Il Sinodo tedesco: “il Papa e i vescovi devono impegnarsi nel sostenere le persone transgender e gli intersessuali”
Articolo di Robert Shine pubblicato sul blog Bondings 2.0 di New Ways Ministry (Stati Uniti) il 16 settembre 2022, liberamente tradotto da Roberta Mondin-Smith
Bondings 2.0 ha segnalato alcuni sviluppi positivi relativi alla questione LGBTQ venuti alla luce durante l’ultima assemblea del Cammino Sinodale tedesco. Questo articolo di oggi esamina più da vicino uno dei documenti approvati (in Germania) relativi alla diversità di genere.
Il testo “Dealing with gender diversity” (Affrontare la Diversità di Genere), è stato approvato dalla maggioranza, compresi i due terzi dei vescovi presenti.
Sviluppato dal gruppo di lavoro sulla sessualità e le relazioni, il testo offre, da parte Cattolica, un trattamento, straordinariamente positivo delle persone transgender e intersessuali. La relazione inizia col riconoscere che, negli ultimi anni, la chiesa si è “concentrata più da vicino” sull’identità di genere, ma con sospetto e in un modo che “rende difficile per [persone intersessuali e transgender] vivere la loro fede“. Le persone intersessuali e transgender sono “sempre più emarginate, patologizzate e denigrate”.
Il testo continua criticando l’insegnamento della chiesa:
“. . . [I]l Magistero in gran parte ignora o trascura le intuizioni della psicologia, della medicina e dell’antropologia, secondo le quali il genere esibisce anche varianti non binarie e mostra altre dimensioni: l’identità di genere (la consapevolezza di una persona del proprio genere) e l’espressione di genere ( i modi di agire e le preferenze che la società spesso attribuisce a uno specifico genere). . .
“L’esclusione e il disprezzo [delle persone transgender e intersessuali] dalla Chiesa seminano dubbi sulla loro fede. La loro fiducia in Dio è enormemente scossa quando il loro modo di essere, che non possono cambiare, non è né accettato né sostenuto».
Il testo avanza poi due proposte principali su come la chiesa possa rispondere meglio alle persone transgender e intersessuali al suo interno. In primo luogo, l’attenzione è a livello nazionale con un appello ai vescovi a:
- Consentire che il genere sia lasciato vuoto nei registri di battesimo per i bambini intersessuali o elencato come “diverso”, con una facile opzione per modificare in seguito questo spazio di genere se la persona si identifica con un genere particolare.
- Consentire alle persone transgender di modificare il proprio certificato di battesimo per quanto riguarda il sesso e il nome, conformemente al proprio “stato civile”.
- In assenza del sacramento del matrimonio, ai cattolici transgender e intersessuali dovrebbero essere impartite cerimonie di benedizione, accompagnate da corsi di preparazione. Tali benedizioni sarebbero disponibili anche per le coppie in cui entrambi i partner sono transgender o intersessuali.
- La cura pastorale per le persone transgender e intersessuali dovrebbe essere “caratterizzata dall’accettazione” e un’adeguata formazione su come affrontare con sensibilità le questioni LGBTQ dovrebbe essere offerta agli operatori della chiesa, nonché inclusa nella formazione dei sacerdoti.
- Non dovrebbe esserci alcuna discriminazione nei confronti delle persone intersessuali o transgender per quanto riguarda l’impiego nella chiesa, in linea con le modifiche più ampie al diritto del lavoro della chiesa tedesca.
L’altra importante proposta del Cammino Sinodale riguarda le raccomandazioni a Papa Francesco per consentire alle persone transgender e intersessuali di partecipare alla vita della chiesa senza affrontare ostilità o discriminazioni.
“Ciò include anche l’esplicita presa di distanza, come Chiesa, da visioni che ritraggono le identità intersessuali e transgender come anormali, negative e/o addirittura peccaminose”, afferma il documento.
