Il ricco bollettino omofobo del dopo ferragosto
Dopo un ferragosto ricco di omofobia, ecco un dopo ancora più ricco. Vittime sulle spiagge, nelle città e nei borghi turistici, ma anche nell’ambito domestico e persino in quello politico. Abbiamo sindaci minacciati o dileggiati, ragazzi pestati, un omicidio – come quasi sempre, contro una donna trans. Sei episodi molto diversi; otto persone offese in sette giorni.
- 16/08/2020: Castiglion della Pescaia (GR): In spiaggia, un gruppo di ragazzi accende un falò. Un altro ragazzo intima di spegnerlo perché è vietato. Individuato come gay, viene prima insultato pesantemente e poi schiaffeggiato.
- 17/08/2020: Vallo (SA): femminicidio transfobico. La 66enne trans Francesca Galatro è trovata accoltellata presso la casa d’accoglienza per senzatetto in cui viveva. Fermato l’uccisore.
- 17/08/2020: Maratea (PT): 26enne, sulla porta di una tabaccheria, chiede se può entrare senza mascherina. Il tabaccaio, individuatolo come gay, lo insulta pesantemente e lo caccia rincorrendolo.
- 19/08/2020: Burdio (BO): il vicesindaco riceve attacco omofobo sui social per aver pubblicato una foto con due amici in una camera d’albergo.
- 20/08/2020: Padova: due ragazzi si avvicinano a un gruppo di tre giovani tra cui lo startupper Alessando Monterosso. Chiedono una sigaretta e la ottengono ma, qualificando i tre come gay, li riempiono prima di insulti omofobi e poi di botte.
- 22/08/2020: Albano Laziale (Roma): i manifesti elettorali del candidato sindaco del centrosinistra, Massimiliano Borelli, sono imbrattati con la scritta “fr…”
E’ rappresentata tutta l’Italia, da Padova a Maratea passando per l’Emilia, la Toscana e il Lazio; sono presenti quasi tutte le fattispecie di reato: dall’atto non fisico ma gravemente diffamatorio, fino all’omicidio, passando per l’aggressione a singoli e per quella a gruppi. Davvero un ricco panorama, Alla faccia di chi continua a ripetere che l’omofobia è un fenomeno residuale e strilla di “reato d’opinione”.
Molto varia è anche l’età delle vittime. Su quest’ultimo dato, vorrei soffermarmi un attimo.
Come si nota in figura, la fascia d’età maggiormente colpita da omofobia è quella tra i 20 e i 30 anni. Segue quella tra i 10 e i 20. Il rischio di essere vittime di episodi omofobi è quindi più alto per i giovani. Il dato è ancora più grave se si pensa che queste due fasce d’età non sono certo le più numerose e che la maggior parte degli italiani ha dai 35 ai 70 anni.
Forse, a una certa età, si è meno “evidenti”, ovvero si sono elaborate strategie di nascondimento, forme di autodifesa passiva basate sulla negazione di se stessi. E ciò è altrettanto doloroso del rischio stesso.
Riguardo ai teenagers, emerge un altro dato drammatico: spesso, la giovane vittima non ha ancora fatto coming out, specialmente in casa. I parenti scopono così l’orientamento sessuale del figlio andandolo a recuperare al pronto soccorso. Il danno psicologico, in questi casi, è ancora più grave dei lividi o delle ossa rotte, e non solo per la vittima.
Le vittime gay e trans sono distribuite in tutte le fasce mentre le lesbiche colpite non hanno mai più di 50 anni. Ciò potrebbe significare che sia meno “socialmente accettabile” accanirsi contro una donna adulta, ma anche che le donne adulte hanno meno possibilità di denunciare i torti subiti.
Le aggressioni personali interessano tutte le fasce d’età (meno quelle plurime, sempre sotto i 50 anni). In tutte le fasce si registrano omicidi e suicidi. Questi ultimi sono però particolarmente numerosi tra i ragazzi sotto i 20 anni, confermando che l’età della scoperta della propria omosessualità è la più rischiosa. Gli atti non fisici sono denunciati da persone sotto i 60, a conferma che, chi ne ha di più, ci ha “fatto il callo”.
I DATI> I Casi di omo/transfobia in Italia dall’ottobre 2012 ad oggi