Il percorso di accompagnamento delle persone transgender con l’associazione Con-Te-Stare
Dialogo di Katya Parente con Roberta Rosin e Valentina Cincotto
Oggi raddoppiamo: infatti sono con noi Roberta Rosin e Valentina Cincotto, rispettivamente presidente e psicologa/psicoterapeuta dell’associazione “Con-Te-Stare”, che ci raccontano del percorso di accompagnamento delle persone transgender.
Questo è il primo di tre appuntamenti: degli altri due saranno protagonisti rispettivamente i figli T e i loro genitori.
Da quanto esiste l’associazione e di che cosa si occupa?
L’Associazione “Con-Te-Stare” (sportello attivo transgender, centro ONIG di Padova), è attiva dall’11 marzo 2019. L’Associazione segue le linee guida della WPATH (The World Professional Association for Transgender Health, l’associazione internazionale per la salute delle persone transgender) per la cura e la salute delle persone TGD (transgender e gender diverse) attraverso l’adozione dei SOC 8 (standards of care).
L’Associazione collabora in rete con svariate realtà interessate all’approfondimento ed alla divulgazione a livello scientifico e sociale delle tematiche riguardanti il transgenderismo e il transessualismo, promuovendo e sostenendone le iniziative nel territorio. In particolare sussiste una convenzione con l’Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione e un accordo di collaborazione con l’Azienda Ospedaliera e Università di Padova.
“Con-Te-Stare” assume la forma giuridica di associazione, apartitica e aconfessionale, con la finalità di creare uno spazio di ascolto e supporto psicologico e di orientamento per le persone TGD e le loro famiglie e di sviluppare reti di colleganze ed affiliazione con altre realtà impegnate.
All’interno dell’Associazione sono nati due gruppi a partecipazione gratuita guidati da psicologhe – psicoterapeute. Il gruppo “Con-Te-Ama”, uno spazio bottega a cui partecipano ragazz3 transgender, ed il gruppo “Con-Te-Siamo”: un gruppo di condivisione e ascolto composto da circa trenta mamme e papà.
L’Associazione è composta da soc3 volontar3 e professionist3 di varie discipline ed ordini professionali.
Quante persone sono seguite attualmente?
Attualmente l’Associazione segue 67 persone, di cui 8 minorenni (2 AMAB, 6 AFAB) e 59 adulti (23 AFAB, 36 AMAB).
Dal 2019 ad oggi si sono rivolte all’Associazione 165 persone (82 AFAB, 78 AMAB, 5 non specificato). Di cui 108 hanno proseguito il percorso.
Al vostro interno c’è anche uno Spazio Genitori…
All’interno dell’Associazione “Con-Te-Stare“ è nato il Gruppo Genitori “CON-TE-SIAMO”: un gruppo composto da circa 30 mamme e papà di ragazz3 transgender che ogni tre settimane si incontra per condividere esperienze, consigli, preoccupazioni e speranze associate al percorso di affermazione di genere intrapreso dai propri figli.
Questo gruppo ha scritto un libro di recente pubblicazione “Noi genitori di ragazzi transgender. Quello che non sapete e forse non volete sapere” a cura di Roberta Rosin e Valentina Cincotto (Il Poligrafo, 2024).
Un libro che raccoglie le storie di queste famiglie prima e dopo il coming out de3 loro figl3 ed è il risultato del percorso di gruppo fatto all’interno dell’Associazione “Con-Te-Stare”.
Un cammino faticoso ma ricco e vitale, in cui attraverso la condivisione delle loro esperienze i genitori hanno potuto “arricchirsi e crescere”, come persone, dentro l’accoglienza reciproca. Da ciò è nato il bisogno di alzare lo sguardo e portare con fierezza e amore le loro storie al di fuori del contesto associativo per affermare che ogni persona è unica e che la diversità è ricchezza.
Inoltre, il gruppo “Con-Te-Siamo” è molto attivo nel territorio e partecipa ad eventi pubblici dell’Associazione portando testimonianze dei loro percorsi.
Quali sono gli stereotipi sulle persone TGD più duri a morire?
Per affrontare gli stereotipi, come indicano alcuni autori, è fondamentale tenere a mente che questi processi avvengono all’interno di strutture e dinamiche di potere (Link & Phelan, 2001) e sia il corpo che la sessualità sono centrali nella costruzione di narrazioni sulle persone trans (Fielding 2021).
