Il cuore, l’interiorità dell’uomo
Riflessioni di don Fabio
Antoine de Saint-Exupéry ha scritto: «Non si vede bene che col cuore».
Luca 15:3-7: “… vi sarà più gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione”.
A volte, spinti dai sentimenti, facciamo delle vere e proprie “pazzie”, che poi, in certi casi, si rivelano più dannose che altro. Quando ci lasciamo guidare solo dalla “passione”, dal “sentimento” (positivo o negativo che sia), o per contro, solo dalla “razionalità”, difficilmente riusciamo ad ottenere un buon risultato.
Nell’ambiente biblico il cuore ha un significato molto più esteso di come lo intendiamo noi. Designa tutta la persona nell’unità della sua coscienza, della sua intelligenza, della sua libertà; il cuore è la sede e il principio della vita psichica profonda, indica l’interiorità dell’uomo, la sua intimità, ma anche la sua capacità di pensiero; il cuore è la sede della memoria, è il centro delle operazioni, delle scelte e dei progetti dell’uomo. In una parola, il cuore è l’organo che meglio rappresenta la vita umana nella sua totalità, diceva Enzo Bianchi.
In quest’ottica, allora, la festa devozionale del sacro cuore di Gesù assume un significato più reale, più vicino alla nostra quotidianità, alle nostre scelte, alla nostra vita! Nel cuore del Padre, che fa scelte per noi incomprensibili, c’è posto per tutti e Lui non vuole perdere nessuno!
Con affetto, Fabio!