Il passaparola dei blog e le veglie per le vittime dell’omofobia 2008
I blog sono veri e propri diari in rete. Oggi sono tantissimi e raccontano in mille modi la complessa realtà che ci circonda. Anche le veglie di preghiera per le vittime dell'omofobia sono diventate una notizia fonte di commento e di discussione per i blogger italiani. Tanto più che questa iniziativa è nata dal passaparola a seguito di un appello lanciato in rete da un gruppo di giovani credenti omosessuali fiorentini. Molti blog hanno registrato questo crescendo. Vediamo cosa scrivono alcuni di loro….
Spesso sentiamo parlare dei Blog in rete, veri e propri diari multimediali esplosi negli ultimi anni su cui migliaia di persone registrano, commentano e raccontano ogni giorno gli eventi e il mondo che ci circonda. Veri e propri diari in rete. Un fenomeno che ha iniziato a prendere piede nel 1997 in America e che dal 2001 si è diffuso anche in Italia. Oggi ci sono centinaia di blog che raccontano in mille modi la complessa realtà che ci circonda…
Anche le veglie di preghiera per le vittime dell'omofobia, che avranno luogo dal 2 al 6 aprile 2008 in 17 numerose città italiane e in 5 stati esteri, sono diventati una notizia fonte di commento e di discussione dei blogger italiani.
Tanto più che questa iniziativa, che ha saputo mettere insieme cristiani di diverse chiese e i gruppi di credenti omosessuali, è nata dal passaparola seguito ad un appello lanciato in rete da un gruppo di giovani credenti omosessuali fiorentini.
La cosa incredibile è stato vedere crescere, giorno dopo giorno, le tante adesioni a questa iniziativa giunte da tutta Italia e l’adesione di gruppi di credenti del Cile, Venezuela, Spagna, Perù ed Irlanda. Molti blog hanno registrato questo crescendo.
Il primo blog che ha parlato di questa iniziativa è stato notiziegay.blogspot.comper definendola come un mezzo per "lanciare un messaggio di speranza che infranga la muraglia del silenzio che ancora permane nelle nostre chiese su questo tema".
Invece il Blog RenzoeLucio, dell'omonimo gruppo GLBT di Lecco, le veglie sono "un momento di preghiera ecumenica e di testimonianza" dei credenti che rifiutano "di essere Chiesa del silenzio quando milioni di uomini e donne soffrono (minacciati, torturati e anche uccisi in alcuni Paesi) nel mondo e anche in Italia, solo perché esistono e vogliono vivere".
I blog homofobicus.blogspot.com sottolinea invece che partecipare alle veglie non può essere "un atto formale ma impegna tutti noi a portare la nostra testimonianza di fede in una delle tante veglie di preghiera che avranno luogo in Italia e sollecitando, nel nostro quotidiano, le nostre comunità cristiane a contrastare quegli atteggiamenti omofobici spesso presenti anche al loro interno".
Concludiamo questo breve escursus nel mondo dei blog sul tema delle veglie per le vittime dell’omofobia con le parole del blogger di famigliafantasma.freewordpress.it che scrive "per quanto non credo, sono con loro. Quanto meno per la grandezza di quello che sono riusciti a organizzare. … il 4 aprile le chiese e i palazzi saranno pieni di persone che pregano un Dio non omofobo. Quale Dio avrà le orecchie più lunghe e il cuore più tenero e misericordioso?".
E intanto il passaparola continua…