Il matrimonio gay e la Preghiera per la Francia dividono la Chiesa cattolica francese
Articolo di Elodie Soulié tratto da Le Parisien (Francia), 15 agosto 2012, liberamente tradotto da Dino
Vuole essere universale, tuttavia la Preghiera per la Francia che i sacerdoti in tutte le chiese francesi oggi si apprestano a leggere in occasione delle messe per l’Assunzione, è ben lontana dal riscuotere il consenso generale.
La “formula di preghiera” che il card. André Vingt-Trois ha proposto a tutti i curati in occasione della più popolare celebrazione cattolica, nel suo preambolo fa specifico riferimento “ai probabili progetti legislativi del governo riguardo alla famiglia” e mira a “sensibilizzare anche i parlamentari”.
I sacerdoti sono spronati a dire nella loro predica che “i bambini e i giovani devono smettere di essere oggetto dei desideri e dei conflitti degli adulti ma devono beneficiare pienamente dell’amore di un padre e di una madre”. Sottintendendo: no a due genitori dello stesso sesso. L’opposizione della Chiesa al matrimonio omosessuale non è una novità. E’ invece meno scontata la forma del messaggio che il cardinale vuol far passare.
Quelli che si allineano
Costituiscono la maggior parte dei preti in attività, secondo la Conferenza episcopale francese, che prevede che la preghiera verrà letta dovunque senza alcun incidente e “compresa per quello che essa è”. “Quando la si legge nella sua integralità, appare chiaro che si tratta di una preghiera per tutte le persone che soffrono a causa della crisi, per la famiglia e per i bambini.
Che problema c’è allora ad invitare a pregare perchè i bambini abbiano la gioia di avere un papà e una mamma?” afferma indispettito l’abate Pierre-Hervé Grosjean, a Saint-Cyr-L’Ecole (Yvelines), che difende il richiamo del cardinale “che si focalizza sulla vera questione, il bene dei bambini”. Questa è anche la convinzione del portavoce dei vescovi francesi, Mons. Bernard Podvin, che lamenta “che si voglia ridurre questa preghiera a una strumentalizzazione della Chiesa contro le persone. Non si intraprende alcuna riforma sociale senza un dibattito approfondito”.
Quelli che si oppongono
Padre Bernard Berger, della diocesi di Saint-Denis (Seine Saint-Denis) è tra quelli ai quali questa preghiera “fa digrignare i denti”. L’anziano prete della basilica di Saint-Denis, diventato dieci anni fa “il prete dei clandestini” per aver loro aperto le porte della basilica, trova che “la Chiesa fa politica e non è questo il suo ruolo”. Al momento della lettura, nella sua parrocchia Sainte-Cécile d’Epinay egli manifesterà pubblicamente il suo disaccordo.
“Mi metterò a sedere e aspetterò che sia finito, sono un uomo libero”, spiega. Ancora più severo è il vecchio vescovo di Evreux, Mons. Gaillot, che ci vede “una crociata contro il matrimonio omosessuale” che snatura la festa della Vergine. “Maria è presa in ostaggio, dato che questo diritto è un’avanzata della società e non una minaccia verso la famiglia tradizionale”.
Il movimento SOS Homophobie condanna “che si mantenga la discriminazione nei confronti degli omosessuali” e il movimento omosessuale cristiano David et Jonathan lamenta “che questo testo rafforza alcuni cattolici a mantenersi nella loro omofobia”.
Quelli che dubitano
Tra questi c’è lo storico delle religioni Odon Vallet, che non è “un fanatico del matrimonio” ma un fautore del “lasciare libertà di coscienza ai parlamentari”, e anche alcuni giovani come Philippe Arino, scrittore che si rivendica “omosessuale e cattolico”, secondo il quale “questa preghiera offre così dei riferimenti per affrontare questioni sociali che non sono prive di importanza. Non si prega contro qualcosa, da parte mia pregherei perchè il bambino non sia un oggetto, e questo testo almeno ci mette davanti le nostre contraddizioni, combattuti come siamo tra i nostri desideri e… la natura”.
Christine Boutin ieri, in un’intervista al Jdd.fr (Giornale della domenica, ndr) ha richiesto un referendum sul matrimonio omosessuale. La presidente del Partito cristiano-democratico (PCD) dice di augurarsi che il governo non cerchi “di schivare una dibattito” su questo argomento. “E’ un argomento molto serio, nè di destra, nè di sinistra. Merita un dibattito che non c’è stato durante la campagna presidenziale”, ha aggiunto questa oppositrice al matrimonio omosessuale.
Ecco la preghiera nella sua versione integrale
<<Fratelli e sorelle, in questo giorno nel quale celebriamo l’Assunzione della Vergine Maria, sotto la cui protezione è stata messa la Francia, presentiamo a Dio, per l’intercessione della Madonna, le nostre fiduciose preghiere per il nostro Paese.
1. In questi tempi di crisi economica molti dei nostri concittadini sono vittime di varie restrizioni e guardano con inquietudine al futuro; preghiamo per coloro che hanno il potere di decidere in questo campo e chiediamo a Dio che ci renda ancora più generosi nella solidarietà con i nostri simili.
2. Per quelli che di recente sono stati eletti per legiferare e governare; che il loro senso del bene comune della società prevalga sugli interessi particolari e che abbiano la forza di seguire le indicazioni della loro coscienza.
3. Per le famiglie; che la loro legittima aspettativa di un sostegno da parte della società non venga delusa; che i loro membri si sostengano con fedeltà e tenerezza per tutta la durata della loro vita, in particolare nei momenti di dolore. Che l’impegno degli sposi l’uno verso l’altro e verso i loro figli sia un segno della fedeltà dell’amore.
