La Corte suprema americana si apre ai diritti delle coppie gay
Articolo di Alice Pace pubblicato sul sito daily.wired.it il 28 marzo 2013
Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, il 26 e 27 marzo la Corte suprema ha preso in esame la legittimità dei matrimoni gay, una questione che finora era affidata alle legislature dei singoli stati. Due i punti cruciali del dibattito.
Il primo è il Defense of Marriage Act, più conosciuto col suo acronimo Doma, una legge federale in materia di vincoli e diritti delle coppie che di fatto discrimina le unioni gay rispetto a quelle uomo e donna, nei paesi dove anche le unioni gay sono legali.Il secondo, è la cosiddetta Proposition 8, che sancisce in California il divieto di unirsi in matrimonio a persone dello stesso sesso.
Perché la Corte esprima la sua valutazione in merito alla costituzionalità di queste leggi sarà necessario attendere almeno fino a giugno, nonostante le accese e pressanti manifestazioni pro e contro il cambiamento che hanno avuto luogo davanti alla sede durante le giornate delle udienze, e un immediato senso di apertura mostrato proprio ieri da cinque dei nove giudici presenti.
Per dimostrare il loro sostegno verso i diritti universali e i matrimoni gay, molti utenti di Facebook in giro per il mondo hanno cambiato proprio in questi giorni la loro immagine profilo a favore del logo della Human Rights Campaign (Campagna per i diritti umani), che per l’occasione è stato rivisitato dal punto di vista dei colori. L’icona di Hrc infatti, un semplice uguale dipinto di giallo sopra uno sfondo blu, è diventato nei giorni dell’udienza un’abbinata di trattini rosa e sfondo rosso, proprio per testimoniare un possibile (e augurato) cambiamento in atto.
Ma la creatività ha avuto la meglio, tanto più che la stessa Hrc ha invitato i sostenitori a creare nuovi e fantasiosi adattamenti del logo. E così eccone apparire, una dopo l’altra, infinite varianti, da quella con Super Mario e Luigi del mondo dei videogiochi a quella dei pupazzi Bert e Ernie dei Muppets, passando per l’immancabile broncio del diffidente Grumpy Cat e alcuni marchi di celebri prodotti che non hanno potuto resistere a una presa di posizione. Ecco un mix nella gallery.