Il Vaticano invia ai cattolici 46 domande per il Sinodo 2015
Articolo di Iacopo Scaramuzzi pubblicato sul sito Vatican Insider il 9 dicembre 2014
Il Vaticano ha pubblicato oggi 46 domande che la Segreteria generale del sinodo dei vescovi invierà a tutte le conferenze episcopali per compiere una «ampia consultazione» tra i cattolici di tutto il mondo in vista del sinodo ordinario che si svolgerà nel 2015, il secondo, dopo quello straordinario dell’ottobre scorso, dedicato, per volontà di Papa Francesco, al tema della famiglia.
Le domande, insieme alla relazione finale dell’assise straordinaria (relatio synodi), sono i lineamenta, ossia il documento preparatorio dell’assise dell’anno prossimo.
L’obiettivo delle nuove domande (il comunicato dell’organismo vaticano guidato dal cardinale Lorenzo Baldisseri evita di utilizzare il termine «questionario» che fu utilizzato a novembre 2013 per le domande inviate in vista del primo sinodo), è facilitare «la recezione» della relatio synodi e «l’approfondimento dei temi in esso trattati», non esclusi quelli – i divorziati risposati e l’omosessualità – che non hanno raggiunto i due terzi al sinodo di ottobre scorso.
Le domande «intendono facilitare il dovuto realismo nella riflessione dei singoli episcopati – si legge nel documento pubblicato oggi in italiano e inviato nei prossimi giorni nelle varie lingue alle conferenze episcopali – evitando che le loro risposte possano essere fornite secondo schemi e prospettive proprie di una pastorale meramente applicativa della dottrina, che non rispetterebbe le conclusioni dell’Assemblea sinodale straordinaria, e allontanerebbe la loro riflessione dal cammino ormai tracciato».
Il documento, che cita ampiamente sia la costituzione del Concilio vaticano II Gaudium et Spes che la esortazione apostolica di Papa Francesco Evangelii Gaudium, parte da una «domanda previa»: «La descrizione della realtà della famiglia presente nella relatio synodi corrisponde a quanto si rileva nella Chiesa e nella società di oggi? Quali aspetti mancanti si possono integrare?».
Le questioni seguono la scansione della relativo synodi, iniziando dal «contesto e le sfide della famiglie», per poi passare al «Vangelo della famiglia» («Quali sono le iniziative per far comprendere il valore del matrimonio indissolubile e fecondo come cammino di piena realizzazione personale?» è la domanda numero 17), sezione che conclude sottolineando che «dopo aver considerato la bellezza dei matrimoni riusciti e delle famiglie solide, e aver apprezzato la testimonianza generosa di coloro che sono rimasti fedeli al vincolo pur essendo stati abbandonati dal coniuge, i pastori riuniti in Sinodo si sono chiesti – in modo aperto e coraggioso, non senza preoccupazione e cautela – quale sguardo deve rivolgere la Chiesa ai cattolici che sono uniti solo con vincolo civile, a coloro che ancora convivono e a coloro che dopo un valido matrimonio si sono divorziati e risposati civilmente» («Come aiutare a capire che nessuno è escluso dalla misericordia di Dio e come esprimere questa verità nell’azione pastorale della Chiesa verso le famiglie, in particolare quelle ferite e fragili?», la domanda 20).
Il documento passa poi in rassegna, nella terza e ultima parte, le «prospettive pastorali», sottolineando che «è importante lasciarsi guidare dalla svolta pastorale che il Sinodo Straordinario ha iniziato a delineare, radicandosi nel Vaticano II e nel magistero di Papa Francesco. Alle Conferenze Episcopali compete di continuare ad approfondirla, coinvolgendo, nella maniera più opportuna, tutte le componenti ecclesiali, concretizzandola nel loro specifico contesto. E’ necessario far di tutto perché non si ricominci da zero, ma si assuma il cammino già fatto nel Sinodo Straordinario come punto di partenza».
Tra le varie domande, anche quelle relative al paragrafo 52 (dibattito sulla comunione ai divorziati risposati) e 55 (omosessualità) che, insieme al 53 (comunione spirituale), non hanno raggiunto il quorum dei due terzi ad ottobre: «La pastorale sacramentale nei riguardi dei divorziati risposati necessita di un ulteriore approfondimento, valutando anche la prassi ortodossa e tenendo presente “la distinzione tra situazione oggettiva di peccato e circostanze attenuanti” (n. 52).
Quali le prospettive in cui muoversi? Quali i passi possibili? Quali suggerimenti per ovviare a forme di impedimenti non dovute o non necessarie?», è la domanda 38. «Come la comunità cristiana rivolge la sua attenzione pastorale alle famiglie che hanno al loro interno persone con tendenza omosessuale? Evitando ogni ingiusta discriminazione, in che modo prendersi cura delle persone in tali situazioni alla luce del Vangelo? Come proporre loro le esigenze della volontà di Dio sulla loro situazione?», è la domanda 40.
Tra gli altri quesiti, anche quelli relativi al tema della vita, compresa l’interruzione di gravidanza («Come la Chiesa combatte la piaga dell’aborto promuovendo un’efficace cultura della vita?», domanda 44) e la contraccezione (domanda 41 sulla Humanae vitae e il dialogo con la scienza).
I risultati della consultazione «dovranno essere inviati alla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi entro il 15 aprile 2015, così da poter essere studiati e valorizzati nella preparazione dell’Instrumentum laboris che dovrà essere pubblicato prima dell’estate». Proprio oggi, peraltro, è uscito, a cura di padre Antonio Spadaro, il libro «La famiglia e il futuro» con tutti i documenti del sinodo straordinario. «La famiglia è la comunità d’amore in cui ogni persona impara a relazionarsi con gli altri e con il mondo», ha scritto oggi il Papa su Twitter.