Siamo il pane e il vino che mangiamo? (Giovanni 6:52-59)
Riflessioni di don Fabio
“Noi siamo ciò che mangiamo” (Ludwig Feuerbach)… ma non è automatica la cosa!!!
Giovanni 6:52-59: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.
Prendendo alla lettera la Scrittura, o anche alcune definizioni filosofiche o delle semplici frasi dette in un discorso, e decontestualizzandole, si corre il rischio di far dire all’autore cose che in realtà non voleva dire!
Nel nostro caso, il prendere alla lettera le parole di Gesù ha fatto sì che molti accusassero i cristiani di cannibalismo, di idolatria ecc. O ancora, per i più pii e devoti, pensare che bastasse ingurgitare quanti più chilogrammi possibili di Comunione per diventare santi…
Non basta andare a Messa tutti i giorni, fare la Comunione tutti i giorni, celebrare Messe tutti i giorni per diventare come Gesù… A quest’ora saremmo tutti/e santi/e…
Evidentemente, ciò non è sufficiente! Se il cambiamento non viene anche da noi, dal nostro consenso, lo Spirito, da solo, non può far nulla. Non ci costringe!
Con affetto, Fabio!