Dopo il coming out dei nostri figli: “li conosciamo di più”
Testimonianza di Artemae Anderson tratta da Fortunate Families (Stati Uniti), 12 aprile 2012, liberamente tradotta da Adriano C.
Jerry ed io siamo genitori di sei figli. Uno dei nostri figli, Brian, è gay. Una delle nostre figlie, Mary Colleen, è lesbica. Questa è la storia dei loro “coming out” e di come abbiamo attraversato questa esperienza.
Nel 2002, Brian aveva finito il college e viveva a New York. Eravamo appena tornati a casa da una visita che gli aevamo fatto, quando abbiamo ricevuto una lettera nella posta.
Qui riporto alcuni passaggi: “Speravo di utilizzare il tempo mentre eravate qui a New York e cogliere l’opportunità di parlare con voi sulla relazione che sto portando avanti da circa 6 mesi, ma mi dispiace dirvi che non sono riuscito a superare la mia paura di rendere imbarazzante il nostro tempo insieme.
Mi dispiace anche ammettere che non so quale sarà la vostra reazione nel dirvi che ho un fidanzato. Forse sarà una sorpresa per voi o forse avrete aspettato con ansia questa ‘conversazione’ per lungo tempo … Vorrei essere completamente onesto nei vostri confronti, perciò considerate questa mia lettera come il primo passo in questa direzione.
Accettare il fatto che io non mi sarei mai sposato con una donna, è stato un processo che è durato tutta la mia vita, è stato anche qualcosa che ho sempre esitato a dire in famiglia. Ma non voglio nascondere nulla a coloro che mi interessano di più … Non importa come vi sentiate in questo momento, mi sento molto più sollevato ora che posso parlarvi apertamente, ora che ho rotto il ghiaccio.
Ho sempre pensato di avere un rapporto meraviglioso con voi, ma il fatto che ignoriate questo enorme aspetto della mia vita sta soffocando sempre più la nostra relazione reciproca. Vi mando questa lettera con immenso amore e comprendendo pienamente la vasta gamma di emozioni che potrebbe suscitare in voi, con fiducia spero che troviate lo stesso amore e la stessa comprensione nel digerire quanto vi ho qui raccontato.
Con enorme amore e gratitudine, vostro figlio Brian”. Come previsto da Brian, provammo tutte le emozioni descrivibili. Quella predominante era il nostro incredibile amore per il nostro incredibile giovanotto, tanto grande che non sarebbe diminuito mai, qualunque cosa fosse potuta accadere.
Poi c’era la paura e la preoccupazione per lui, e l’angoscia per per quello che avrebbe potuto soffrire crescendo, e l’orgoglio del suo coraggio e della sua forza di carattere. Proprio come Brian dovette accettare il fatto che non avrebbe mai sposato una donna, anche noi ci addolorammo della perduta speranza di avere dei nipotini. Attraverso la preghiera e il dialogo, ci aggreppammo al nostro sentimento predominante di grande amore per Brian, e non perdemmo tempo nel dimostrarglielo.
Nel 2004, Mary Colleen era a casa durante il suo ultimo anno di corso all’Università di Detroit; fu una benedizione che ci premise di risparmiare un po’ di soldi prima che partisse per l’Università del Michigan dove avrebbe frequentato la specializzazione dentistica. Sarah era una matricola appena iscritta all’università, e noi eravamo felici di aver ritardato di un altro anno la triste condizione d’avere il nostro nido vuoto.
Prima di partire per un campeggio con gli amici, Colleen ci lasciò una lettera che fece in modo di farci trovare dopo che se ne fosse andata. Qui riporto alcuni passaggi: “Questa è una lettera piuttosto difficile da scrivere, e senza dubbio anche difficile da leggere. Penso comunque che sia il momento buono, tuttavia. Magari migliore di altri momenti, e dunque, eccomi qui. Quello che vi devo dire è una cosa che so da parecchio tempo, e non so se ve ne siate già accorti oppure no.
Quello che sto cercando di fare è comunicarvi nel miglior modo possibile che sono lesbica. Mi rendo conto che questo sarà veramente difficile da accettare e somatizzare, ma so che lo farete, alla fine. Dopo averlo attraversato con Brian potrebbe essere più semplice, ma non riesco ad immaginare cosa possa significare per voi sapere che due dei vostri figli sono omosessuali. So che Brian si è aperto con voi tramite una lettera, e ho pensato che l’occasione della mia assenza di questi pochi giorni potesse aiutarci.
Non ho voluto aspettare di essere via solo per il fatto che sarebbe stato più facile gestirmi la questione. Non ho pianificato di vivere la mia vita lontano da casa, perciò la casa penso sia il miglior posto dove fare il mio primo “coming out”.
Comprendo che comincerete a preoccuparvi; è veramente difficile. Ma non è impossibile, per me è stato così, senza sperimentare odio verso me stessa, o rifiuto, o qualsiasi altro dramma … Non è senza trepidazione che vi scrivo questa lettera; questo cambia ogni cosa, e ve lo farò affrontare in soli due giorni. Ma credo sia meglio farlo ora… Vivere qui a casa quest’anno è stato un grande regalo, e io vi amo entrambi tantissimo. Colleen”.
Ancora una volta abbiamo sperimentato il dolore delle aspettative perdute, tristezza e preoccupazione per tutto quello che avrebbe vissuto da sola, ma grati per la sua forza interiore e per il suo coraggio. Ancora una volta abbiamo risposto con amore abbondante; è sgorgato dai nostri cuori senza pensarci su. Sappiamo che Dio ha creato i nostri figli come sono, ognuno come un unico specchio riflesso dell’immagine divina.
E come ha detto saggiamente Sarah, la nostra figlia più piccola: “Io non l’amo di meno, solo la conosco di più”.
Testo originale: Our Children’s “Coming Out Stories”