Il teologo Muller sull’omosessualità: “nella chiesa cattolica la morale sessuale deve cambiare”
Intervista di Johannes Schröer pubblicata sul sito cattolico domradio (Germania) il 28 giugno 2015, traduzione di finesettimana.org
Il matrimonio omosessuale: realtà ora anche negli USA e in Irlanda. Perché la Chiesa cattolica non dà la sua benedizione alle unioni di persone dello stesso sesso? Intervista al teologo Wunibald Müller.
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Perché per noi nella Chiesa cattolica non è la stessa cosa se una persona è etero o omosessuale?
Perché l’omosessualità continua ad essere un tabù nella nostra società, perché continua ad essere qualcosa di estraneo, perché portiamo il peso del fatto che l’omosessualità ancora negli anni 60 era considerata reato e che poi è stata considerata patologica. E talvolta anche perché molte persone hanno paura di entrare in contatto con i propri sentimenti omosessuali, accettando di accostarsi al tema. E poi naturalmente anche perché all’interno della Chiesa molti partono dalla convinzione che l’omosessualità non corrisponde all’ordine della creazione.
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La morale sessuale cattolica parla di un ordine divino della creazione che si basa sull’amore eterosessuale, perché solo così è possibile la procreazione. È corretto? Ma lei dice che la morale sessuale della Chiesa dovrebbe essere ulteriormente sviluppata…
Che la procreazione si basa sull’amore eterosessuale è corretto. Se l’omosessualità non corrisponde in questo senso all’ordine della creazione, non lo so. Se la Chiesa cattolica vuole rivolgersi alle persone omosessuali relativamente a ciò che dice sulla sessualità vissuta, la morale sessuale deve evolvere. In fondo, oggi si dice che solo all’interno del matrimonio la sessualità vissuta è moralmente buona. Esclude quindi tutti coloro che vivono la loro sessualità non all’interno del matrimonio. E questo riguarda naturalmente anche gli omosessuali. Credo che la morale sessuale debba cambiare nel senso che non si parta più dall’eterosessualità come norma, ma che si dica: c’è un potenziale di sessualità e il compito della Chiesa è aiutare le persone a vivere questo potenziale di sessualità nella loro vita e nelle loro relazioni in maniera da contribuire ad un arricchimento della loro vita.
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Nel catechismo si dice che l’omosessualità contrasta con l’ordine naturale. Come affronto questo tema come cattolico?
Innanzitutto ne prendo atto, so che attualmente è questa la dottrina della Chiesa e non posso non prestarvi attenzione. Dall’altro lato è importante partire dal presupposto che anche la dottrina della Chiesa può evolvere. Possiamo attribuire ad essa quanto disse una volta Karl Rahner riferendosi ai
dogmi: sono come lampioni nell’oscurità, solo gli ubriachi vi si abbarbicano.
La dottrina della Chiesa, come un lampione nella notte, può fare luce, dare orientamento. Decidere che cosa fare, spetta però a me. In questo può anche aiutare il fatto che nella Bibbia sta scritto che Dio è amore. E che ci sono valori che il cristianesimo ha sempre sostenuto. Di questi fanno parte la dignità della persona e l’uguaglianza delle persone. L’affermazione “l’omosessualità non è secondo l’ordine” viene allora confrontata con l’amore e con i valori che ne derivano.
La tensione che si crea con tutto ciò, la Chiesa la deve reggere, se vuole annoverare le persone omosessuali nella loro realtà di vita, anche nelle loro relazioni intime, se le vuole prendere sul serio e parlare con loro. Quindi, bisogna prendere atto di questo ingombro nella dottrina della Chiesa e lasciarsi sfidare da esso – ma includere sempre il fattore amore.
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Ma che peso dà ai documenti biblici? In molti punti della Bibbia l’amore omosessuale viene giudicato peccato.
Se lì si parla di omosessualità, non è la stessa cosa di quando noi oggi parliamo di amore omosessuale. Ciò che oggi sappiamo sull’omosessualità – che si tratta di una tendenza di una persona – questa comprensione non c’era al tempo in cui i testi biblici sono stati redatti. Di conseguenza nella valutazione dell’omosessualità e dell’amore omosessuale bisogna considerare ciò che le scienze umane ci dicono e, comunque, prima di tutto, ciò che le persone omosessuali riferiscono di se stesse.
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Ma allora perché la Chiesa cattolica ha tanta difficoltà ad accettare una morale sessuale che riconosce l’amore omosessuale vissuto in fedeltà e responsabilità?
I responsabili della Chiesa interpretano la Bibbia nel senso che la norma è quella dell’eterosessualità. Quindi: l’incarnazione avviene nell’incontro tra uomo e donna. Ora, riconoscere lo stesso valore alle relazioni d’amore lesbiche o gay, lo considerano un tradimento nei confronti della Bibbia, anche se queste relazioni sono relazioni fedeli, vincolanti, di reciproco amore e cura.
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La quota di omosessuali è più alta nella Chiesa cattolica rispetto all’insieme della società?
Per quanto riguarda l’insieme della popolazione, non credo che sia più alta. Per quanto riguarda le alte sfere nella Chiesa, quindi preti e vescovi, è notevolmente più alta. Tra i preti possiamo pensare almeno del 20%. Il tema viene discusso in maniera controversa anche tra laici e magistero.
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Quando si è parlato di una possibile benedizione di coppie omosessuali, si è arrivati allo scontro aperto tra il Comitato centrale dei laici cattolici tedeschi ed alcuni vescovi.
Fondamentalmente c’è un consenso sul fatto di trattare, come Chiesa, le persone con rispetto. Un passo ulteriore sarebbe quello di non negare la benedizione a coppie omosessuali che vivono valori importanti che sono validi anche per le relazioni eterosessuali. Non sarebbe qualcosa di paragonabile al sacramento del matrimonio, ma permetterebbe un’apertura a tutte le possibilità e gli aiuti spirituali che sono validi anche per il matrimonio.
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Che cosa si aspetta dal Sinodo sulla famiglia del prossimo autunno a Roma?
Non molto, per quanto riguarda l’evoluzione della dottrina della Chiesa. Mi aspetto però che i divorziati risposati siano in futuro ammessi ai sacramenti, cioè alla possibilità di ricevere la comunione. Se la Chiesa dovesse deludere su questo tema, vedrei un futuro molto cupo. A quel punto ancora altre persone se ne andrebbero dalla Chiesa dicendosi che non intendono più aver a che fare con questa istituzione priva d’amore e di misericordia. Ma il Sinodo non oserà spingersi fino alla benedizione di coppie omosessuali.
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Testo originale: Dr. Wunibald Müller zum Umgang der katholischen Kirche mit Homosexualität “Die Sexualmoral muss sich ändern”