“Il padre gioisce quando tutti i figli sono a tavola!”. Cammino pastorale per persone LGBT, i loro cari e le comunità cristiane che li accolgono
Testo tratto dal sussidio “Il padre gioisce quando tutti i figli sono a tavola! Percorso pastorale per persone LGBT, i loro cari e le comunità cristiane che li accolgono“, realizzato dal gruppo Davide di Parma per genitori cattolici con figli LGBT, ottobre 2019, introduzione
- Sono una persona LGBT, credo in Gesù Cristo, voglio appartenere alla Chiesa: come faccio?
- Abbiamo un figlio o una figlia LGBT: come accoglierlo/a in famiglia ed accompagnarlo/a nella vita?
- Nella nostra comunità ci sono delle persone LGBT: come farle sentire accolte dalla Chiesa ? Come coinvolgerle nell’esperienza della Pasqua del Signore, che rinnova la vita?
Le schede che qui presentiamo nascono dalla nostra riflessione su queste domande e sulle esperienze (talvolta ardue) che esse rivelano. La nostra intenzione è di offrire alcuni strumenti, di pensiero e di fede, per aiutare le persone che, in diverso modo, affrontano la scoperta dell’omosessualità: in se stessi, nella propria famiglia, nella comunità cristiana. La nostra speranza è di poter creare spazi di confidenza e dialogo con le persone omosessuali e i loro cari; di contribuire ad accogliere fraternamente nelle nostre comunità cristiane le persone omosessuali in tutte le loro dimensioni; di muoverci insieme in un cammino di fede.
Per lungo tempo, le persone omosessuali sono state condannate e respinte, e sono diventate vittime di discriminazione e di angherie. Oggi ciò non è più tollerabile: i diritti umani non ammettono la discriminazione e l’incitamento all’odio, nemmeno a proposito dell’orientamento sessuale.
Da parte della Chiesa Cattolica, la Congregazione per la Dottrina della Fede, già nel 1976, invitava i cattolici ad un atteggiamento di rispetto, di ascolto e di accoglienza delle persone omosessuali (Persona Humana – Alcune questioni di etica sessuale, n.8).
Dieci anni più tardi, la stessa Congregazione sottolineava che le espressioni offensive o i gesti violenti rivolti alle persone omosessuali meritano condanna (Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali, 1986, n.10). L’omofobia, come ogni forma di discriminazione, è quindi inaccettabile.
Per le comunità cattoliche dovrebbe essere prioritaria l’accoglienza incondizionata di queste persone, come di tutte le altre. Ogni persona, indipendentemente dal suo percorso di vita, è un fratello o una sorella in Cristo, un figlio di Dio. Questa filiazione divina trascende tutti i legami umani di famiglia. Ogni persona ha diritto ad un’accoglienza amorevole, così com’è, senza dovere sopprimere un aspetto della sua personalità.
Crediamo profondamente che questo debba essere lo stile della Chiesa, della famiglia di Dio che si ispira al comandamento dell’Amore di Gesù Cristo. Questo traguardo non è ancora stato pienamente raggiunto; ma siamo animati dalla speranza che la Chiesa sia in cammino verso l’ascolto, la comprensione e l’accoglienza; e a questo traguardo vogliamo dare il nostro contributo.
Ci sono 3 schede:
- una per i cristiani omosessuali;
- una per i loro genitori e familiari;
- una per la comunità e i pastori.
Ogni scheda comprende testimonianze reali, approfondimenti teorici, richiami alla Parola di Dio e domande per proseguire la riflessione.
Con l’auspicio di aver fornito uno strumento utile per un cammino di accompagnamento e discernimento invochiamo su tutti noi l’aiuto dello Spirito per questo cammino.