Il teologo Martin Lintner: “La Chiesa cattolica deve integrare la scienza nella sua etica sessuale”
Articolo di Raphaël Zbinden pubblicato su Cath-Info, portale della Conferenza Episcopale Svizzera (SBC), il 7 gennaio 2024, liberamente tradotto con ChatGPT, revisione di Innocenzo Pontillo
Padre Martin Lintner, professore di teologia morale all’Università di Bressanone (Italia), si interroga sulla morale sessuale della Chiesa. Nel suo nuovo libro il teologo italiano esorta la Chiesa cattolica ad andare oltre la sua visione “ostile” della sessualità. In particolare, ritiene che la morale sessuale debba tenere conto delle evidenze scientifiche che ci sono in questo ambito.
“Con la sua rigida morale sessuale, [la Chiesa cattolica] ha reso inutilmente la vita difficile alle persone e le ha fatte vivere seri problemi di coscienza“, ha affermato (il teologo) Lintner in un’intervista al sito web cattolico tedesco katholisch.de (4 gennaio 2024). In esso, il teologo spiega le principali argomentazioni sviluppate nel suo libro Christliche Beziehungsethik (L’etica della relazione nella prospettiva cristiana), recentemente pubblicato dall’editore Herder.
“Nel mio libro, mi occupo in modo completo e critico dell’evoluzione della morale sessuale della Chiesa. Voglio mostrare perché la Chiesa ha spesso assunto una posizione così ostile sulla sessualità e come possiamo superare questa visione negativa“.
Martin Lintner fa risalire questa “sessuofobia” agli albori del cristianesimo. “I Padri della Chiesa, cioè soprattutto i chierici e i religiosi che vivono nel celibato, hanno segnato per secoli la morale sessuale della Chiesa“. “L’idea che il desiderio sessuale sia di per sé un peccato può essere fatta risalire a S. Agostino. Per lui, è direttamente collegato alla caduta dell’uomo“.
La Bibbia è stata male interpretata?
Per il teologo morale italiano Martin Lintner “l’istituto per fondare una famiglia era, dal punto di vista giuridico, il matrimonio, da qui l’esigenza che i rapporti sessuali fossero praticati esclusivamente all’interno del matrimonio a scopo procreativo“. Anche le considerazioni sulla legge naturale di correnti filosofiche come la Stoà hanno giocato un ruolo in questo campo. “È per questo motivo che la masturbazione o gli atti omosessuali sono stati respinti con veemenza come peccati. Perché tutto questo non serviva alla procreazione, ma alla ricerca del piacere”.
Ma, per il teologo morale, questa idea deriva da un’interpretazione errata della Bibbia. “Leggiamo i due racconti della creazione. La prima riguarda la creazione dell’essere umano: Dio lo creò “maschio e femmina”. Nella benedizione si dice poi che gli uomini devono essere fecondi e moltiplicarsi. Nel secondo racconto, storicamente più antico, della creazione, non si dice nulla sulla fertilità, ma che l’uomo “riconosce con gioia nella donna l’osso delle sue ossa e la carne della sua carne“.
Si dice anche che lascerà il padre e la madre si uniranno e i due diventeranno una sola carne. “Come nel Cantico dei Cantici, anche qui c’è un’allusione alla forza di attrazione e al legame erotico tra due amanti, senza alcun riferimento alla procreazione. Solo in seguito queste due tradizioni narrative sono state riunite e interpretate come una missione per le coppie sposate, secondo la quale lo scopo primario del matrimonio è quello di avere figli. Piuttosto, riflettono il contesto socio-culturale, vale a dire che, da un punto di vista giuridico, il matrimonio è stato pensato allo scopo di creare una famiglia“.
Quale sessualità per le persone nel più giovani
Martin Lintner deplora la sofferenza che questa interpretazione ha creato, soprattutto nelle persone che non sono in grado di procreare. “Nella mia esperienza pastorale, infatti, ho incontrato persone anziane che mi hanno parlato di questo dilemma. Si sentivano colpevoli di aver – come hanno imparato nel catechismo – ‘abusato del matrimonio’, e si vergognavano di avere ancora rapporti sessuali o di avere degli scambi di tenerezza nella vecchiaia“.
“Che peso abbiamo dato a queste persone e perché abbiamo tolto loro la gioia e la spontaneità nella gestione della loro sessualità?“, si chiede il teologo. “Dal momento che eravamo fissati con la procreazione, sospettavamo che tutto ciò che aveva a che fare con il piacere e l’attrazione erotica, potesse essere malevolo ppotesse rischiare di ridurre i coniugi a oggetti sessuali“.
Per non perdete sacerdoti competenti
Per il teologo altoatesino, di lingua tedesca, egli stesso sacerdote, “il celibato non è, come sottolinea la Chiesa stessa, una condizione necessaria per l’esercizio del sacerdozio“. Egli ricorda che il celibato obbligatorio non è stato definitivamente stabilito nella Chiesa latina fino al XII secolo, in particolare (ciò è accaduto) sotto l’influenza di un’interpretazione negativa della sessualità.
Chiede quindi ai membri della Chiesa di riflettere sulla possibilità di liberare l’intero clero dall’obbligo del celibato. “Non perché non consideri appropriato questo stile di vita – l’ho scelto io stesso come sacerdote – né perché penso che così si possa rimediare alla mancanza di sacerdoti, ma per un altro motivo. Ci sono sacerdoti che non rispettano il celibato – per qualsiasi motivo – e che entrano in relazione con una donna o che diventano anche padri. Per loro, per i loro partner e per i loro figli, questo porta a grande sofferenza. O vivono segretamente una vita a due livelli o si trovano di fronte a una scelta. Se optano per la famiglia, la Chiesa perderà sacerdoti impegnati e competenti“.
Pressione vaticana
Il teologo italiano si limita a spiegare di voler continuare la riflessione su una rinnovata etica della sessualità e del matrimonio, in linea con il Vaticano II, “integrando le prospettive delle scienze naturali, umane e sociali, compresa la ricerca sul genere”.
L’articolo spiega anche che a padre Lintner è stato rifiutato il “nihil obstat” di Roma per assumere l’incarico di decano della Facoltà di Filosofia e Teologia di Bressanone (Alto Adige). Tuttavia, spiega il teologo, che non voleva essere “paralizzato” dalle pressioni romane. “Concepisco il mio libro come un’offerta di dialogo al magistero su temi che, fino ad oggi, danno luogo a dolorosi conflitti tra teologia e magistero e sui quali la Chiesa (cattolica) ha innegabilmente perso credibilità“.
Testo originale: «L’Eglise doit intégrer la science dans son éthique sexuelle»