Gli omosessuali del blocco 36 del campo di concentramento di Buchenwald
Testimonianza di Jaroslav Bartl tratta da Homosexuelle Häfltlinge im Konzentrationlager Buchenwald (Internati omosessuali nel campo di concentramento di Buchenwald), Nationale Mahn und Gedenkstätte Buchenwald, 1987, liberamente tradotta da Sara M.
«Lavoravamo nella cava di pietra in condizioni impossibili, sotto la minaccia costante dei fucili delle SS che ci sorvegliavano, delle urla e dei colpi dei capisquadra.
Gli incidenti e le ferite mortali erano quotidiani e non passava giorno senza che uno o più detenuti venissero uccisi.
Quasi ogni mattina […] il kapò riceveva dalle SS una lista con il numero dei detenuti che non dovevano rientrare. […]»
«Uno degli sport preferiti dai capisquadra era bastonare i detenuti mentre trainavano i vagoncini.
In mezz’ora, dovevamo issarli per cinquecento metri e poi lasciarli tornare giù trattenendoli con tutte le nostre forze, perché il loro peso gli faceva prendere una velocità considerevole.
Quando uno dei carrelli deragliava, il carrello seguente andava a schiantarsi contro i detenuti e provoca loro lesioni gravi.
Capitava spesso che un detenuto venisse trasportato in infermeria perché aveva avuto la gamba stritolata.
Una volta là, era definitivamente perduto: un medico delle SS gli faceva un’iniezione letale.»
« H.D., impiegato del commercio, nato nel 1915, è stato arrestato il 20 marzo 1938 quando si era recato illegalmente a Praga. […]
Allo stesso tempo avevano arrestato in suo amico intimo, a cui avevano estorto una confessione. Fu quindi condannato a tre anni e mezzo di carcere per “delitto contro la morale”.
Scontata la pena, nel novembre del 1941 venne inviato nel campo di concentramento di Buchenwald.
Ciò che l’impressionò prima di tutto al suo arrivo furono i cadaveri dei detenuti della compagnia di disciplina che erano stati gettati davanti alla porta come sacchi di grano.
Inoltre, quella sera, un giovane omosessuale si era impiccato e tutti continuavano tranquillamente a mangiare senza alcuna preoccupazione. […]
Il 4 gennaio 1942, venne inviato ad un laboratorio medico dove si effettuavano esperimenti sulla febbre orticaria e dove si utilizzavano di preferenza giovani omosessuali come cavie umane. H.D. resse bene alla malattia, anche se in seguito soffrì di problemi cardiaci […] »
«Nel frattempo, i nuovi arrivati omosessuali, condannati in base all’articolo 175, venivano rapidamente fucilati nel bunker.»
Testo originale: Le camp de concentration de Buchenwald. Les homosexuels du block 36 par J. Bartl