Il corpo, il sangue e i piedi
Riflessioni di Loris Cozzolino* autore della Pagina Facebook Ogni santo giorno
Oggi 1 aprile inizia il Triduo Pasquale; tutti i giorni di questa settimana sono detti “santi” poiché ci accompagnano e precedono la Domenica delle domeniche, quando Cristo lascerà il sepolcro per vivere di una vita senza fine.
In questo santissimo giorno ricordiamo, usando un linguaggio canonico, l’istituzione dell’Eucarestia. Gesù, celebrando la Pasqua ebraica con i suoi amici, offre tutto se stesso ai suoi e a tutti gli esseri umani; ogni sua parte, tramite il pane e il vino, diviene cibo di salvezza per tutta l’umanità. È come se Dio avesse cercato la via diretta e più facile per entrare in noi e rimanere con noi, affinché il suo corpo diventasse gli infiniti corpi di tutta l’umanità e il suo sangue circolasse assieme al nostro nelle nostre vene.
Non parleremo di transustanziazione perché rischieremmo di rendere questo mistero solo un nome incomprensibile e difficile da pronunciare. Il pane e il vino non sono più solo farina e il succo della vite così come noi non siamo più solo creature ma figli e figlie, fratelli e sorelle di un Dio che non vive più lontano nell’alto dei Cieli ma è in noi e con noi,per sempre.
E i piedi? Giovanni nel suo Vangelo, con il suo acume e profondità, tralascia volontariamente il racconto eucaristico per fare memoria di un altra azione di Gesù, apparentemente più marginale, così che quando si legge quella parte a tutti sembra che manchi qualcosa.
Cristo si mette un grembiulino e prima di cenare con i suoi amici, riempie un catino d’acqua e lava i piedi a tutti i presenti.
Un azione riservata agli schiavi e ai servi, nettare i piedi ai padroni di ritorno a casa, per pulirli dalla polvere e dalla monnezza delle strade di duemila anni fa.
Ma non è Dio il Signore e noi i suoi servi? Come può essere? Perché si abbassa a tali pratiche umilianti, socialmente e materialmente? “Non lo farai mai a me” urla Pietro incollerito per questa altra stranezza del suo Maestro!
Pietro mio, se non ti fai lavare i piedi non puoi stare con me ed essere come me. E Pietro capisce e gli risponde tipo “ok Gesù se è per stare sempre con te non lavarmi solo i piedi ma fammi un bagno completo!”
Per essere come me non dovete primeggiare tra voi ma essere al servizio degli altri: non ci piace questa parola perché ci prefigura un ruolo sociale marginale, eppure solo così si sperimenta l’Amore. Parola di Gesù.
Giovanni non parla dell’Eucaristia non perché se ne sia dimenticato; preferisce mostrare gli effetti di questa Nuova Alleanza con l’umanità. Un’Alleanza d’amore totale.
* Loris Cozzolino, classe 1986, archeologo paleocristiano, passione smodata per l’agiografia, l’esegesi biblica e la teologia di genere. Non rassegnato ad un’immagine di Chiesa legalistica e respingente, nella marginalità e nello “scarto” vede il Volto del Cristo di Dio. Il suo blog di agiografie lo trovate al link https://www.gionata.org/tag/ogni-santo-giorno/
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