Il mio sogno di madre per i figli LGBT è quello di vederli accolti nella mia chiesa
Testimonianza di Diana, una madre cristiana con una figlia omosessuale, sul V° Forum dei Cristiani LGBT (Albano Laziale, 5-7 ottobre 2018)
Sono appena tornata dai tre giorni passati al Forum dei Cristiani LGBT e devo dire che l’impressione é stata molto forte: tre giorni intensi sia dal punto di vista emotivo che per il lavoro svolto. Un grazie particolare agli organizzatori che hanno avuto la capacità di farci sentire a casa nostra, sempre disponibili a tutte le nostre esigenze.
Il primo giorno ho partecipato ad un gruppo di lavoro dove ci siamo conosciuti e ci siamo raccontati le nostre esperienze, bello per la conoscenza reciproca e la condivisione di esperienze comuni. Al Forum erano presenti ragazzi e ragazze LGBT, genitori e pastori, quindi tutti coloro che sono interessati a costruire un dialogo, a superare le barriere e a rendere la chiesa sempre più inclusiva ed accogliente.
Gli interventi del sabato infatti riguardavano padre Martin che, basandosi sul Vangelo, ha ricordato che Gesù ha accolto tutte le persone, soprattutto gli emarginati, indipendentemente dalla loro conversione. Poi è stato presentato un video della parrocchia di Reggio Emilia Regina Pacis, un esempio di chiesa accogliente verso tutti, dove ognuno si sente a casa propria senza giudizi né pregiudizi. Una testimonianza delle suore domenicane dell’Unione S. Tommaso di Firenze che hanno aperto la loro casa alle persone LGBT, collaborando con il gruppo Kairos di Firenze. Commovente il discorso di suor Fabrizia che ha dimostrato concretamente cosa significa accoglienza e inclusione. Molti gli interventi di pastori protestanti e cattolici, tutti con un unico scopo: maggior rispetto per tutti, accoglienza, inclusione.
Sono stati fatti passi in avanti rispetto al passato senza dubbio: ci sono esempi di parrocchie dove l’obiettivo è quello di accogliere tutti i cristiani senza accusare nessuno di essere un peccatore perché tutti siamo peccatori. Tuttavia da molte parti continua ad esserci separazione, silenzio, non accettazione. Da troppe parti si continua a descrivere un Dio vendicativo, che vuole solo condannare e punire senza misericordia. La rivoluzione portata da Gesù è sparita.
Il mio sogno di madre, come quello degli altri partecipanti al Forum, è quello di arrivare a non avere più etichette, non più divisioni, non essere ghettizzati, ma essere semplicemente persone, ognuno con le sue diversità, i suoi doni, da condividere con gli altri membri della comunità umana e cristiana. Vorremmo che il Catechismo fosse modificato, che non si leggessero più espressioni come “intrinsecamente disordinato” o simili che offendono la dignità umana. Vorremmo il rispetto da parte di tutti, specialmente e a maggior ragione nella chiesa. Grazie a tutti e un caro abbraccio.