Il grano, la zizzania e la perseveranza nel bene (Matteo 13:36-43)
Riflessioni di don Fabio
“Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!”
Matteo 13:36-43: “I suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo.»”.
La zizzania e il grano sono due piante simili, non uguali, ma simili. Così può succedere che un agricoltore non tanto esperto li confonda e metta tutto insieme.
Propio come a volte succede nella vita: male e bene si confondono. Il male è come se si travestisse da bene. Perché certo, se il male fosse palesemente male, se il male fosse immediatamente distinguibile dal bene, nessuna persona che abbia tutte le rotelle a posto lo farebbe… ripeto, che abbia tutte le rotelle a posto! Perché c’è chi sceglie di fare il male, e lo fa.
Ecco perché Gesù, sulle cose serie, non vuole che siamo noi a giudicare ciò che è bene e ciò che è male, ma ci chiede la pazienza di perseverare nel bene.
Spesso noi vediamo la zizzania sempre e solo negli altri, nei nemici, in chi non la pensa come noi. Siamo sempre pronti a denunciare le inadempienze degli altri, evitando scrupolosamente di riconoscere le nostre. Ritorna in mente la famosa pagliuzza nell’occhio dell’altro…
Nel nostro piccolo, impegniamoci a far sì che cresca in noi il buon grano, a essere bene e seminare il bene… il giudizio lasciamolo a Dio!
Con affetto, Fabio!