Il matrimonio gay e il valore della dignità nella creazione di Dio
Dichiarazione del reverendo Dávid Gyerő pubblicata sul blog della Unitarian Universalist Association (Stati Uniti) il febbraio 2016, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Il reverendo Dávid Gyerő, vicario episcopale della Chiesa Unitariana Ungherese (che ha congregazioni in Ungheria e nella regione romena della Transilvania) ha recentemente emanato una coraggiosa dichiarazione sul matrimonio omosessuale. Non tutti sanno che in Romania si sta attualmente svolgendo una lotta attorno alla Costituzione, che vorrebbe escludere le persone LGBT dall’accesso al matrimonio. Noi stiamo dalla parte dell’amore, fedelmente solidali con il reverendo Gyerő.
Per la dignità della creazione umana: Dichiarazione sull’emendamento al Paragrafo 48 della Costituzione romena.
Come molti sanno, attualmente è in corso in tutto il Paese il tentativo di raccogliere firme per emendare il Paragrafo 48 della Costituzione romena, che contiene la definizione del matrimonio. Questa iniziativa, organizzata dalla Coalizione per le Famiglie, è molto importante per vaste frange della nostra società. Diversi leader religiosi romeni hanno precisato il loro punto di vista ed espresso il loro sostegno all’emendamento.
I vertici della Chiesa Unitariana Ungherese non hanno emanato una dichiarazione ufficiale in merito. Esprimerò quindi la mia opinione come singolo, nel rispetto della libertà di opinione di tutti i membri della Chiesa e di tutti i cittadini; voglio però utilizzare la libertà di parola a me concessa in questa importante questione di coscienza.
La proposta di emendamento costituzionale mira a modificare la definizione di matrimonio contenuta nel paragrafo intitolato “La famiglia”, dall’unione di due persone all’unione di un uomo e una donna, ma tale iniziativa inevitabilmente dà risalto alle questioni dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale. Le istituzioni del matrimonio e della famiglia sono senza dubbio pregne di valore morale e di significato per la nostra società e la nostra comunità. Esiste però un enorme divario tra le diverse concezioni dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale: ciò che alcuni considerano peccaminoso, immorale e senza Dio è da altri ritenuto un aspetto naturale dell’ordine del mondo, divinamente creato.
Per me, il rispetto incondizionato e la volontà di proteggere la dignità della creazione umana di Dio costituiscono valori teologici basilari. Ritengo che l’identità di genere e l’orientamento sessuale siano realtà scientifiche. Vivere in armonia con la propria identità di genere e scegliere il proprio marito o la propria moglie sono diritti umani basilari. È mia opinione che la Chiesa che intenda servire Dio e l’umanità debba essere fedele all’insegnamento evangelico dell’amore e dell’accettazione incondizionati e non possa andare a traino dei pregiudizi della società od operare una discriminazione tra i credenti nel campo dei loro diritti umani. I pregiudizi creano delle categorie impersonali che ci fanno dimenticare che, dietro a ogni etichetta, ci sono esseri umani sensibili e degni di rispetto, che anelano alla felicità e alla realizzazione: anch’essi sono figli di Dio.
Come i miei concittadini responsabili, anche io sono preoccupato dei fenomeni sociali che mettono a rischio il nostro ideale di matrimonio e la vita delle famiglie; tuttavia, non considero le identità di genere e gli orientamenti sessuali minoritari la fonte di tali pericoli. Il fondamento del matrimonio è costituito dall’amore e dall’impegno reciproci e questo è un diritto che spetta ad ogni essere umano.
Testo originale: Unitarian leader takes Equal Marriage stand in Romania