Lo stesso testo prosegue con cinque proposte:
- “L’antropologia di genere normativa basata sulla legge naturale, e la sua legittimazione mediante il ricorso alle storie della creazione biblica, deve essere verificata con le intuizioni della ricerca moderna e della teologia biblica”.
- I leader e le istituzioni della Chiesa devono smettere di usare termini come “ideologia di genere” o “agenda LGBTIQ” come condanne generalizzate della diversità di genere perché tale linguaggio ha portato a forme di violenza e crea “grande sofferenza” per molti cattolici. La raccomandazione invita anche i leader ecclesiastici e i cattolici che esercitano influenza politica o sociale e che operano nella sfera civile a evitare tale linguaggio.
- “La Chiesa deve rispettare l’integrità fisica delle persone intersessuali. La Congregazione vaticana per l’educazione cattolica deve, senza indugio, revocare il suo appello per interventi medici non necessari sui bambini intersessuali”.
- La chiesa deve condannare la terapia di conversione per tutte le persone LGBTQ+.
- “Tutto il clero ordinato e le vocazioni pastorali nella Chiesa dovrebbero essere aperti alle persone battezzate e cresimate intersessuali e transgender che sentono una vocazione personale”.
Il testo chiude con una spiegazione di una pagina del ragionamento alla base di queste proposte, citando l’enciclica Fratelli Tutti di Papa Francesco e la testimonianza di Gesù nell’accompagnare le persone emarginate. Il documento conclude:
“I recenti approcci di tipo morale-teologico, teologico-antropologico, esegetico e pastorale-pratico offrono già buoni fondamenti argomentativi per rivedere la tradizionale e rigida antropologia di genere sostenuta dalla dottrina della Chiesa, e rivederla fondamentalmente alla luce delle implicazioni mediche, biologiche e delle (neuro- )conoscenze psicologiche oggi disponibili. Le identità transgender e intersessuali sono realtà che la Chiesa deve affrontare e deve trovare un nuovo modo di affrontarle.
Le persone transgender e intersessuali fanno parte della creazione di Dio e condividono l’inviolabile dignità degli esseri umani creati a immagine di Dio. Il riconoscimento della diversità dei modi umani di essere, anche in relazione alle identità di genere, fa parte di un impegno credibile per la tutela di tale dignità, e deve essere il comandamento più alto che guida l’azione della Chiesa, anche quando si tratta di trattare con le persone transgender e intersessuali”
Il prossimo anno si terrà una quinta e ultima assemblea, ma già alcuni osservatori definiscono il Cammino Sinodale un successo. Roland Müller, editore di Katholisch.de, ha affermato che non sono le risoluzioni stesse che contano di più, ma il processo. Ha scritto, fra l’altro:
“. . .il successo del progetto di riforma è dovuto in primo luogo al fatto che allo stesso tavolo si sono seduti rappresentanti dei diversi schieramenti della Chiesa: conservatori e riformatori, vescovi e laici, uomini e donne. . . Resta la speranza che lo spirito di sinodalità, che si è sentito e si avverte nelle assemblee e nei fori del Cammino Sinodale, porti in futuro a profondi cambiamenti. . . Questo incontro attraverso le fratture ideologiche all’interno della Chiesa può probabilmente essere visto fin d’ora come il più grande successo del percorso sinodale”
Per garantire che questo modello sinodale di convivenza continui in Germania, l’assemblea ha votato a maggioranza schiacciante a favore della creazione un Consiglio Sinodale permanente per gestire in modo collaborativo le questioni che interessano la chiesa nazionale.
Si auspica che questi prossimi passi portino ad azioni concrete di attuazione dei pressanti appelli all’inclusione, al sostegno e alla non-discriminazione che il testo propone riguardo alle persone intersessuali e transgender.
Testo originale: Synodal Way: Pope Francis, Bishops Must Act to Affirm Transgender and Intersex People