Il faticoso cammino delle persone LGBT che cercano il volto di Dio nella chiesa
Riflessioni di Michaelangelo Allocca* pubblicate sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 1 novembre 2020, liberamente tradotto da Luca Canetti
‘Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore’ (Sal 23,6)[1] Questo ritornello dal salmo di oggi ha attirato subito la mia attenzione quando ho iniziato a meditare sulle letture bibliche previste per la solennità di Ognissanti, in quanto, sotto diversi punti di vista, so di essere tra coloro che cercano il volto del Signore. Nella parrocchia[2] di San Francesco Saverio, a Manhattan (New York, Stati uniti), sono uno dei membri del gruppo per i Riti di Iniziazione Cristiana Degli Adulti che si occupa di preparare gli adulti a far pienamente parte della comunità cristiana.
Normalmente, i riti dell’iniziazione cristiana (Battesimo,[3] comunione[4] e cresima[5]) sono celebrati durante la Messa Solenne della veglia pasquale, un momento importante che i candidati hanno aspettato a lungo. Un giorno, una mia cara amica non credente mi ha fatto capire con chiarezza quanto fosse importante quel desiderio, nonostante io collaborassi già da anni coi membri del gruppo per i riti per l’iniziazione cristiana per gli adulti. È anche venuta ad una veglia pasquale con me; e prima dell’inizio della Santa Messa (e qui mi auguro che il lettore non mi accusi di eresia e/o mi consegni all’inquisizione per ciò che sto per confessare) le ho detto che poteva fare tranquillamente la Comunione.
Ma poi, mi ha detto che l’avrebbe fatto in qualsiasi altra Messa,[6] ma in quest’occasione, avendo intuito quanto i canditati avessero aspettato questo privilegio, si sentiva come se il suo fare la comunione fosse un’offesa nei confronti di quei candidati. Mentre ci avvicinavamo alla lunga sospirata celebrazione dei sacramenti, è scoppiata una piccola crisi pandemica globale, facendo sì che le Sante Messe[7] fossero sospese, insieme alle riunioni regolari del nostro gruppo e, a differenza di tutti gli altri anni, è apparso assolutamente chiaro l’impossibilità di celebrare i Sacramenti a Pasqua. Il periodo per cui i candidati stanno «cercando il Tuo volto» è di sette mesi più lunghi rispetto al solito, ma non hanno mai perso né pazienza né speranza.
Il loro desiderio spirituale di ricerca del volto del Signore sarà soddisfatta oggi, nel contesto della Messa celebrata nella solennità di Tutti i Santi. Le vesti bianche che indosseranno, non solo saranno un ricordo del battesimo, ma echeggeranno anche la grande gratitudine espressa da tutti coloro che indossano le vesti bianche in tutto il mondo mentre stazionano davanti al trono dell’Agnello, come si legge nella Liturgia della Parola odierna. La loro paziente attesa di essere accolti a pieno titolo nella comunità cristiana, è esattamente quella di moltissimi cristiani.
Tutti coloro che, a causa della pandemia da Covid 19, non hanno potuto essere presenti in Chiesa alla celebrazione della Santa Messa insieme con altri adulti che hanno partecipato allo stesso cammino, e che non hanno potuto ricevere Cristo, realmente presente nell’Eucaristia,[8] sono anche loro persone che cercano il volto di Dio. Per quanto mi riguarda, essendo un omosessuale cattolico, so perfettamente di fare parte anche del grande gruppo di coloro che desiderano vedere il volto di Dio. È anche vero, però, che tutti noi possiamo sempre vedere il volto di Dio in noi stessi e in tutti i nostri fratelli e sorelle, nella misura in cui ci ricordiamo che noi e loro siamo fatti «come un prodigio» (Sal 139,14).
