Il male e le minacce di Dio (Matteo 11:20-24)
Riflessioni di don Fabio
“E poiché hanno seminato vento
raccoglieranno tempesta” (Osea 8:7)
Matteo 11:20-24: “Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite”.
Gesù è dispiaciuto, addolorato, e forse anche un po’ arrabbiato per il fatto che la sua gente non capisca il male che si sta facendo! Perché poi, alla fine, quando facciamo del male, i primi a risentirne siamo proprio noi! Lo ripeto spesso quando mi capita di parlare di questo argomento… il male è un boomerang, dopo averlo lanciato/fatto ritorna a te!
Le “minacce” che troviamo nella Scrittura sulla bocca dei profeti, e qui anche di Gesù, sono quegli avvertimenti di un genitore “amorevole” che mette in guardia il proprio figlio/a “amato” sulle possibili conseguenze negative se persevera nel male che sta facendo. Un po’ come quando il genitore dice al figlio: Se metti il dito nella presa di corrente, rimani fulminato! È ovvio che l’intenzione del genitore non è quello di fulminare il figlio. Tutt’altro!
“La minaccia è rivelatoria, rivela il male che stai facendo in modo che tu smetta di farlo. Quindi cosa rivela la minaccia? Rivela che il male è male e che Dio ti ama infinitamente e non vuole che tu finisca male.” (Silvano Fausti sj)
Il male è un boomerang… pensiamoci!
Con affetto, Fabio!