4. Per i bambini e i giovani; che tutti noi aiutiamo ognuno a scoprire la sua propria strada per progredire verso la felicità; che cessino di essere oggetto dei desideri e dei conflitti degli adulti e possano beneficiare pienamente dell’amore di un padre e di una madre.
Signore Dio nostro, ti affidiamo l’avvenire del nostro Paese. Per l’intercessione della Madonna, dacci il coraggio di fare le scelte necessarie ad una migliore qualità di vita per tutti e al dischiudersi della nostra giovinezza grazie a famiglie forti e fedeli. Per Gesù Cristo nostro Signore>>.
Cosa è avvenuto a Drancy, in un articolo del Nouvel Observateur
Drancy, Seine Saint-Denis. -Lontano dalla confusione mediatica, alcune decine di cattolici mercoledì mattina hanno celebrato la messa dell’Assunzione nella cappella Notre Dame de Liesse a Drancy, dove non è stata letta la “preghiera universale”, suggerita dai vescovi di Francia affiche i bambini siano allevati “nell’amore di un padre e di una madre”.
Non è del resto la prima volta che la Chiesa difende la sua concezione tradizionale della famiglia. Ma questa iniziativa nazionale avviene proprio quando la nuova maggioranza socialista all’Assemblea spera di aprire l’anno prossimo il matrimonio e l’adozione alle coppie dello stesso sesso.
Un sondaggio Ifop* apparso questo mercoledì nella “La Lettre de l’Opinion” fa vedere che il 65% dei Francesi è favorevole al matrimonio omosessuale (con un aumento di 2 punti percentuali rispetto ad un analogo sondaggio dell’anno prima). Riguardo all’adozione, i favorevoli sono soltanto il 53% (con un calo di 5 punti).
Per il 15 agosto, giorno in cui i cattolici celebrano l’assunzione in cielo della Vergine Maria, i vescovi di Francia avevano invitato i fedeli ad unirsi in una preghiera uguale per tutti. Il testo chiede che coloro che sono stati “recentemente eletti per legiferare e governare” possano “seguire le indicazioni della loro coscienza” e che “il loro senso del bene comune della società prevalga sugli interessi particolari”. Spera anche che i bambini “cessino di essere oggetto dei desideri e dei conflitti degli adulti e possano beneficiare pienamente dell’amore di un padre e di una madre”.
Il cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, martedì mattina ha riconosciuto che l’iniziativa rivestiva una “dimensione politica”. “Gli affari della città entrano nella nostra preghiera. La preghiera non è mai avulsa dalla realtà contingente” ha ribadito su RTL.
Per il primate dei Galli, l’unione tra un uomo ed una donna è scritta “nella legge più profonda della nostra natura umana”.”Non credo che un Parlamento possa cambiare queste cose” ha aggiunto mons. Barbarin. “Attenzione! tu hai molti poteri quando sei un presidente della Repubblica o quando sei un legislatore, ma non hai tutti i poteri!” ha messo in guardia, sperando che “ciascuno conosca i limiti dei poteri che gli competono”.
A Drancy, dove l’organizzazione delle celebrazioni è decisa da una équipe pastorale, la preghiera oggetto di controversie non è stata letta. Comunque sia, il vecchio prete (in pensione) Paul Habert ritiene che la Chiesa si mantenga nel suo ruolo quando si occupa di faccende sociali. Sul matrimonio omosessuale ricorda che “c’è dibattito laggiù nella Chiesa”.
La sua opinione è che “due donne che convivono, due uomini che convivono fanno la scelta della non-procreazione mentre l’uomo e la donna che si sposano fanno la scelta della procreazione”. Secondo il prete “bisogna distinguere il fatto di mettersi in coppia e il fatto di sposarsi”, pur garantendo “gli stessi diritti economici” alle coppie omosessuali e alle coppie eterosessuali sposate.
All’uscita dalla messa, tra i fedeli di Drancy, le opinioni sono divise.
“La famiglia è formata da un padre ed una madre”, taglia corto Céline Pausé. “Non si ha il diritto di cambiare il piano di Dio”.
“Non è per essere contro a quelle persone, proprio no, ma ritengo che un papà e una mamma siano necessari per i bambini”, dice anche Claude Auguste. “Perciò tutti questi matrimoni-farsa, io non li accetto”.
“E’ una questione delicata”, confida combattuta Jacqueline Dessena. “Il mio cuore dice: fate quello che volete. E da un altro lato, ho ancora le mie vecchie idee”, dice questa donna di 80 anni.
Gérard Cheneble considera che la Chiesa “non doveva impicciarsi di questa faccenda”. Si definisce un cristiano di sinstra e ritiene che essa dovrebbe occuparsi di altre questioni, come “il capitalismo selvaggio, che fa molti più danni”. Spiega di “non essere contro” il matrimonio omosessuale e si meraviglia che i vescovi se ne preoccupino: “Di cosa si tratta in fondo? Di alcune centinaia di persone ogni anno in Francia? E allora!”.
“E’ necessario che nella Chiesa cattolica ci si evolva di più”, lamenta M. Cheneble, deplorando il calo di numero dei praticanti. “Se vogliamo che la gente ritorni, bisogna che ci si metta al passo coi nostri tempi, con la società”. Ritiene che Benedetto XVI sia troppo conservatore per far questo: “Fino a che il papa sarà quello che c’è adesso, non si farà nessun passo avanti. Smettiamola di sognare”.
* Il sondaggio Ifop (Istituto francese di opinione pubblica) è stato realizzato con un questionario online dal 9 al 13 agosto (2012) , secondo il metodo delle quote, su un campione di 2.000 persone, rappresentativo della popolazione francese, dai 18 anni in su.
Testo originale: La Prière pour la France divise l’Eglise