Il coraggioso coming out di un adolescente
Testo tratto dal sito More Light Presbiterians (Stati Uniti), 12 aprile 2012, liberamente tradotto da Adriano C.
Questo articolo racconta di un adolescente quindicenne che ha fatto coming out con sua madre. Il suo coraggioso coming out ha aiutato il percorso di sua madre, dall’iniziale giudizio verso gli omosessuali all’accettazione del figlio. Tutto cominciò quando a suo figlio venne assegnato un tema di circa 500 parole sull’articolo: “Io sono Cristiano, a meno che tu non sia Gay” (“I’m Christian, Unless You’re Gay”). Dopo avergli vietato di scrivere il tema, il figlio è andato a casa di un amico a finire il compito assegnatogli.
Speriamo che vogliate condividere questa importante storia con il vostro pastore, con l’educatore Cristiano e coloro che insegnano ai bambini e ai giovani nelle scuole domenicali parrocchiali. Preghiamo e lavoriamo affinche le Chiese insegnino un giorno ai genitori come crescere i figli gay, lesbiche, bisex e trans (GLBT).
Ecco ciò che scrisse quell’adolescente: “Sono gay e l’unico che lo sa e il mio solo amico. Mia mamma non lo sa ancora. Mio padre non lo sa ancora. Lei non lo sapeva quando ci ha assegnato questo compito. Ho solo 15 anni e non mi sono mai sentito così solo.
I miei genitori sono sempre molto arrabbiati con le persone omosessuali e raccontano di quanto siano cattivi, che andranno all’inferno e dicono anche sempre che le persone gay dovrebbero essere spedite tutte su in isola privata o ona cosa del genere, così il resto della gente potrebbe vivere in pace con i comandamenti di Dio.
Sono stato tanto spaventato che venissero a sapere che sono gay perchè so che potrebbero odiarmi e che mi vorrebbero scacciare dalla loro vita ma allo stesso modo non posso più tenerlo segreto ancora perchè non è qualcosa che ho chiesto io, mai in un milione di anni avrei chiesto di essere omosessuale in una città come questa dove ognuno potrebbe odiarmi.
Comunque non riesco più a tenere questo segreto perchè potrei fare qualcosa di pazzesco come fuggire via o farmi del male o qualcosa del genere. Qualche volta ho desiderato di essere morto. Poi ci ha dato l’incarico di scrivere questo tema per i nostri compiti a casa e io l’ho letto qualcosa come dieci volte e ho persino saltato il pranzo e lo leggevo solamente in bagno e comunque quando sono arrivato a casa ho deciso che ho solo 15 anni ma forse questa città cambierà se posso essere onesto su quello che sono, magari anche la mia famiglia cambierà se sarò onesto con loro su chi sono veramente. Non vedo come mai non merito l’amore come tutti gli altri.
Vedo così tante cose pazzesche che fa la gente eppure gli altri li amano lo stesso ma, per qualche ragione, tutti qui pensano che è OK odiare gli omosessuali e altre cose del genere. E non so se veramente penso di aver appena realizzato, che non voglio essere Jacob per i prossimi dieci anni e continuare a vivere la vita in segreto e nella paura di essere odiato.
Così sono andato a casa e ho detto a mia mamma di leggere questo volantino che ci hanno dato e lei era così arrabbiata con me che ha iniziato a urlare su quanto sono cattivi gli omosessuali, su quanto questo sia il lavoro del diavolo per diffondere il male e ha detto tante altre cose.
Ma stavolta mi sono arrabbiato anche io, e mi sono arrabbiato perché ho improvvisamente realizzato che questa è la donna che per tutta la mia vita mi ha fatto andare in chiesa, dove si parla di amore, proprio come è stato scritto, ma lei e ogni altra persona che io conosco sa odiare così tante persone, specialmente gli omosessuali.
Così mi sono arrabbiato e arrabbiato e arrabbiato e poi me la sono filata e sono andato a casa di amici miei a scrivere questo tema, perchè è tempo di smetterla di permettere che l’odio della gente mi impedisca di essere felice. Voglio dire, dovrei proprio arrivare al punto di odiare la mia vita e desiderare la morte perché gli altri mi odiano così tanto?
E io non so cosa mi accadrà, ma ho smesso di recitare come se fossi qualcosa che non sono, e se i miei genitori non mi amassero più a causa di questo allora non è un mio problema. Farà senz’altro male ma non quanto mi sta facendo male in questo momento. Mi sento come se mamma e papà abbiano pensato di aver deciso ciò, che han sempre detto per come odiano i gay perchè non è quello che Dio avrebbe fatto e forse c’è una possibilità che loro, un giorno, mi amino come farebbe Gesù. Sono il loro figliolo, dopo tutto.
Questa sera credo che invierò questa lettera a mia madre e starò a vedere quello che dice. Non so cosà succederà, ma so che mi merito di essere amato proprio come chiunque altro. Spero che lo pensi anche lei”.
Dopo aver letto il tema, la madre rispose: “Ho mandato una risposta a mio figlio dicendo che l’amo e che ripartiremo da qui. E’ ritornato a casa quella sera e non ha tentato di parlarmi di questo, gli ho detto solamente almeno dieci volte che lo amavo e ho fatto in modo di non parlare d’altro.
Il mio amore per lui era la sola cosa che volevo che sentisse e sapevo che ne avrebbe parlato con me quando fosse stato pronto.
Questo è successo un mese fa e nell’ultimo mese, mio figlio ed io (suo padre vive lontano a tre stati da qui e ancora non sa) siamo cresciuti molto più intimamente di quanto lo fossimo mai stati. Abbiamo entrambi combattuto contro l’odio tantissime volte quando abbiamo notato che la gente intorno a noi era discriminante. Vedete, questo succede quando si vive costantemente con gente che ha problemi nell’essere “Cristiano fintanto che…”. Ma in questa casa non più.
Ora ho condiviso il vostro articolo con innumerevoli persone. L’ho fatto leggere alle mie sorelle. Ho parlato del suo messaggio ai miei genitori. L’ho spedito ai miei amici ed ai vicini. E ci sono state persone che sono rimaste veramente sconvolte da questo, ma sta cominciando a verificarsi un cambiamento da queste parti ed è perché un ragazzo ha avuto finalmente il coraggio di opporsi a quello che sentiva che era sbagliato.
Egli credeva di poter cambiare qualcosa. E vi dico subito, mi rende felice vederlo così felice. Non ho mai saputo quanto fosse infelice fino a quando ho potuto vedere quanto potesse essere felice.
Testo originale: A Teen’s Brave Coming Out Story