Il coraggio di essere. Ero una donna sbagliata, ora sono un uomo vero
Testimonianza di David Johnsrud (Tucson, USA) pubblicata da Transgender Today progetto online del New York Times (USA), liberamente tradotta da Marzia Di Bartolomeo
Stando in posa davanti all’obiettivo, in un vestito di velluto rosso di fine anni ’60, sia il fotografo che mia madre ebbero difficoltà ad alzare lo sguardo su di me e a sorridermi. Ho resistito guardando la distesa del vestito dai colori vivaci, le scarpe da bambina in pelle bianca e, in particolare, lo strano prurito sulle braccia superiori, nel punto in cui il tessuto si raccoglie stretto in pieghe. Ero consapevole di una cosa: era tutto così sbagliato. A 2 anni di età già ne avevo avuto abbastanza.
Mentre scesi dal bus della scuola e arrancai verso la mia classe, mi accompagnò la fantasia che mia madre potesse ricevere una telefonata dall’ospedale che le annunciasse una spiegazione apologetica: c’era stato un errore. In realtà sono un ragazzo e d’ora in poi dovrei essere considerato come tale.
La capacità di tollerare il mio disagio servì a ritardare la mia transizione fino alla mezza età, pur vivendo in una progressiva città universitaria di arti liberali. Avevo 19 anni quando mi resi conto cosa rappresentasse il disagio: ero una persona transgender. Ma dubitai molto che potessi sopravvivere alle ripercussioni di una rivelazione così scioccante. Mi rifugiai in un’identità lesbica per 25 anni.
All’età di 42 anni, presi coscienza che sarei finito nella tomba chiedendomi come sarebbe potuta essere confortevole la mia vita, al posto di un continuo precario equilibrio di tolleranza e rassegnazione. Il sollievo e il senso di decisione che provai quando prendetti la mia decisione, mi confermarono sia i sospetti che le speranze che percepivo.
Subito dopo, ho frequentato il mio primo gruppo di sostegno per uomini transgender. Una transwoman molto gentile mi accolse, ma ero preoccupato che potessero buttarmi fuori perchè io ero in errore. Fu in quella riunione che dissi per la prima volta il mio nome ad alta voce. Dieci mesi dopo, ho cominciato le iniezioni di testosterone e, l’estate dopo, sono andato al palazzo di giustizia per cambiare legalmente il mio nome senza troppi sforzi.
Da quando ho iniziato la transizione 4 anni fa, sono avvenuti tanti altri cambiamenti positivi nella mia vita. Sentendomi vero per la prima volta, è fuoriuscita la positività nella mia vita, che non posso spiegare brevemente in poche righe. Basti dire che la transizione mi ha permesso di essere una persona autentica e che mi sono realizzato in tutti gli aspetti, non solo quelli confinati sul genere.
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Testo originale: Transgender Today: David Johnsrud