Il mio cuore luminoso e inclusivo di giovane gay cattolico
Testimonianza* di Johnny Hultzapple** pubblicata sul sito del periodico Colorado Times Recorder (Stati Uniti) il 30 gennaio 2019, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
È con cuore furioso e triste che scrivo questo post oggi. Sabato scorso [26 gennaio 2019] l’arcidiocesi di Denver (Stati Uniti) ha patrocinato una conferenza anti-LGBTQ al Centro Giovanni Paolo II tenuta da Andrew Comiskey, attivista anti-LGBTQ e propagandista delle terapie riparative. Attaccato alla recinzione del Centro c’era uno striscione assolutamente falso e offensivo. È importante far sapere quello che ha detto un rappresentante dell’arcidiocesi: non sono stati loro ad appenderlo, anche se hanno patrocinato la conferenza.
Lo striscione recava una citazione di Andrew Comiskey, l’organizzatore e relatore: “Non esistono le persone ‘gaie’… È una leggenda urbana. Satana gioisce della perversione omosessuale”. Come giovane gay mi sono infuriato quando ho letto lo striscione e l’articolo che ne parlava. Questo striscione non solo era estremamente offensivo, ma anche assolutamente, assolutamente falso.
IO SONO una persona omosessuale, e SONO gay; non c’è assolutamente nulla di pervertito in me. In Genesi 1:26 Dio dice “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza”. La fede cristiana dice che gli esseri umani sono fatti a immagine di Dio, e credo che questo includa gli individui ETERO, GAY, LESBICHE, BISESSUALI, TRANSGENDER E QUEER. Le persone LGBTQ sono fatte a immagine e somiglianza di Dio.
Per undici anni della mia vita ho frequentato la scuola cattolica vicinissima al Centro Giovanni Paolo II, e ho frequentato a lungo anche il Centro, per fare equitazione. I ricordi piacevoli che ho della mia scuola cattolica sono purtroppo macchiati da questo bigottismo oscuro e doloroso, un bigottismo che mai potrò scordare.
La religione cattolica promuove spesso il bigottismo, anche se non tutti [i cattolici] lo fanno. La cosa molto strana è che il cattolicesimo è una religione che si basa sull’amore, l’amore di Dio per suo figlio, l’amore di Gesù per il suo popolo, e l’amore del suo popolo per Gesù, che si dimostra amando il prossimo.
Eventi come [la conferenza di Comiskey] diffondono odio e menzogne sulla comunità LGBTQ e credo abbiano poco a che fare con ciò che insegna il cattolicesimo. In Giovanni 15:12 Gesù esclama “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati”. Ho solo diciassette anni, ma capisco bene come la conferenza di Andrew Comiskey sia lungi dal diffondere il tipo di amore con cui Gesù ama il suo popolo, un amore che non è mai giudicante, mai esclusivo, e certamente mai carico d’odio. Il Dio che conosco ama tutti, e con “tutti” intendo chiunque viva e respiri, a prescindere dalla sessualità, dal genere e da tutto il resto.
Durante la sua conferenza Andrew Comiskey ha affermato “Il nemico è intento a seminare l’inganno in persone luminose, colorate e fragili, ed è questa la forza terrificante [del movimento] LGBT”. Riconosco con tutto il cuore che io e la comunità LGBTQ siamo luminosi e colorati, ma so anche che non siamo fragili: siamo una comunità FORTE. Io sono una persona forte. Ogni giorno la comunità LGBTQ combatte per sconfiggere il bigottismo, e ogni giorno che passa, cavoli, diventiamo sempre più forti. Vinceremo, come abbiamo vinto in passato.
Alcune persone presenti alla conferenza hanno riferito agli astanti che Comiskey e la sua organizzazione li ha fatti “convertire” dall’omosessualità all’eterosessualità. Leggo sull’articolo [dedicato alla serata]: “I programmi riparativi come quello di Comiskey sono stati dimostrati inefficaci e sono rifiutati dall’Associazione dei Medici Americani, dall’Associazione degli Psicologi Americani […] e da molte altre organizzazioni mediche”. Le terapie riparative per i minori sono state da poco proibite dal comune di Denver e si spera che quest’anno, grazie a una proposta di legge approvata dal consiglio statale, vengano proibite in tutto il Colorado. Purtroppo però l’arcidiocesi di Denver continua a patrocinare eventi come questi.
Dio mi ha creato gay, e so che la sua volontà è che io usi la mia voce per diffondere l’amore e l’accettazione, verso TUTTI, non solo verso la comunità LGBTQ. Lavorerò durissimo perché l’odio non abbia più spazio dove vivo. Lavorerò duro perché gli alunni delle scuole cattoliche non debbano affrontare il bigottismo che ho dovuto affrontare io.
La mia famiglia numerosa, la mia famiglia cattolica mi ama e mi accetta per quello che sono, sa che Dio mi ha creato gay e mi ama per questo. Sono fortunato e grato di godere di tutto questo sostegno, ma altri non sono così fortunati.
Se siete giunti fino a qui vi chiederei di condividere il mio post, che siate omosessuali o etero, credenti o non credenti, di condividerlo con le persone che conoscete, di far sapere cosa sta accadendo. Discutetene durante la cena, nella vostra classe, con i vostri amici. Ma prima di tutto vi chiedo di donare amore a tutti i vostri amici e famigliari LGBTQ, soprattutto a quelli che devono affrontare l’odio ogni giorno. Alla fine sarà l’amore a unirci tutti, nonostante le differenze.
* I passi biblici sono tratti dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI.
** Johnny Hultzapple è studente della South High School di Denver.
Testo originale: Denver Student Responds To Archbishop: “I Am Catholic, And I Am Gay… I Do Not Need To Be ‘Healed’”