Il Vescovo episcopale Andrus: “nella nostra diversità siamo tutti popolo di Dio”
La Comunione Anglicana, 77 milioni di fedeli nel mondo, è divisa da tempo tra quanti sono favorevoli e quanti contrari all'ordinazione di religiosi omosessuali e sulla celebrazione dei matrimoni gay. Il Rev. Marc Handley Andrus, Vescovo episcopale della California, in una sua lettera* spiega le ragioni che hanno spinto la Chiesa episcopale americana, che fa parte della comunione anglicana, a lottare per l’inclusione delle persone omosessuali nella vita della chiesa.
Scrivo queste parole in risposta al Comunicato ufficiale che è stato stilato dai primati anglicani riuniti in Tanzania. Molti stanno reagendo alle loro parole, ma io vorrei rispondere riflettendo sull'impegno quotidiano dei cristiani per realizzare il messaggio di Gesù.
Come vescovo della Diocesi della California dico che:
* L'inclusione delle persone gay e lesbiche nella vita della Chiesa è una questione di giustizia: come tutti noi siamo parte del mondo così il regno di Dio è come una rete che ci avvolge. Tutti sulla terra siamo avvolti da questa rete, che la si percepisca o no. Perciò azioni di giustizia e d'ingiustizia si riverberano su tutti noi, perciò possiamo promuovere l'integrità, il ricordo, la pace o l'isolamento diabolico.
* Come ho già accennato il nostro compito nella Chiesa non è di includere o escludere nessuno, ma è di mostrare l’intrinseca collaborazione tra gli uomini che è sempre voluta e sostenuta da Dio.
* Le persone gay e lesbiche che sono nella Chiesa e che cercano la benedizione della Chiesa per le loro unioni sono persone che cercano di portare avanti una vita nella santità, esattamente come le coppie eterosessuali.
La Chiesa deve rispondere alle persone gay e lesbiche che cercano la sua benedizione offrendo il suo consiglio, il supporto della comunità, la preghiera e i sacramenti nello stesso modo in cui gli offre alle coppie eterosessuali.
* La Diocesi della California è un posto all'interno della Chiesa – non il solo, ma il più importante – dove le persone gay e lesbiche sono libere di offrire i loro doni: importanti entrambi sia per i laici che per i ministri consacrati. Il risultato è che la Diocesi della California è diventata immensamente feconda.
Come Vescovo di questa Diocesi, so molto bene che i diritti cristiani delle persone gay e lesbiche devono essere sostenuti e che senza il loro impegno questa Diocesi sarebbe infinitamente più povera. Perché i doni spirituali di tutto il popolo di Dio non conoscono limite.
* La politica della Chiesa Episcopale richiede la deliberazione e il consenso di due organi, l'Assemblea dei Vescovi e la Camera dei Deputati, per rispondere adeguatamente alle richieste avanzate dai primati nel loro comunicato.
* La Chiesa Episcopale dovrebbe compiere ogni sforzo, compresa una riunione straordinaria, e raddoppiare gli sforzi per aiutare le altre province della comunione (anglicana) a comprendere quale sia la nostra teologia e la nostra politica in materia di matrimonio e di sessualità umana. Dobbiamo fare questi sforzi e allo stesso tempo non compromettere gli elementi essenziali della nostra teologia .
* Mi appello ai fedeli della Diocesi della California a recarsi nella nostra Cattedrale durante la Pasqua (in un momento e in una data da stabilirsi), quando celebreremo il trionfo di Cristo su tutto ciò che distrugge le creature di Dio, per unirci tutti nella sua Casa di preghiera, perche seppur nella nostra diversità siamo tutti popolo di Dio.
Siamo persone che differiscono nel modo di pensare, ma non nel cuore; gay e non, uomini e donne, giovani e vecchi, poveri e ricchi, persone di ogni etnia, ma uniti nel mostrare che comprendiamo che Cristo ci dona davvero una vita nuova nella Chiesa”.
Articolo originale (sito esterno)
Bishop Marc Andrus of California Responds to the Primate's Communiqué
* Tradotto a cura di Innocenzo nell’ambito del progetto “traduttori di… buona novella”