Il tempo di Avvento di cui fanno esperienza le persone queer e trans cristiane
Riflessioni di Fr. Shay, animatore di Queer Theology (Stati Uniti)
L’Avvento è un tempo di attesa. Un tempo in cui riflettiamo sulla nostra vita, in cui le giornate si fanno più corte, in cui a volte proviamo la sensazione di vivere in notti buie, illuminate solo dalle luci fioche delle candele.
E’ questo un momento di attesa e di stupore. Può essere anche un momento di dolore, ma in cui siamo pieni di speranza per tutte le cose che potrebbero essere, ma che non sono ancora.
Le persone queer e trans conoscono profondamente il significato dell’attesa racchiusa nell’Avvento.
Sanno cosa vuol dire conoscere una verità su se stessi che desiderano condividere, ma che non possono ancora rivelare.
Sanno cosa significa avere una famiglia o delle chiese che sanno accoglierli, soprattutto quando non lo fanno.
Sanno cosa vuol dire voler sposarsi quando la legge ti dice che è ancora illegale. O adottare dei bambini o proteggere la propria famiglia quando non sì è riconosciuti dalla legge.
Sanno cosa vuol dire essere sempre in attesa e desiderare.
Sanno cosa vuol dire vivere ai margini; essere rinchiusi in un armadio. Conoscono l’attesa della transizione, il lungo tempo tra il coming out e l’essere finalmente riconosciuti.
Sanno cosa vuol dire vivere vite piene di limiti, quanto facciano soffrire, ma anche come rendano più forti ed insegnino a combattere e ad essere nella verità.
Questa conoscenza della santità vissuta nei margini, in cui spesso sono confinati, è qualcosa che le persone queer e trans cristiane possono testimoniare alla Chiesa, qualcosa che la Chiesa non può imparare senza di loro.
Quindi ricordiamo il nostro profondo legame con l’attesa dell’Avvento. E cerchiamo di insegnare alla nostra Chiesa, che cosa significa entrare nello spazio angusto del margine con Grazia.
Vi benedico. Fr. Shay
Titolo originale: What Queer and Trans Christians Know About Advent