Il Vescovo cattolico Joseph Sullivan e il cammino di avvicinamento dei cattolici alla comunità omosessuale
Riflessioni Mons. Joseph Sullivan*, Vescovo ausiliario emerito della Diocesi cattolica di Brooklyn (USA), tratte da BuffaloNews.com (USA), 2 giugno 2011, liberamente tradotte da Marius e Lidia Borghi
Basta girare fra alcuni degli odierni notiziari televisivi per rendersi conto di come nella nostra società alcune delle questioni più delicate della politica pubblica siano eccessivamente semplificate dalla stampa, in cui sembrano spiccare solo le voci più strillanti.
Fra questi innumerevoli argomenti, oggetto di accesi dibattiti, continuano a far notizia i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT).
Si rimarrà sorpresi nel venire a sapere che i cattolici sono tra coloro che stanno compiendo sempre più sforzi pastorali nei confronti della comunità LGBT.
Secondo un recente studio, pubblicato dal Public Religion Research Institute, la maggioranza dei cattolici crede che dovrebbe diventare illegale la discriminazione sul lavoro contro le persone gay e lesbiche.
Quasi due cattolici su tre credono che le coppie gay e lesbiche dovrebbero poter adottare dei bambini.
Le opinioni dei cattolici circa la comunità LGBT sono in evoluzione da anni. Gli insegnamenti cattolici ci obbligano a prodigarci per eliminare i meccanismi di ingiustizia e a trattare le persone con pari dignità, a prescindere dal loro status o dalle loro convinzioni.
Nell’arco di quarantanni di ministero pastorale si è modificato il mio modo di comprendere questa comunità.
Dato che i cattolici rappresentano circa un quarto della popolazione degli Stati Uniti, il cambiamento di mentalità dei cattolici a favore di un maggior grado di uguaglianza delle persone LGBT eserciterà molto probabilmente un’influenza significativa sul panorama pubblico.
In tutto il Paese c’è un numero crescente di parrocchie che invitano i parrocchiani LGBT e le loro famiglie a partecipare attivamente alla chiesa.
College e università cattoliche dialogano con i loro studenti LGBT e case di ritiro cattoliche offrono ritiri dedicati ai cattolici LGBT.
I cattolici e le persone di altre religioni, che sostengono i diritti LGBT, agiscono in tal senso per via della loro esperienza di impegno con i membri della comunità LGBT.
Non sono ribelli all’interno delle loro chiese, bensì persone che hanno preso a cuore il messaggio spirituale di fraternità e di accoglienza.
Stanno cogliendo gli insegnamenti della Chiesa sulla giustizia sociale e li applicano nella pratica pastorale coinvolgendo la comunità LGBT.
Notiamo la concretizzazione di questi insegnamenti per il fatto che i cattolici di tutto il paese avviano significativi dialoghi spirituali sulla comprensione e sull’accettazione della comunità LGBT.
Questo dialogo, che sta avvenendo tra le famiglie di fedeli, presso i gruppi studenteschi nei campus delle università cattoliche, e all’interno delle congregazioni ecclesiastiche, è certamente difficile, a volte, ma è importante.
Più di un decennio fa, la Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti ha pubblicato un messaggio amorevole “Sempre nostri figli”, che ci ha ricordato che “per S. Paolo l’amore è il più grande dei doni spirituali. San Giovanni considera l’amore come il segno più certo della presenza di Dio”.
Per la maggior parte dei cattolici, non ci sono parole, se non quelle di Gesù, che meglio riassumono l’atteggiamento di accoglienza nei confronti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle LGBT: “Amatevi come io vi ho amato”.
Testo originale: Joseph Sullivan: Catholics are reaching out to the LGBT community