Il coraggio di una persona transessuale, il coraggio di essere se stessi
Ci danno ricompense quando siamo bravi, amore quando ci comportiamo bene, punizioni quando non lo facciamo. Parte di ciò è basato sulla cultura di cui facciamo parte ed è “parte della normalità” .
Si scopre anche che questo non include essere trans gender. Siamo condizionati a piacerci solo se incontriamo e soddisfiamo i requisiti e gli standard che ci si aspetta da noi e finché questi “standard” sono creati senza tenere conto dei tuoi bisogni e di chi sei tu, nel tuo essere più profondo, è impossibile accoglierli.
Molti di noi imparano molto presto a costruirsi una maschera, un muro per nascondere il nostro vero essere e lasciare che ci adeguiamo (alla maschera e al muro), per essere simili a tutti gli altri. Ora c’è un divario tra il vero essere e l’essere contraffatto che abbiamo costruito e più grande è il divario, più grande è la miseria!
Ok, cosa significa questo, ovvero che tu ti stai opponendo al sistema, semplicemente volendo essere ciò che sei veramente e capisci che ti stai tirando addosso una grande sofferenza. Una delle basi della pubblicità è che se tu dici alle persone una cosa parecchie volte, quelle tendono a crederci, sia che sia vero, sia che non lo sia.
Hai recepito il messaggio, quale sia il risultato, non potresti piacerti di più! Tutti ti stanno dicendo (va bene, non tutti: io no) che ciò che sei è sbagliato e fino a che tutti avremmo bisogno di amore e di sentirci accettati, l’effetto è enorme.
Questo succede presto nella tua crescita, molto prima che tu possa capire che i problemi, che si hanno circa il genere, sono sociali e culturali. Hai capito quel che ho appena detto? Non è un tuo problema e non è colpa tua! La nostra “cultura” non ha un posto per noi. La gente non vede la propria cultura, ci vedono attraverso, come attraverso un paio di lenti a contatto colorate e deformanti.
Voglio scrivere un sacco di pagine per raccontare le altre culture dove c’è un posto per noi. Il modo in cui siamo nati è al di là del nostro controllo, ma ciò che ci facciamo no”. Perché voler essere il se stesso che si è veramente, è comunque l’opposto del perdere la speranza (Kierkeaard, 1863).
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Testo originale: The courage to be