Il sereno all’improvviso. Perché nessuno si senta escluso
Testimonianza di Adriano C., traduttore volontario del progetto Gionata
Dopo un po’ di tempo che collaboro come traduttore di “Progetto Gionata”, mi è stato chiesto di parlare di me e della mia esperienza come cristiano omosessuale. Raccontavo al volontario che mi ha chiesto queste righe, che mi risulta molto difficile esternarmi perchè ho un carattere schivo e riservato, inoltre credo che non ci sia nulla di particolarmente interessante da raccontare. Lo faccio solamente in qualità di servizio: spero che la mia testimonianza possa essere d’aiuto a qualcuno. Comincio col dire che ho 50 anni e che sono padre di due bellissimi ragazzi.
Fin da piccolo sono stato molto credente, la mia famiglia era di ceto medio-basso, un padre severo ma sempre presente e molto affettuoso, una madre più remissiva e meno espansiva, un fratello maggiore al quale facevo sempre riferimento ma che non mi ha mai trattato molto bene.
Mio padre morì per una malattia fulminante mentre frequentavo la terza media. Inutile dire che piombammo nella disperazione assoluta, mio fratello fece appena in tempo a prendere il diploma e dovette immediatamente trovarsi un lavoro, mia madre che aveva sempre fatto la casalinga dovette fare altrettanto.
Negli anni successivi frequentai il gruppo giovanile parrocchiale ed ebbi anche parecchi ruoli organizzativi importanti.
Ero molto impegnato all’interno della mia comunità, forse per nascondere il dolore della perdita di mio padre, forse per il fatto di sentirmi diverso dagli altri e voler emergere in qualche modo, malgrado i miei problemi psicologici.
Continuai i mei studi liceali di sera, mentre di giorno lavoravo e guadagnavo lo stipendio che andava interamente in casa, mio fratello nel frattempo si era sposato ed era andato ad abitare con sua moglie.
Fin da piccolo sentivo di essere attratto maggiormente dagli uomini e cercai sempre di combattere le mie pulsioni che ritenevo peccaminose e che mi facevano stare male. Ero il classico bravo ragazzo casa e chiesa, impegnato socialmente e lavoratore.
Essendo di aspetto gradevole ho avuto parecchie storie durate pochissimo, non mi sono mai impegnato seriamente, in realtà è che le ragazze non mi sono mai interessate più di tanto, pensavo che la mia strada fosse quella della consacrazione sacerdotale.
Per parecchi anni mi impegnai nello studio convinto che, una volta ottenuto il diploma, sarei entrato in seminario e sarei divenuto un prete.
Conobbi quella che sarebbe stata mia moglie qualche anno dopo: anche se non l’amavo profondamente pensai che fosse la donna che faceva per me.
Certo le volevo bene, era un rapporto abbastanza stabile e affettuoso, ma guardandomi indietro ora, capisco che non era amore profondo.
Ci sposammo e abbiamo vissuto abbastanza serenamente per quasi 18 anni. Dopo due splendidi figlioli che hanno rallegrato la nostra famiglia, la terza gravidanza di mia moglie finì dolorosamente al quarto mese.
Il nostro rapporto si era andato spegnendo nel tempo, ormai non era più tanto buono e questo lutto creò una barriera invalicabile tra di noi.
Cercammo inutilmente di salvare il rapporto almeno per i figli già avuti, ma un anno dopo trovai nella casella la lettera dell’avvocato. Mi ritrovai nuovamente solo, anche se il rapporto con i miei figli era ed è sempre molto affettuoso e ci vogliamo molto bene.
Continuai ad animare la Messa per un periodo di tempo perchè ero responsabile del gruppo dell’ animazione, ma il fatto di non poter più partecipare serenamente all’eucarestia mi faceva stare malissimo.
Chiesi l’esonero dei miei compiti e lo ottenni immediatamente, senza ringraziamenti nè tentennamenti. Capii di essere un personaggio scomodo all’interno della fraternità.
Pian pianino cominciai a notare che i miei confratelli mi trattavano con più freddezza, venni poi a sapere che la mia “gentile” ex-moglie faceva girare pettegolezzi sul mio conto.
