Il secondo sesso visto con gli occhi della teologa femminista Mary Daly
Articolo* di Jone Johnson Lewis** pubblicato sul sito ThoughtCo (Stati Uniti) il 30 gennaio 2019, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
La teologa femminista Mary Daly è nota per la sua robusta critica al patriarcato e alle religioni tradizionali, in particolare la Chiesa Cattolica. È stata licenziata (o è stata costretta a dare le dimissioni) dal Boston College dopo essere stata denunciata per aver cacciato gli uomini dalla sua aula.
Ecco alcune citazioni scelte di Mary Daly
– Se Dio è maschio, allora il maschio è Dio. Il patriarcato divino castrerà sempre le donne fino a che gli sarà permesso di continuare a vivere nell’immaginario umano.
– Quello che sto cercando di fare è risvegliare le donne, ma non solo, di fronte alla destra che rialza la testa, ovvero il convergere del cattolicesimo conservatore con il fondamentalismo e tutto il resto, assieme alle biotecnologie, la nectech [clonazione, manipolazione genetica, guerra biologica]. Tutto questo è soffocante, e perciò sto lavorando per creare una massa critica, una massa critica di femministe, ecologiste… ribelli… perché possa sopravvivere la coscienza, perché possa sopravvivere l’integrità biologica e spirituale, l’integrità intellettuale.
– Il coraggio futuro sarà la chiave del potere rivelatore della rivoluzione femminista.
– Il coraggio è un po’ come… è un habitus, un’abitudine, una virtù: si ottiene attraverso atti coraggiosi. È come imparare a nuotare nuotando: si impara il coraggio essendo coraggiose.
– Ci si protegge dal decadimento, in generale, e dalla stagnazione, muovendosi, continuando a muoversi.
– Se c’è una intuizione, la coglierò.
– La teoria della massa critica non cambia gli stereotipi dei sistemi sociali, bensì opera per preservarli, dato che smorza l’impulso rivoluzionario.
– Noi donne avevamo il potere di nominare le cose, ma ci è stato tolto.
– Il “piano di Dio” è spesso in realtà il piano degli uomini, e una copertura per l’incapacità, l’ignoranza e la malvagità.
– L’immagine di Dio è il potenziale creativo insito negli esseri umani.
– Perché poi “Dio” deve essere un nome? Perché non un verbo – il più attivo e dinamico di tutti?
– Guarderemo la Terra, e i pianeti sue sorelle, come esseri che sono con noi, non per noi. Non si stupra la propria sorella.
– Il lavoro è un’esperienza “religiosa” sostitutiva per molti drogati di lavoro.
– Ho già spiegato che una donna che chiede l’uguaglianza in una chiesa è paragonabile a un nero che chiede l’uguaglianza nel Ku Klux Klan.
– Il patriarcato è la Patria dei maschi, la Terra del Padre, e gli uomini sono i suoi agenti.
– Le donne pirata in una società fallocentrica sono coinvolte in un’operazione complessa. Prima di tutto è necessario depredare (ovvero, strappare con ragione) le gemme di conoscenza che i patriarchi ci hanno rubato. In secondo luogo, dobbiamo restituire alle altre donne i tesori che abbiamo depredato. Per poter invertire delle strategie che andranno ancora alla grande nel prossimo millennio, è cruciale per le donne condividere le loro esperienze, le chances che abbiamo sfruttato e le scelte che ci hanno fatto vivere. Questo è il mio grido di battaglia da pirata e un richiamo per le donne, perché si destino: è questo che voglio sentire.
– Il fatto è che viviamo in una società profondamente ostile alla femmina, una “civiltà” misogina in cui gli uomini, collettivamente, rendono vittime le donne, in cui ci attaccano in quanto ci vedono come la materializzazione delle loro paure paranoiche, perché siamo il Nemico. In questa società sono gli uomini che stuprano, che succhiano l’energia alle donne, che negano loro il potere economico e politico.
– I maschi si identificano profondamente con il “tessuto fetale indesiderato” perché lo percepiscono simile alla loro condizione di controllori, possessori e inibitori delle donne. Dato che succhiano l’energia femminile, si sentono “feti”. Dato che tale stato fetale perpetuo è fatale al Sé dell’eterna madre (che li ospita), i maschi temono che le donne possano diventare consapevoli di questa condizione, perché questo li renderebbe infinitamente “indesiderati”, perché l’attrazione/necessità dei maschi verso l’energia femminile verrebbe vista per quello che è, ovvero necrofilia, non nel senso di amore per i cadaveri nel vero senso della parola, ma di amore verso le vittime ridotte alla condizione di morti viventi.
– Dato che in media le donne vivono più a lungo degli uomini, non sorprende che la ginecologia sia fatta per rimediare a tale inaccettabile situazione.
– La professione ginecologica e i media popolari uniscono i loro sforzi per far apparire accettabile l’avvelenamento delle donne. Così come ingoiare la Pillola è “normale” e normativo per le giovani donne, allo stesso modo la terapia agli estrogeni è “normale” e normativa per le loro madri e sorelle più grandi.
* Questa serie di citazioni è stata raccolta da Jone Johnson Lewis. Questa è una raccolta informale, messa insieme nel corso di diversi anni. Purtroppo non so indicare le fonti originali delle citazioni.
** Jone Johnson Lewis è laureata in business al Mundelein College, e in teologia alla Scuola Teologica Meadville/Lombard. È pastora umanista e coach trasformativa diplomata. Su ThoughtCo si è dedicata alla scrittura di articoli sulla storia delle donne, argomento su cui ha anche tenuto lezioni alla Scuola Teologica Meadville/Lombard. Ha cominciato a partecipare al movimento delle donne alla fine degli anni ‘60. Lavora come membro del direttivo dell’Istituto Umanista e come istruttrice nel settore privato; inoltre è una coach che lavora con donne e uomini che vogliono fare la differenza.
Testo originale: Mary Daly Quotes