La storia della patologizzazione, unita alla percezione delle persone trans come atipiche, ha portato a vederle come insolite o devianti (Gallagher & Bodenhausen, 2021).
Gli stereotipi delle persone cisgender associati alle persone trans di norma fanno leggere l’identità trans come patologica, o deviante (Howansky et al., 2021), associata in qualche modo alla sessualità, letta, anch’essa come devianza: promiscua, perversa, sex worker, etc.
Un altro stereotipo radicato culturalmente riguarda la sessualità connotata dal genere, concentrandosi sul sesso assegnato alla nascita, quindi prioritizza l’assegnazione del sesso rispetto all’identità di genere che non viene adeguatamente riconosciuta.
Molte persone cisgender invalidano o patologizzano le identità di genere diverse da quelle assegnate alla nascita (Ansara & Hegarty, 2012).
Rispetto ad altre minoranze di genere, le persone non binarie portano con sé l’esperienza unica dell’invisibilità pubblica (Pulice-Farrow et al., 2020 a, b) e in qualche modo possono essere vissute come menzognere e bugiarde.
Inoltre, nella nostra esperienza, spesso essere trans o non binarie viene letto come una scelta, come un seguire una moda.
Molte persone cisgender hanno la percezione che le persone transgender possano influenzarne altre, suggestionarle e, per una sorta di contagio espositivo, far diventare TGD altre persone, soprattutto in età evolutiva.
Quanto riportato nella letteratura scientifica è assolutamente in linea con quanto osserviamo nella nostra pratica clinica; per le persone TGD molte situazioni quotidiane diventano più complesse da affrontare. Ad esempio, senza il cambio anagrafico nei documenti si possono sentire in obbligo di far comprare la macchina ad altri, non si fanno dare la tessera al supermercato perché il nome non corrisponde alla percezione che gli altri hanno di sé; se praticavano sport prima del percorso di Affermazione di genere non “sentono” di poterlo continuare poiché le strutture non sono ancora preparate ad accogliere le persone TGD.
Quali criticità si trova a vivere una persona TGD durante e dopo il percorso di Affermazione di genere?
Varianza di genere in età evolutiva, incongruenza di genere in età adulta non sono condizioni di per sé patologiche. Spesso associata a questa condizione troviamo la parola disforia di genere che, invece, implica una profonda sofferenza connessa all’essere TGD.
Prima di iniziare il percorso di Affermazione di genere, spesso intercorre un lungo tempo di accettazione personale e di riconoscimento della condizione.
Vi è ancora troppo poca cultura e sensibilizzazione rispetto a queste tematiche e risulta difficile dare un nome a ciò che non si conosce. Anche una volta compresa la condizione, spesso l’ambiente prossimo non è in grado di riconoscerla, comprenderla, accettarla. Non si può generalizzare ma spesso il coming out è un momento difficile che può far emergere sentimenti di paura, inadeguatezza personale e un vissuto di non riconoscimento. Le difficoltà spesso sono legate alle relazioni sociali che spaventano nei termini di rifiuto, negazione, vergogna o giudizio.
Nel corso della loro vita, prima o dopo il percorso di Affermazione di genere ci potrebbe essere il rischio di bullismo in ambienti scolastici, isolamento sociale con stigmatizzazione, difficoltà negli inserimenti lavorativi o mobbing di genere. Anche episodi di violenza omotransfobica possono aver luogo, così come sono numerosi i drop out scolastici dovuti alla non attivazione della carriera alias in taluni istituti superiori o università. Per una persona TDG può risultare difficile esibire il proprio nome in qualsiasi documento, tessera, etc se ancora non c’è stata la rettifica dei dati anagrafici limitando così l’autonomia.
Argomenti delicati quelli trattati qui, per forza di cose, in maniera piuttosto sintetica. Per chi sentisse il bisogno di approfondirli, può farlo qui (www.con-te-stare-transgender.it). L’Associazione si trova a Padova, via Vicenza 12/A ed è aperta il lunedì (14.30 – 18.00), il mercoledì (14.30 – 18.00) e il giovedì (09.30 – 13.30) e si può raggiungere al 327 064 1578 o scrivendo a segreteria@con-te-stare-transgender.it. Roberta, Valentina e i loro collegh3 sono a vostra disposizione.