Ma visto che stiamo constatando una mancanza di giustizia in tutto il mondo e in modo piuttosto grave e doloroso nella Chiesa cattolica, ci viene ricordato che tutta la nostra vita di fede dipende dalla promessa di Gesù nel Vangelo di oggi, ovvero che ‘tutti coloro che tutti coloro che hanno fame e sete della giustizia saranno saziati’ (Cf. Mt 5,1-6 e Lc 6,20-26).[9]
Questo grande desiderio, continuerà finché saranno saranno vietati l’ingresso alle persone appartenenti all’universo LGBT in molti posti in Polonia, cosa che viene fatta col pieno supporto dei diversi ordinari del luogo; ma soprattutto, finché sarà illegale far parte dell’universo LGBT e finché essere parte dell’universo LGBT causerà la condanna alla pena capitale; e tutto questo, troppo spesso, è appoggiato dal clero, che spesso rimane in silenzio, rendendosi dunque complice.
Ma la promessa di vedere il volto di Dio sembra più vicino nel momento in cui Papa Francesco dichiara pubblicamente e ufficialmente che le coppie omosessuali meritano protezione legale, e che «Gli omosessuali hanno il diritto di essere parte integrante della famiglia. Sono figli di Dio e, come tali, hanno il diritto di avere una famiglia. Nessuno dovrebbe essere cacciato fuori di casa o trattato male o addirittura preso in giro solo perché è omosessuale».
Devo dire che stupisce che ci sia bisogno di sentirsi dire questo, ma bisogna anche riconoscere che parole del genere rendono ancora più difficile per molti cardinali che nel loro essere così bigotti ci sia ancora qualcosa della dottrina cattolica.[10]
So che a pochi passi da dove vivo c’è una scuola superiore che ha adottato un libro di testo il cui autore dice di considerare l’omosessualità una vera e propria malattia, al pari dell’alcolismo e della pedofilia: questo libro sostiene che mentre coloro che ce hanno questa ‘malattia’ non l’hanno scelta, questa condizioni porta a delle azioni moralmente illecite sono ancora inaccettabili. In altri termini, far parte dell’universo LGBT sarebbe una malattia che sarebbe giusto curare o tenuta sotto controllo.
Uno degli studenti desiderosi di vedere il volto di Dio è stato talmente coraggioso da andare a parlare con i responsabili amministrativi della scuola, e insistendo pazientemente li ha convinti che stavano commettendo un’ingiustizia nei confronti dei loro studenti e soprattutto a cambiare il libro di testo.
Inoltre ha registrato una conferenza sulla sua esperienza per l’insegnamento della Famiglia Ignaziana Per La Giustizia, una conferenza annuale per studenti universitari e non che si tiene alle scuole superiori e università gestite dalla Compagnia Di Gesù negli Stati Uniti (che quest’anno si è tenuta a distanza), grazie alla quale ha portato a tanti altri la speranza di vedere il volto di Gesù.
Insieme a tutte le persone che cercano il volto di Dio, e con tutta la comunità dei Santi che già gode della vista del volto di Dio, esulto spiritualmente nella speranza rinnovata nelle letture bibliche odierne: ovvero che la nostra lunga attesa ci porterà, alla fine del cammino terreno, a godere della visione di Dio come davvero è.
* Michelangelo Allocca è un membro della parrocchia di San Francesco Saverio a Manhattan, nello Stato di New York, nonché insegnante di religione alla scuola preparatoria a Jersey City, nel New Jersey. Ha lauree in religione rilasciate dall’Università della Columbia e dall’Università di Chicago e ha una vasta esperienza nell’insegnare questioni teologiche, materie umanistiche, latino sia alle scuole superiori che all’Università, ma soprattutto come catechista e come guida in ritiri.
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[1] L’aggiunta del riferimento al testo biblico è mia. Si veda: Risposta della Commissione Biblica, in Denz. 3521-3528 e Risposta della Commissione Biblica, in Denz. 3750-3751.
[2] Per approfondire, e per avere delle linee teologiche a proposito della parrocchia, si veda: E. Castellucci, La famiglia di Dio nel mondo. Manuale di ecclesiologia, Cittadella, Assisi 2008, 464.
