Il Signore mi ha consacrato con l’unzione (Isaia 61,1-3)
Riflessioni bibliche di suor Stefania Baldini*
Questo testo del Terzo Isaia è familiare perché Gesù nella sinagoga di Nazaret lo applica a sé lasciando disorientati e allo stesso tempo affascinati i presenti, almeno in un primo momento (Lc 4, 18 ss). Così familiare che non ci soffermiamo più ad ascoltarlo, neanche siamo capaci di esplodere nel grido finale di gioia e di lode del profeta (Is 10-11). Eppure si tratta del ribaltamento di quella logica che si affida alla forza e al potere per schiavizzare ed escludere; vi si afferma che i vincenti sono altri, sono coloro che, provati dalla vita in tanti modi diversi, sono capaci di riconoscere la carezza di Dio e trovarsi liberi di volare. Viene in mente l’inizio del colloquio di Gesù con la Samaritana “se tu conoscessi il dono di Dio e chi è Colui che ti dice ‘dammi da bere’ tu stessa gliene avresti chiesto’ (Gv 4,10). La donna samaritana è coinvolta, accetta la critica, diventa colei che annuncia, “sacerdotessa” appunto. La gente presente nella Sinagoga, quelli che stanno in casa, si sentono figli unici e vogliono restare tali. Ma è una scelta di morte, senza futuro e bellezza.
.
Dal libro del profeta Isaia 61,1-3.6.8-9
Lo spirito del Signore Dio è su di me,
perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
a promulgare l’anno di grazia del Signore,
il giorno di vendetta del nostro Dio,
per consolare tutti gli afflitti,
per dare agli afflitti di Sion
una corona invece della cenere,
olio di letizia invece dell’abito da lutto,
veste di lode invece di uno spirito mesto.
Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore,
ministri del nostro Dio sarete detti.
Io darò loro fedelmente il salario,
concluderò con loro un’alleanza eterna.
Sarà famosa tra le genti la loro stirpe,
la loro discendenza in mezzo ai popoli.
Coloro che li vedranno riconosceranno
che essi sono la stirpe benedetta dal Signore.
.
* Stefania (Leda) Baldini, è suora dal 1956 dell’Unione delle Suore Domenicane di S. Tommaso d’Aquino. Vive nel convento domenicano di Prato e collabora con la comunità delle Piagge di Firenze.