Il mio cammino di sacerdote omosessuale per una teologia di liberazione
Testimonianza inviataci da Padre John McNeill* il 23 agosto 2009, liberamente tradotta da Anna C.
È stato estremamente doloroso per me negli ultimi quarant’anni osservare la chiesa che io amo autodistruggersi. Sono entrato nell’ordine dei gesuiti nel 1948 dopo aver combattuto nella fanteria durante la seconda guerra mondiale e aver trascorso gli ultimi sei mesi come prigioniero di guerra in Germania.
Ho preso i voti come gesuita nel 1950. Sono stato ordinato al sacerdozio a Fordham dal Cardinale Spellman nel 1959 e quest’anno (ndr 2009) festeggio il cinquantesimo anniversario dalla mia ordinazione.
Ho trascorso cinquant’anni meravigliosi di ministero gesuita, insegnando filosofia e teologia al Leymone College di Syracuse e poi come professore di teologia morale al seminario di Woodstock a New York. Durante tutto quel tempo ero consapevole di essere gay. Fin quando ho vissuto in una comunità amorevole, sono riuscito a rimanere fedele ai miei voti. Avevo sperato di reprimere qualsiasi bisogno di compagnia sessuale.
Ma durante gli studi universitari alla Louvain University, la solitudine mi ha portato a dare sfogo ai miei bisogni sessuali e a cercare compagnia sessuale. Questo errore da parte mia mi ha portato ad un passo dal suicido. Ma proprio mentre stavo pregando, ho ricevuto un messaggio consolatorio da Dio, il quale mi diceva di aver fiducia in lui.
Di tutto il dolore, la vergogna e la colpevolezza che stavo subendo, Dio se ne sarebbe servito per mettermi a capo di un nuovo ministero. Da allora, la mia preghiera principale è stata: In te Dominum speravi. Non confundar in aeternam! (In te, oh Signore, ripongo le mie speranze. Non ti deluderò per l’eternità!)
Subito dopo il mio ritorno dall’Europa per insegnare al LeMoyne College, ho intrapreso un programma di ricerca sull’omosessualità da un punto di vista teologico, scritturale e psicologico. Dopo due anni ho pubblicato i risultati della mia ricerca in una serie di articoli su The Homiletic and Pastoral Review (Rivista omiletica e pastorale) intitolati “The Christian Male Homosexual” (L’omosessuale maschio cristiano).
Questi articoli hanno avuto un ottimo riscontro. Il mio amico e docente alla facoltà di Woodstock, Avery Dulles (in seguito Cardinale Dulles), mi ha consigliato di raccoglierli in un libro.
La vigilia di Capodanno del 1966 ho incontrato il compagno della mia vita Charles Chiarelli in un bar per gay a Toronto chiamato Saint Charles bar.
Non avrei potuto avere un ministero duraturo con i GLBT (gay, lesbiche, bisessuali, transessuali) se non fosse stato per la mia esperienza diretta nella bontà e nella gioia di un’affettuosa relazione gay con Charlie in questi 43 anni. Io e Charlie siamo tornati a Toronto per sposarci legalmente a settembre del 2008.
Nel 1972 insieme a Bob Carter, S.J. e altri preti e laici ho contribuito alla fondazione del gruppo Dignity di New York City, un gruppo di gay e lesbiche cattolici il cui obiettivo è quello di portare il messaggio dell’amore e dell’accettazione di Dio a gay e lesbiche cristiani.
Nel 1976, dopo anni di critica e censura al mio manoscritto “La chiesa e l’omosessualità”, alla fine ho ricevuto un “imprimi potest” (il permesso di pubblicare) da Padre Generale Pedro Arrupé, dopo che quest’ultimo aveva letto personalmente il manoscritto e ho proceduto alla pubblicazione.
È stato il primo libro a lanciare una sfida diretta alla Chiesa, dando insegnamenti sull’omosessualità, discutendo del fatto che i gay sono stati creati così da Dio e le loro relazioni sentimentali possono essere buone o addirittura sacre. È stato un momento euforico.
La pubblicazione del libro ha occupato i titoli di testa del New York Times. Sono stato invitato per un’intervista al Today Show, in cui è stato ospite per la prima volta Tom Brokaw.
Per quasi un anno ho viaggiato per il paese, comparendo in numerosi talk show radiofonici e televisivi, contribuendo alla fondazione dei capitoli del Dignity e tenendo conferenze e seminari sulla teologia dell’omosessualità.
Ho dato inizio ad una serie di ritiri spirituali sul tema “Sentire l’amore di Dio” per lesbiche e gay cristiani a Kirkridge, ritiri che sono continuati due volte all’anno per venticinque anni – ogni volta in una casa piena zeppa.
Ma la mia euforia è durata poco. Verso la fine di quello stesso anno fui invitato dalla facoltà di teologia alla Xavier University di Cincinnati per tenere un seminario sulla teologia dell’omosessualità.
Quando arrivai all’aeroporto fui circondato dai giornalisti che volevano sapre la mia risposta al comunicato stampa dell’Arcivescovo Bernardine, il quale aveva condannato la mia richiesta, accusandomi di sviare l’opinione pubblica sul fatto che la Chiesa avesse cambiato o stesse per cambiare il proprio insegnamento sull’omosessualità.
Quella sera l’aula magna era circondata da cattolici conservatori, i quali recitavano il rosario e mi accusavano di difendere la sodomia. Alcuni mesi dopo, la Congregazione per la difesa della fede ha ordinato ai gesuiti di zittirmi e di vietarmi di parlare o scrivere sulla questione dell’omosessaulità.
