Il profeta non è un maestro di certezze, di evidenze, è un maestro di domanda (Matteo 11:2-11)
Riflessioni di don Fabio
Matteo 11:2-11: “Fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui”.
Il Battista è quello che rinuncia ad ogni certezza e domanda: Sei tu? Quindi è disposto ad accogliere Dio così com’è, come si presenta, e non come vorremmo che fosse.
Ad un certo punto si rende conto che qualcosa non va secondo ciò che lui aveva predicato, e si chiede: “Sei tu colui che deve venire?”. Il profeta non è un maestro di certezze, di evidenze, è un maestro di domanda. E la domanda significa disponibilità ad accogliere la risposta. E la risposta è Dio, l’unica Parola, dice Silvano Fausti.
Il Battista si aspettava un tipo di messia, e invece ne è arrivato un altro. Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: “I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo”, e oggi Gesù continuerebbe – come augurio – : “Tutte le guerre sono cessate; i rifugiati sono accolti a prescindere dal colore della pelle; non esistono più gli impoveriti, perché ciascuno ha il necessario per vivere; anche le donne sono parte di organismi decisionali della Santa Sede; alle coppie omoaffettive è data la benedizione sul loro amore”; ecc.
E sempre Gesù concluderebbe: “Beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!”.
Con affetto, buona terza domenica d’Avvento, Fabio!