Il peccato di Sodoma e Gomorra
Riflessioni di Patrick Welsh tratte dal blog “Teologia libre”, 3 giugno 2012, liberamente tradotte da Adriano C.
Il fondamentalismo cristiano, per condannare l’omosessualità e qualificare le persone con diversità sessuale come degenerate e peccatrici, quasi sempre fa riferimento alla storia della distruzione delle città di Sodoma e Gomorra (Gn 19). Leggendo questo brano, resulta evidente che i due angeli inviati da Dio e ospitati da Lot, subiscono ingiustamente le molestie della popolazione di Sodoma. Una lettura approfondita del testo bíblico però, rivela che non sono vittime di una minoranza omosessuale, ma della popolazione in generale, sia uomini che donne.
L’interpretazione letterale del testo può portare a una conlusione (erronea) che tutti i maschi della città di Sodoma fossero omosessuali perchè il testo afferma: “tutti gli uomini circondarono la casa, dal più giovane fino al più vecchio” (Gn 19, 4). Tuttavia, l’uso della parola “uomini” in parecchí testi biblici presuppone la totalità di uomini e donne, e ciò sottointende che questa moltitudine, che minacciava gli angeli e Lot, fosse composta da uomini e donne.
In alcune traduzioni della Bibbia si vuole rappresentare questa realtà con l’uso di un linguaggio più esteso e questo testo recita: “tutti gli uomini circondarono la casa, la popolazione intera, dal più giovane al più vecchio”. Risulta inopportuno, dunque, concludere che il “peccato” di Sodoma fosse l’omosessualità e che per questo venne distrutta da Dio.
Piuttosto, questa interpretazione fa sorgere una domanda: questa interpretazione riflette la morale spirituale di coloro che la scrissero, oppure è un travisamento della stessa, basata su pregiudizi e ignoranza di quelli che desiderano promuovere il proprio programma omofobo e maschilista?
Proseguendo nella lettura, lo stesso testo richiama fortemente l’attenzione all’offerta fatta da Lot per rappacificare la moltitudine:: “Io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace” (Gn 19, 8). Che barbarità, che modello di padre! (Inoltre, stranamente sembra che non si fosse accorto che il gruppo di molestatori fosse formato da persone tutte omosessuali).
Se sulla base di questo testo biblico si sostiene la condanna delle persone omosessuali, la stessa logica e argomentazione di interpretazione giustificherebbe lo stupro delle donne come una pratica moralmente accettabile. Non farlo risulterebbe estremamente ipocrita e le persone e le istituzioni religiose che tanto promuovono la discriminazione contro l’omosessualità, dovrebbero considerare lo stupro delle donne come comportamento biblicamente autorizzato.
Il peccato della gente di Sodoma non sta nelle loro pratiche omosessuali (in ogni società, in ogni paese, l’omosessualità è sempre esistita), ma piuttosto nei loro atteggiamenti d’intolleranza e inospitalità verso persone differenti da loro. Questo li porta a discriminare, emarginare e violentare i diritti di altri esseri umani provenienti da altri luoghi, con altri costumi, altri aspetti fisici e altre forme di pensiero e di essere (come Lot e i due angeli). Nel caso dei Sodomiti, il peccato non è l’omosessualità bensì la mancanza di ospitalità.
Coloro che giudicano e condannano le persone dalla diversità sessuale, violentando la loro dignità umana, cadono nella stessa ipocrisia e assomigliano più alla gente di Sodoma che agli angeli di Lot. Meriterebbero quindi lo stesso trattamento e castigo che venne imposto alle città di Sodoma e Gomorra.
Usare le Bibbia come arma per squalificare le persone dalla diversità sessuale e pianificare per loro una specie di cittadinanza di seconda o terza categoria è un attentato contro i loro diritti umani.
Pertanto, qualunque diritto (alla vita, all’educazione, alla salute, alla protezione, alla partecipazione politica, a una famiglia) venga negato a una persona a causa del suo orientamento sessuale o d’identità di sesso è una grave violazione dei loro diritti umani.
In pieno secolo XXI utilizzare la Bibbia e manipolare la fede per giustificare pregiudizi omo-lesbo-transfobici è un’espressione infame dell’ospitalità. La Bibbia, piuttosto, dovrebbe essere utilizzata per predicare l’amore e non per seminare l’odio che incoraggia atti di discriminazione e violenza contro persone dalla diversità sessuale.
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Testo originale: El pecado de Sodoma y Gomorra