[3] Per approfondire, si veda: Sinodo di Elvira, in Denz. 117-121; Versione copta: simbolo battesimale, in Denz. 3; Simbolo battesimale della Chiesa armena (simbolo breve), in Denz. 6; Ildefonso di Toledo, De cognitione baptismi, in Denz. 23; Rituale battesimale romano, in Denz. 30; Simbolo battesimale antiocheno (frammenti), in Denz. 50 e Pelagio I, Lettera al vescovo Gaudenzio di Volterra «Admonemus ut», in Denz. 445. Si veda inoltre: Leone I Magno, Lettera al vescovo Teodoro di Cividale Del Friuli «Sollicitudinis quidem tuæ», in Denz. 308-310; Sinodo di Roma, in Denz. 635-637; Sinodo di Pavia, in Denz. 620 e concilio ecumenico lateranense IV, Cap. 21. Obbligo annuale della confessione, il segreto che il presbitero ne deve mantenere e l’obbligo della comunione a Pasqua, in Denz. 812-814.
[4] Per approfondire, si veda: concilio di Trento, Decreto sul sacramento dell’eucaristia, in Denz. 1635-1661. Si veda inoltre: concilio di Trento, Dottrina e canoni sulla comunione sotto le due specie e la comunione dei fanciulli, in Denz. 1725-1734
[5] Per approfondire, si veda: primo sinodo di Toledo, Capitoli, in Denz. 187. I tre sacramenti citati, vengono definiti sacramenti maggiori; gli altri quattro, ovvero unzione degli infermi, matrimonio, ordine sacro e confessione, vengono definiti sacramenti minori. Per un’interessante lettura teologica di tutti i sacramenti, si veda: E. R. Tura, I sacramenti. Una rivisitazione teologico-pastorale, Messaggero, Padova 2001. Per approfondire i pronunciamenti del magistero della Chiesa a proposito dei sacramenti e di alcuni dei sacramenti minori, si veda: concilio di Trento, Decreto sui sacramenti, in Denz. 1600-1630; Decreto sul sentimento della penitenza, in Denz. 1667-1693; Dottrina sul sacramento dell’estrema unzione, in Denz. 1694-1700 e Canoni sulle due dottrine, in Denz. 1701-1719. Si veda inoltre: Decreto del Sant’Uffizio, in Denz. 3391; Decreto della Santa Congregazione del Concilio «Ne temere», in Denz. 3468-3474, Pio XI, Enciclica «Casti connubii», in Denz. 3700-3724; Concilio di Firenze, Bolla sull’unione con gli armeni «Exsultate Deo», in Denz. 1310-1328 e concilio di Costanza, Sessione XIII, Decreto «Cum in nonnullis», in Denz. 1198-1200.
[6] Per approfondire tutte le questioni teologiche concernenti la Messa, si veda: concilio ecumenico vaticano II, Costituzione sulla sacra liturgia «Sacrosantum Concilium», in Denz. 4001-4048.
[7] Per approfondire, si veda: concilio di Trento, Dottrina e canoni sul sacrificio della Messa, in Denz. 1738-1759.
[8] Per approfondire, si veda: sinodo di Roma, Professione di fede di Berengario di Tours, in Denz. 700 e Sinodo di Roma, in Denz. 690.
[9] L’aggiunta del riferimento al testo biblico è mia. Per approfondire, si veda: Innocenzo III, Lettera agli abitanti di Metz, «Cum ex iniuncto», in Denz. 770-771; Risposta della Commissione Biblica, in Denz. 3568-3578; Risposta della Commissione Biblica, in Denz. 3561-3567. Si veda inoltre: Raymond E. Brown, Introduzione al Nuovo Testamento, Queriniana, Brescia 20083
[10] Per approfondire, si veda: Risposta della Congregazione per la dottrina della fede a quesiti riguardanti alcuni aspetti circa la dottrina della chiesa «Ad catholicam profundius», in Denz. 5108.
Testo originale: The People Who Long To See God’s Face