Il grido di dolore dei lavoratori della chiesa cattolica americana licenziati perché gay
Articolo di Bob Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 26 febbraio 2016, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Un ex lavoratore, licenziato da una struttura ecclesiastica della chiesa cattolica americana perché gay, ha ricordato in un video che essere licenziato per questo motivo è come ricevere “un calcio nello stomaco”, ecco perche vuole lottare per avere giustizia. Per questo motivo John Murphy ha presentato denuncia all’Equal Employment Opportunity Commission (EEOC) (un ente federale Degli Stati Uniti che si occupa di pari opportunità sul lavoro), lo scorso anno, come riporta il sito del The Washington Blade. La sua denuncia su cui si investiga parla della discriminazione sessuale che ha subito, secondo il Titolo VII del Civil Rights Act del 1964. Murphy è stato licenziato perché gay e sposato col suo compagno, dopo aver lavorato per solo una settimana come direttore esecutivo del St. Francis Home, un ente assistenziale per anziani a basso reddito della diocesi di Richmond, in Virginia.
In un’intervista al The Washington Blade, Murphy ha dato nuovi dettagli sul suo licenziamento: “Murphy ha detto che per Tina Neal, presidente del consiglio di amministrazione del St. Francis Home, a cui aveva riferito di essere gay e sposato col suo compagno, non era questo un problema perché ‘questo è il 2015″.
“La denuncia all’EEOC sostiene che il vescovo Francis Xavier DiLorenzo ha ordinato al consiglio dell ente diocesano di licenziare Murphy dopo aver saputo che era sposato. La diocesi ha mandato McGee e Mahanes [rispettivamente capo dell’Ufficio Finanziario e capo delle Risorse Umane] a farlo perché l’amministrazione dell’ente si erano rifiutati ed “almeno due membri del consiglio di amministrazione si sono dimessi da quando la diocesi lo ha licenziato. Murphy ha affermato che il consulente ingaggiato per contribuire a coprire la sua posizione era sgomento per una discriminazione come questa”.
Murphy ha ricordato che il consiglio era d’accordo nell’affermare che il suo licenziamento non fosse giusto e la presidente dell’ente Neal, che ha incontrato DiLorenzo il giorno dopo, ha cercare di far cambiare questa decisione. Ma la diocesi di Richmond ha sostenuto la sua decisione e ora sta mantenendo il silenzio sulla questione. Indagini del Blade si riferiscono ad una vecchia dichiarazione sulla denuncia all’EEOC, ma Murphy ha affermato che ci sono stati cambiamenti da quando è stato licenziato: “Murphy afferma che la diocesi ha cambiato la sua politica dopo il,suo licenziamento e ora afferma che i potenziali dipendenti “devono essere cattolici in regola”. Egli ha puntualizzato al Blade che il sito web della struttura ora contiene molti riferimenti al “ruolo di ministero pastorale” che i suoi impiegati “hanno nella St. Francis Home.”
Murphy ha negato ogni discussione su alcun ministero pastorale durante le pratiche della sua assunzione ed che ha detto di essere stato onesto sul fatto di avere un marito.
Un nuovo video del Center for American Progress racconta la storia di Murphy mostrando la discriminazione sui posti di lavoro con cui molte persone LGBT e i loro sostenitori devono confrontarsi, inclusi i sessanta lavoratori in strutture ecclesiastiche licenziati dal 2008. Potete vedere il video, in inglese, cliccando qui. Il caso di John Murphy ora è stato preso in carico dall’EEOC, il cui verdetto gli potrebbe permettere di citare in giudizio la diocesi di Richmond per illecito licenziamento.
Il primo marzo l’EEOC ha annunciato, di aver presentato le sue prime cause contro le imprese private che discriminavano le persone LGBT come da Titolo VII, che bandisce la discriminazione di genere. Il giornale The Advocate ha spiegato come un caso come quello di Murphy possa essere considerato alla luce di questo statuto: “L’EEOC ha deciso lo scorso anno che la discriminazione basata sull’orientamento sessuale è proibita dal Titolo VII del Civil Rights Act statunitense del 1964, che bandisce la discriminazione basata sul sesso. Il concetto di orientamento sessuale non può essere compreso senza riferirsi al sesso, ha notato l’EEOC, e la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale spesso ha le sue radici nel fatto che un dipendente sia o meno conforme alle norme stereotipate di genere. L’agenzia aveva già dichiarato che la disposizione discriminazione fondata sul sesso vale anche per l’identità di genere. Come saranno trattati datori di lavoro religiosi, come la St. Francis Home, rimane una questione aperta.
L’esperienza di essere licenziato ha preteso, spiritualmente, il suo pedaggio. Murphy ha spiegato: “’Mi sento come se mi avessero dato un calcio nello stomaco… non sono sicuro di dove andare o quale passo sarà il prossimo per me, riguardo alla religione… “Ironicamente tutto questo succede quando siamo portati a credere che [papa] Francesco sta creando nuove condizioni. Il suo ‘Chi sono io per giudicare?’ non ha attecchito e non è coerentemente applicato in tutte le diocesi… questo, certamente influenza molto di quanto pensa la gente sente e di quel che succede nelle chiese.”
Sebbene non tutti i lavoratori licenziati siano cattolici, molti sono membri devoti della chiesa. Essere espulsi ed esclusi è causa di un danno tremendo.
Jerry Carter, che è sposato con Murphy, ha detto di aver visto suo marito “triste e depresso” nei giorni dopo il licenziamento, con Murphy che ha perso l’ottimismo, che aveva una volta, nella sua carriera e provava un senso di disagio. Lo stesso Murphy ha ulteriormente spiegato: “Ho passato tutta la vita credendo di essere una persona degna dell’amore di Dio e, troppe volte, ricevo un messaggio contrario. Questo licenziamento sembra confermarlo.”
Nei post precedenti il sito Bondings 2.0 ha messo in evidenza il danno alle comunità e alla missione della chiesa che questi licenziamenti comportano. Le parole di John Murphy evidenziano quei danni pastorali e spirituali che non dovrebbero essere sottovalutati. Vale la pena di cercare e di festeggiare le vittorie legali quando accadono. Ma non si deve neppure dimenticare di guarire la nostra chiesa e quelli a cui fa del male. …
Testo originale: Gay Church Worker Says Being Fired Was a “Kick in the Stomach”