Ho obbedito a quell’ordine per nove anni, fino a quando non sono stato espulso. La Congregazione sostiene che agiva in risposta alla richiesta dei vescovi americani e citava il comunicato stampa dell’Arcivescovo Bernardine. Casualmente, proprio in quel periodo Bernardine fu accusato di scorrettezza sessuale con un giovane che in seguito ritrattò l’accusa.
Diversi anni dopo, Pedro Arrupé è stato deposto come Generale da Papa Paolo Giovanni II ed è stato fatto Generale l’inquisitore Fr. Dezza dall’ordine papale. Una delle motivazioni date a quell’azione è stata l’approvazione da parte di Arrupé della mia pubblicazione “La chiesa e l’omosessualità”.
Durante quei nove anni ho potuto continuare il mio ministero di ritiri spirituali e psicoterapia ma non potevo parlare o scrivere per i media. In quel periodo, il Vaticano diventò sempre più omofobo. Classificarono l’orientamento omosessuale come “disordine oggettivo” e in un’occasione addirittura giustificarono il pestaggio dei gay.
Continuarono a condannare tutte le attività sessuali gay in quanto gravemente peccaminose! Condussero l’opposizione politica ai diritti e al matrimonio gay in tutto il mondo. Ordinarono alle agenzie di adozione di chiudere piuttosto che permettere alle coppie gay l’adozione. E da poco hanno chiuso i seminari e il sacerdozio a chiunque abbia un orientamento omosessuale.
Anche dopo il fenomeno degli abusi sessuali si sono rifiutati di acconsentire al matrimonio dei preti e hanno negato l’ordinazione a tutte le donne. Il risultato è stato una rapida scomparsa dei preti celibi e un’impennata del ministero laico.
Ho continuato a pregare affinché una guida divina mi facesse tacere con i media. Il fenomeno dell’AIDS era in pieno corso e sentivo di non poter restare ancora a lungo in silenzio con la coscienza pulita. Nel 1986 il Vaticano mi diede un ordine a cui non potevo obbedire con la coscienza pulita: mi ordinarono di abbandonare il ministero dei LGBT.
Quando informai il Generale Hans Kolvenbach della decisione, prese un volo per New York e ci incontrammo alla Fordham University. Mi disse che se avessi continuato nel ministero gay, sarebbe stato dato ordine dal Papa e dal cardinale Ratzinger di allontanarmi dai gesuiti. Mi disse anche quanto ammirasse il mio ministero e mi diede la sua benedizione.
Alcuni mesi dopo pubblicai un articolo per imporre la completa accettazione dei LGBT in tutte le chiese cristiane su The Christian Century.
Il Generale Kolvenbach passò la procedura della mia espulsione al Cardinale Hamer, capo della Congregazione dei religiosi. Il decreto finale del mio allontanamento dai gesuiti fu emesso il 13 aprile 1987.
Paradossalmente, tale decreto mi lasciò libero di entrare di nuovo nel ministero che Padre Arrupé mi aveva assegnato. Da allora, continuo a fare ritiri spirituali e a tenere seminari per i cristiani LGBT.
Mi hanno anche consentito di pubblicare di nuovo. Nel 1988 ho pubblicato “Scommettere su Dio: teologia della liberazione per gay, lesbiche e i loro amanti, famigliari e amici”. Nel 1995 ho pubblicato “Libertà, gloriosa libertà. Un cammino di spiritualità e liberazione per omosessuali credenti”. Nel 1998 ho pubblicato la mia autobiografia “Both feet firmly planted in midair: my spiritual journey” (Con i piedi ben piantati a mezz’aria: il mio viaggio spirituale).
Infine nel 2008 ho pubblicato “Sex as God intended: a reflection on human sexuality as play” (Il sesso inteso da Dio: una riflessione sulla sessualità umana vista come gioco). Questo libro include un festschrift (in tedesco, pubblicazione celebrativa) di 13 saggi che celebrano la mia vita e il mio operato. (Potete trovare una sinossi di queste pubblicazioni e recensioni sulla mia pagina web www.johnmcneill.com).
Sebbene sia rimasto un prete della Chiesa cattolica di Roma, ancora una volta in attesa di una trasformazione in strumento dello Spirito Santo, sono stato accolto nella comunità di amore e sostegno alla Sunshine Cathedral, una chiesa della comunità metropolitana di Fort Lauderdale. Io e Charlie siamo profondamente grati a questa comunità per averci dato una casa soddisfacente e spirituale.
Brendan Fey, produttore del documentario “Saint of 9/11” (Santo del 9/11), lavora da quattro anni ad un documentario sulla mia vita e sul mio ministero intitolato “Uncommon Jesuit” (Un insolito gesuita). Il documentario è pronto per il montaggio finale e, se Brendan riceverà fondi a sufficienza, dovrebbe essere pronto per un’anteprima prossimamente.
* Padre John McNeill è un pioniere del movimento di liberazione gay, ha contribuito alla fondazione di Dignity New York City, un gruppo di sostegno spirituale per cattolici gay e lesbiche, nel 1972. Nel 1976 ha pubblicato “La chiesa e l’omosessualità”, la prima grande critica teologica alla tradizionale condanna ecclesiastica delle relazioni lesbiche e gay. Nel 2007 è stato insignito del National Gay and Lesbian Taskforce lifetime achievement award (il premio per la realizzazione di una taskforce nazionale duratura di gay e lesbiche) “grazie al fatto di aver aperto la strada nel far capire che essere gay è un dono di Dio”.
McNeill ha pubblicato in Italia “Libertà, gloriosa libertà. Un cammino di spiritualità e liberazione per omosessuali credenti” (ed. EGA-Edizioni Gruppo Abele, 1996) e “Scommettere su Dio. Teologia della liberazione omosessuale” (ed. Sonda, 1994).
Testo originale: Reflections on the Fiftieth Anniversary of my Ordination to the Priesthood