Il vescovo anglicano Ingham: “ai gay cristiani la stessa libertà goduta dagli altri”
Dichiarazione del Vescovo anglicano Michael Ingham della diocesi di New Westminster (Canada) del 15 giugno 2002 tratta da anglicancommunion, tradotta da Fabio
Il Vescovo anglicano Michael Ingham della diocesi di New Westminster (Canada), invitato dall’Arcivescovo di Canterbury alla Conferenza di Lambeth 2008, è stato il primo vescovo ad autorizzare, nel 2002, la benedizione delle coppie dello stesso sesso per estendere “ai gay e alle lesbiche cristiani la stessa libertà che è goduta dagli altri di impegnarsi a vivere insieme per sempre in Gesù Cristo e lo stesso costoso obbligo di crescere nella ricerca dell’amore. Noi li stiamo chiamando alla fedeltà, alla durevolezza e alla stabilità delle relazioni. Noi offriamo loro il sostegno della comunità cristiana laddove crescano nella pienezza e nella grandezza di Cristo attraverso le difficoltà e le sfide dell’impegno reciproco”.
15 giugno 2002, Vancouver (Canada) – Il Sinodo della Diocesi di New Westminster ha preso una chiara decisione sulla cura pastorale dei fedeli anglicani in questa parte del Canada. [Mozione del 14 giugno 2002, approvata dal Sinodo per 215 voti a favore (62,5%) e 129 contrari].
Non abbiamo votato per costringere, ma per permettere, alle parrocchie che lo desiderano, di celebrare le relazioni intime d’amore perpetuo fra persone dello stesso sesso in ossequio alla bontà riconosciuta da Dio al loro sacro impegno reciproco; e per permettere a quelle parrocchie che stanno in continuità con la pratica storica della Chiesa, e con la verità biblica alla quale essi sinceramente credono, di farlo senza costrizioni, con la piena protezione della coscienza e col supporto pastorale del ministero episcopale.
Noi prendiamo questa decisione nella piena consapevolezza che altri nella Comunione anglicana potrebbero non capire le nostre azioni.
Noi speriamo che tutti si rendano conto che gli anglicani canadesi vivono in un paese in cui i comportamenti omosessuali sono stati legalizzati trent’anni fa; dove la legislazione relativa ai diritti umani offre protezione legale ai gay e alle lesbiche contro ogni forma di discriminazione; e dove le chiese di tutto questo grande paese liberamente e apertamente accolgono uomini e donne di ogni lingua, razza e nazionalità, colore, stato coniugale e orientamento sessuale. Noi siamo una chiesa inclusiva, in una società plurale, pacifica e tollerante.
Noi non stiamo venendo a compromessi sulla fede cristiana e neppure stiamo relativizzando gli insegnamenti morali. Noi stiamo estendendo ai gay e alle lesbiche cristiani la stessa libertà che è goduta dagli altri di impegnarsi a vivere insieme per sempre in Gesù Cristo e lo stesso costoso obbligo di crescere nella ricerca dell’amore.
Noi li stiamo chiamando alla fedeltà, alla durevolezza e alla stabilità delle relazioni. Noi offriamo loro il sostegno della comunità cristiana laddove crescano nella pienezza e nella grandezza di Cristo attraverso le difficoltà e le sfide dell’impegno reciproco.
Nessuno sarà escluso dalla nostra comunità oggi. Non abbiamo preso le parti di un gruppo della nostra Chiesa contro un altro. Noi abbiamo scelto di vivere insieme nel rispetto reciproco.
Noi riconosciamo e chiediamo perdono per il dolore che abbiamo causato in questo lungo processo. Noi siamo profondamente consapevoli che c’è ancora molto lavoro da fare per rafforzare la comprensione reciproca e la riconciliazione. Per far questo chiediamo il sostegno di tutta la Chiesa, non la condanna, e la pazienza da parte di chi vive in contesti sociali molto diversi dai nostri.
Noi abbiamo votato per l’unità nella diversità. Noi abbiamo deciso di accogliere a braccia aperte i credenti cristiani che hanno divergenze di coscienza nell’unico Corpo di Cristo. Noi non prendiamo le difese di una parte della Chiesa contro un’altra, ma invitiamo entrambe le parti a lavorare insieme per sostenere la missione della Chiesa nel mondo senza lo scandalo di nuove divisioni.
Noi facciamo questo nella convinzione che questa sia la chiamata dello Spirito Santo alla Chiesa universale. Allo Spirito di Dio e alla Chiesa noi rinnoviamo la nostra perenne fedeltà e affetto.
Fonte:
Documento tratto da “Background information related to the decision of the Diocese of New Westminster (Anglican Church of Canada) to authorize the blessing of same sex unions”, p. 7 (file pdf)
La Diocesi di New Westminster ha pubblicato tutte le informazioni relative alla cerimonia di benedizione delle coppie omosessuali su samesexblessing.info