Il grido d’amore delle persone transgender: “Vogliamo essere amate così come siamo!”
Riflessioni di Anna Magdalena, persona MtF, pubblicate sul sito The catholic transgender (USA) il 15 novembre 2013, liberamente tradotte da Maria Stella Iaria
É comprensibilmente impossibile dare un senso alla transessualità guardandola dall’esterno. Cavolo, io ho trascorso tutta la mia vita da transessuale e mi sento ancora come se non sapessi niente. Tuttavia, c’è un terribile modo in cui le persone – che non ci capiscono – trasformano le nostre grida di aiuto nella prova di quanto siamo pazzi. Il fatto che noi trans spesso soffriamo di depressione, ansia e disorientamento è inteso come prova di quanto siamo mostruosamente folli.
È come se la nostra identità interiore fosse un tumore maligno che secerne bile nera nel nostro flusso sanguigno. Siamo portatori di qualche parassita che crea delirio e che si è attaccato al nostro tronco cerebrale. Siamo vittime di un lavaggio del cervello alieno. Le nostre immaginazioni iperattive hanno le allucinazioni e vedono un mondo capovolto in cui maschio significa femmina e femmina significa maschio. Ahimè, che condizione folle! Lasciamo che questi invalidi siano mandati al manicomio! Questo tipo di mentalità è, a dir poco, molto dannosa per i transessuali. Non solo è improduttiva; è controproducente. Non solo è controproducente; è proprio sbagliata! Dunque, quanto è sbagliata? La psicologia una volta curava la transessualità come una malattia mentale ma poi è successo qualcosa di strano.
Persino prima che la politica transessuale iniziasse a far valere i propri interessi, gli psicologi hanno iniziato a notare qualcosa. In particolare, il dott. Harry Benjamin (1885-1986) ha notato che le persone che andavano da lui con problemi di transessualità non si comportavano in modo delirante. Le persone che andavano da lui per chiedere aiuto si comportavano come persone in difficoltà con la realtà difficile con cui avevano a che fare.
Erano consapevoli della realtà e volevano affrontare come meglio potevano in termini pratici il problema che avevano di fronte. Il problema era che la loro identità di genere e il loro sesso biologico non combaciavano. Non era come se avessero fantasmi di una persona di un altro sesso o una seconda personalità che per caso era di un altro sesso. Era chiaro: avevano un’identità che non combaciava con ciò che la società si aspettava da loro e questo gli causava un incredibile livello di stress.
Per la maggior parte, i transessuali sono individui diversamente sani di mente. È stato insinuato che molti transessuali hanno un’intelligenza ed una creatività sopra la media. Molti, soprattutto tra i transessuali maschio-femmina ad insorgenza tardiva, occupano posizioni alte nella società e contribuiscono generosamente alle loro comunità locali.
NOTA: Nella quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) la transessualità è vista come una disforia di genere.
Essere transessuale è un disturbo mentale in quanto causa un’eccessiva sofferenza nella vita di una persona. Visto come la società tratta i transessuali, ci vorrebbe una persona incredibile per rimanere impassibile alla loro varianza di genere.
Alcuni preferiscono fare riferimento alla transessualità completamente al di là del DSM perché si sentono malati. Mi piace essere lì perché rassicura le persone con variante di genere che c’è un nome per la sofferenza che provano.
A volte ho la sensazione che le persone pensino che la transessualità sia qualcosa come la schizofrenia o il disturbo dissociativo dell’identità. Credono che un “ragazzo diversamente normale” come me sia inghiottito dalla folle fantasia di essere una femmina. Mentre alcuni transessuali hanno disturbi mentali (proprio come il resto della popolazione), ciò che è importante è che i disturbi mentali sono distinguibili dalla transessualità. Quando uno psicologo esamina qualcuno con un disturbo dell’identità di genere deve prima stabilire se la persona in questione è transessuale o se piuttosto ha un disturbo borderline della personalità, un’identità dissociativa, schizofrenia, ecc. Il punto è che c’è una differenza: l’identità di genere di base di una persona è distinguibile dalle idee strane dell’io.
È pericoloso usare la parola “disturbo” riferendosi alla transessualità (In seguito scriverò sicuramente un post sull’uso di questa parola, a volte distorto, nella cultura Cattolica). È più “ordinato” per l’identità di genere di una persona allinearsi al proprio sesso biologico? Tecnicamente, si! Non so di molti transessuali che sono contenti di essere una variante di genere.
Il “disturbo” c’è nel senso che ovviamente è più ordinato per i nostri corpi e le nostre menti conformarsi l’uno all’altra. La vera ragione per la transizione è rendere il corpo allineato alla mente per creare una vita più “ordinata”. Il problema sorge quando la parola “disturbo” è associata al male, al caos e alla pazzia. Tecnicamente la sindrome di Down è un disturbo ma chiunque conosca qualcuno con la sindrome di Down sa che sono le persone più buone e umane al mondo. Come la sindrome di Down, anche la transessualità potrebbe essere considerata un’anomalia nello sviluppo. In questo senso sono d’accordo sul fatto che sono “disturbato”. Tuttavia, questo è tutt’altra cosa rispetto alla pazzia in senso letterale.
Quindi perché è contro-producente l’idea che i transessuali sono mentalmente disturbati? Perché chiamare un trans “mentalmente disturbato” è come spegnere un incendio con la benzina; così facendo, stai aumentando la causa esatta della sofferenza della persona transessuale. Probabilmente la causa più grande del dolore di un transessuale è la pressione sociale. Noi transessuali viviamo in uno schema sociale in cui sentiamo di non aver posto. Dirci che dobbiamo stare in un ospedale psichiatrico sta semplicemente rafforzando le nostre peggiori paure.
Perché siamo depressi? In parte perché la società ci odia. Perché siamo ansiosi? Perché non sembra che possiamo essere noi stessi ed essere accettati dai nostri cari allo stesso tempo. Perché siamo disorientati? Perché non sembra esserci una via d’uscita per noi, visto che la strada per la libertà è così difficile.
Il sostegno della disforia di genere non è un fantasma; è un grido d’amore! I transessuali vogliono essere amati per quello che sono! Non vogliono dover recitare, far finta, mentire, imbrogliare, rubare, travestirsi, fare compromessi e reprimersi per piacere agli altri. Non vogliono dover essere delle marionette per avere un applauso. Vogliono vivere la vita alla luce del sole. Se questi sono disturbi disordinati, allora il mondo ha bisogno di un po’ più di disordine!
Testo originale: Debunking Myth #3: Transgender people are mentally disturbed