Dato che era insegnante di religione in una scuola elementare, agli occhi della Chiesa e dei fedeli bigotti, questa era garanzia che lei fosse detentrice della verità assoluta. A quel punto mi allontanai definitivamente dalla Chiesa.
Iniziò il periodo peggiore della mia vita. Ormai non avevo più nulla da perdere e quindi decisi di frequentare le chat di Internet e a conoscere uomini più o meno della mia età. E’ stato un periodo brutto della mia vita, che ricordo con tanta rabbia e rancore.
Stavo male, ero solo, incontravo persone che volevano solo far sesso e niente di più. Io cercavo una persona alla quale donare il mio amore, con la quale condividere la mia vita e magari passare con lui gli anni della nostra vecchiaia.
Credo che questo sia stato il periodo peggiore della mia vita. Stavo malissimo, ero arrivato a pesare 58 chili e sono alto un metro e ottanta.
Dopo parecchie storie deludenti, quando ormai mi ero deciso a starmene tranquillo, conobbi il mio attuale compagno. E’ stata una cosa improvvisa, ci siamo subito trovati bene insieme.
Per pura coincidenza siamo nati lo stesso giorno (anche se in anni diversi) e abbiamo un trascorso della nostra vita quasi uguale: anche lui è stato sposato, ha due figli e si è diviso.
Siamo molto affiatati e ci vogliamo veramente bene. Non ho mai provato un bene profondo come quello che provo per lui, a parte quello per i miei figli, ovviamente.
Ci piacerebbe celebrare un matrimonio in regola, ma il fatto di essere stati già sposati esclude ogni possibilità. Nel profondo del nostro cuore però è come se lo fossimo.
Io considero i suoi figli come se fossero miei ed i miei sono anche figli suoi. Il più grande ha 26 anni, a scalare: 24, 22 e 18. Sono tre maschi ed una femmina. Nessuno di loro vive con noi ma li vediamo con regolarità.
Uno dei nostri crucci è che se ci fossimo conosciuti prima avremmo passato molto più tempo insieme, ma forse non avremmo i nostri quattro ragazzi e dunque prendiamo i doni che il Signore ci ha concesso e ringraziamolo per la sua infinità bontà.
La mia Fede non ha mai vacillato, quella che è mancata è stata la fiducia nella Chiesa come Istituzione. Dietro un paravento di buonismo, di pietismo e d’indottrinamento, si nascondono interessi che vanno in un’altra direzione, completamente opposta rispetto ai valori evangelici.
Subentrando un nuovo periodo di serenità affettiva, ho sentito nuovamente la voglia di impegnarmi per il Regno di Dio qui sulla terra.
La primavera scorsa mi è capitato tra le mani un articolo (sui gay) del Giornale che mi ha fatto infuriare, ho deciso che dovevo fare qualcosa per la causa omosessuale.
Il mio interesse per la religione mi ha spinto verso i siti cattolici e mi sono imbattuto in “Progetto Gionata”. Conoscendo tre lingue (francese, inglese e spagnolo) mi è sembrato interessante partecipare come traduttore di articoli e testi che la redazione aveva recuperati sulla stampa e sui siti esteri.
La cosa è stata molto interessante perchè oltre a fare un servizio al progetto Gionata, ai gruppi religiosi LGBT e alle persone omoaffettive, mi ha permesso di approfondire molte tematiche religiose, spirituali ma anche testimonianze toccanti e sorprendenti.
Mi auguro che il mio lavoro possa essere di aiuto a tante persone che stanno cercando il Signore e che vogliono crescere nella Fede. Vi lascio con la benedizione di San Francesco che trovo eccezionalmente bella proprio per la sua estrema semplicità.
Le parole di questa benedizione mi hanno accompagnato durante tutta la vita; spesso mi hanno aiutato e sono state un lenitivo contro il dolore, le sofferenze e i dispiaceri:
Il Signore ti benedica
e ti custodisca.
Mostri a te la Sua faccia
e abbia di te Misericordia.
Volga a te il Suo sguardo
e ti dia Pace.
Il Signore ti Benedica.
Un augurio di pace e bene a tutti voi.