Il rischio di essere profeti e attivistə, come Gesù (Luca 19:45-48)
Riflessioni di don Fabio
Articolo 11 della “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”: Libertà di espressione e d’informazione
- Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.
Luca 19:45-48: “I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo”.
È la sorte dei profeti. È la sorte di chi, attraverso il suo lavoro, difende i diritti dei più deboli, si schiera, così come ha fatto Gesù, dalla parte degli ultimi, chi si oppone a regimi oppressivi, chi si batte per la libertà di espressione, ecc.
Secondo #frontlinedefenders possono essere leader di comunità, giornalisti, avvocati, sindacalisti, studenti o membri di organizzazioni per i diritti umani. Possono difendere i diritti delle donne, i diritti ambientali, i diritti degli indigeni, i diritti dei bambini, i diritti delle minoranze, i diritti dei rifugiati o i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali o queer (LGBTIQ+). In molti Paesi affrontano notevoli rischi personali, perché si battono per i diritti degli altri contro interessi potenti.
Sono tantissime le persone attivistə che hanno subito, e che subiscono, minacce, attacchi fisici, intimidazioni, campagne di diffamazione, persecuzione giudiziaria, arresti, torture, sparizioni forzate o altri tipi di abusi. E purtroppo questo accade anche a casa nostra. Non ultima, la vicenda di #robertosaviano
Con affetto, Fabio!