Il desiderio del Cielo e dell’Unica Stella (Luca 24:46-53)
Riflessioni di don Fabio
Oh, com’è triste vivere
lungi da te, mio Dio!
Se amor è dilettevole,
lungo sperar è rio.
Troppo pesante è il carico,
troppo, Signor, m’accoro:
‘Mòro, perché non mòro’.
(Santa Teresa d’Ávila)
(Qui Giuni Russo interpreta la preghiera di santa Teresa… da brividi.)
Luca 24:46-53: “Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo”.
Gesù doveva ascendere. Lui, che ha fatto di tutto per diventare carne della nostra carne, ossa delle nostre ossa, doveva ascendere per lasciarci l’ultimo e più grande dono: il “desiderio del cielo”… Ritornando al Padre ci ha donato lo Spirito Santo, che accende in noi il desiderio di Dio.
Con la solennità dell’Ascensione noi celebriamo il desiderio di ritornare al Padre. “L’uomo è desiderio, l’uomo è un essere finito che si apre all’infinito, quindi gli manca sempre qualcosa. Grazie a Dio, gli manca l’infinito” (Cit.).
Desiderare significa “mancanza di stelle”. Noi siamo fatti per il cielo. Siamo stelle che, lontano dall’Unica vera Stella, non possono brillare.
Buona Ascensione a tutte e a tutti, che cresca sempre più in noi il DESIDERIO DEL CIELO!
Con affetto, Fabio!