Il segno. Vegliamo insieme per ricordare le vittime dell’omofobia
Comunicato stampa a cura di IDAHO (International Day Against HOmophobia and transfobia), marzo 2013
In tutto il mondo, le comunità e le organizzazioni di fede si mobilitano il 17 maggio per commemorare la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia.
Le comunità e le organizzazioni di fede non solo s’incontrano per ricordare le vittime dell’omo/bi/transfobia e combattere l’omofobia e la trasnfobia religiosa, ma anche e soprattutto per ascoltare le voci dei loro pastori per sostenere il ruolo positivo delle religioni del mondo e delle comunità religiose per la creazione di una società veramente inclusiva.
Quest’anno, il Comitato IDAHO, insieme con il Forum europeo dei gruppi cristiani LGBTQ invita le persone, le organizzazioni e le comunità di fede, ad essere parte attiva nell’iniziativa di preghiera mondiale e nell’iniziativa che mira a riunire comunità di diverse fedi, denominazioni e gruppi per portare la loro voce alle celebrazioni di della Gionata Internazionale contro l’omofobia e la transfobia (IDAHO 2013).
Cosa potete fare?
Uno dei modi più semplici e ancora più efficaci di essere coinvolti nell’iniziativa di preghiera globale è quello di organizzare e celebrare una veglia di preghiera.
Le veglie possono essere uno strumento potente per attirare l’attenzione sui crimini scellerati d’intolleranza e di omofobia e di transfobia.
Le veglie hanno un peso simbolico in parecchi contesti, sia religiosi, spirituali e commemorativi nel fare memoria. Sarebbe bello che ci fosse un ponte tra tutte le nostre comunità di fede riunendoci insieme nella Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia. Le proposte di dibattiti e di discussioni sull’omofobia e sulla transfobia sono un ottimo mezzo affinché le comunità religiose possano portare a cambiamenti nelle proprie chiese.
Le comunità interconfessionali avrebbero anche la possibilità di colmare le divisioni tra le comunità dove ci sono sensibilità ancora omofobe e transfobiche. Si potrebbero promuovere dibattiti tra le comunità di diversa fede, di altre confessioni religiose diventando una rete di scambio di informazioni e di azioni collettive.
Invia un messaggio via Twitter o Youtube con l’hashtag #IDAHOglobalprayer.
Twittate i vostri pensieri e le preghiere con questo mezzo, o create un video che possa offrire i vostri pensieri e desideri nei confronti di coloro che hanno affrontato lo stigma e la discriminazione durante la loro vita.
Inoltre, si potrebbe pensare di pubblicare un video su YouTube con un pensiero affettuoso o di preghiera in onore di coloro che hanno affrontato l’omofobia e la transfobia.
Perché è importante la vostra partecipazione?
La vostra partecipazione è importante, perché:
• la vostra piccola luce può scacciare l’oscurità, sensibilizzando i cittadini sull’omo/bi/fobia e transfobia,
• la vostra preghiera ha il potere di unire le comunità di fede nella lotta contro l’odio, la brutalità e la violenza nei confronti delle persone LGBTQI,
• La vostra azione può aiutare a costruire alleanze strategiche per promuovere ulteriormente il dialogo interconfessionale e interreligioso nella vostra comunità, nel vostro paese o regione.
Le proposte di altre organizzazioni e gruppi
Ecco alcuni esempi di iniziative di successo volte a lottare contro la sull’omofobia e transfobia basata sulla religione nelle comunità cristiane.
Dichiarazione della Chiesa che condanna la violenza contro gli omosessuali (Paesi Bassi, 2011)
Promossa da COC Nederland (la più antica organizzazione olandese LGBTQ) e da LKP (organizzazione ad ombrello del movimento cristiano LGBT nei Paesi Bassi), durante l’incontro di 17 chiese olandesi, tenutosi nel maggio del 2010, in cui si discusse l’idea di produrre una dichiarazione congiunta, che condannava la violenza omofobica.
La firma della dichiarazione, l’anno successivo, è stata preceduta da una discussione, guidata da Jacobine Geel, teologo e presentatore televisivo.
Nel gennaio 2012 il gruppo si è riunito di nuovo, per discutere su come celebrare il primo anniversario della firma. Si è deciso che non si voleva avere un alto profilo, o organizzare un evento pubblico. Si è deliberato di celebrare la giornata con un servizio speciale.
Dato che IDAHO coincideva con la Conferenza del Forum di Amsterdam, si è organizzata una celebrazione congiunta del primo anniversario. Sono stati inviati a partecipare un buon numero di rappresentanti laici e della chiesa di organizzazioni (locali), insieme a molti dei delegati del Forum provenienti da oltre 20 paesi europei. Hanno partecipato anche delle persone trans.
I delegati sono stati molto colpiti nel vedere differenti denominazioni presenti (tra le quali gli Avventisti del settimo giorno e l’Esercito della Salvezza) e vederli lavorare insieme su questo argomento molto importante. Per molti questo era un contrasto molto netto rispetto alle situazioni nei loro paesi. Il gruppo ha in programma un nuovo progetto avente come tema: “Cosa significa realmente una comunità sicura?”.
Le Veglie per le vittime dell’omofobia e della transfobia in Italia
Quando il gruppo LGBT cristiano “Kairos” di Firenze ha sentito parlare del tragico suicidio di un giovane gay di Torino, ha immediatamente espresso il suo dolore e la sua rabbia. Insieme con altri gruppi di fede omosessuali in 14 città italiane si è organizzato nel 2007 un ciclo di “Veglie di preghiera per il ricordo delle vittime di omofobia”.
Negli anni successivi il 17 maggio le veglie si sono tenute in un numero sempre maggiore di città. All’inizio è stato coordinato dal gruppo web di cristiani LGBT, Gionata.org (https://www.gionata.org/), e dal 2010 è diventato un progetto condiviso dai circa 30 gruppi all’interno del “Forum di gruppi cristiani LGBT di lingua italiana”.
La liturgia ha permesso di esprimere il dolore e la rabbia delle persone LGBT per le violenze che si devono affrontare in un contesto religioso. La forma religiosa rende possibile ciò che altrimenti è escluso all’interno della Chiesa cattolica romana: cioè parlare con coraggio della vita e dell’amore delle persone omosessuali e transessuali. Le Veglie di preghiera sfidano anche le chiese, richiedendo loro di rifiutare la violenza omofoba e transfobica.
L’idea si è diffusa rapidamente in Europa e in America Latina. Già nel 2008 alcune veglie si sono svolte in numerose città di Spagna e Irlanda, ma anche in Argentina, Cile, Perù e Venezuela, e negli anni successivi, anche in Germania, Malta e in altri paesi.
Testo originale: The sign. IDAHO 2013, Vigil of Prayer for Victims of Homophobia