Il vino e la Parola. Le nozze di Cana e il regalo eccessivo
Riflessioni di Raffaele Ibba tratte dal suo blog lucipietraparolalastradadicristotra
Che cosa è successo a Cana di Galilea (Giovanni 2,1-11)? La domanda non ha molto senso. È successo un problema d’amore.
Mancava il vino in una festa di nozze, tua madre lo capisce e intuisce, vede da donna, i problemi legati all’amore che questa mancanza può creare. Così ti chiede di salvare la festa di nozze e le nozze e tu le salvi, entrambe. Il problema non è il vino, e neppure la quantità enorme di vino che tu regali agli sposi, circa 600 litri.Il problema è l’amore. C’è una possibile crisi d’amore che tua madre la vede e per la quale ti chiede aiuto. Tu protesti ma regali l’aiuto che ti è stato chiesto. L’amore, appunto, non si misura, si dona.
Cosa facciamo noi se manca il vino? Lo prendiamo a chi ne ha poco, per evitare che a noi – che ne abbiamo molto – ne abbiamo di meno.
Non solo non regaliamo, ma derubiamo chi possiede un solo agnellino di quell’unica bestiola che possiede e a cui vuol bene come a una creatura umana. Tu invece ti comprometti, anche se non è ancora giunta la tua ore. E regali vino in abbondanza. Uno spreco.
Sai Gesù, tutta la tua vita è stata “uno spreco”. Hai regalato tutto e quel che è rimasto del tuo regalo sembra così poco. Una chiesa, dei dogmi, delle autorità, delle liturgie, un poco d’amore spesso dato a caro prezzo. Oppure no?
Sai, Gesù sposo, ho l’impressione che quei seicento litri di vino siano la metafora di quel che fai con ciascuna e ciascuno di noi.
Ci regali vino in abbondanza, così non tanto ci ricordiamo di te, ma sopratutto beviamo questo tuo vino così buono e così difficile da confondere. Il tuo primo segno è la regalità vera. Quella che regala la gioia e la felicità, quelle autentiche, capaci di rendere felici, quelle che ci legano insieme e ci fanno fare l’amore.
Regali il vino a Cana di Galilea perché lo vuoi regalare a ciascuna e ciascuno di noi. In modo che siamo felici, oggi e qui e ora. Perché la tua dottrina e la tua Parola sono solo felicità e gioia. In abbondanza e purché non le teniamo per noi ma, a nostra volta, le regaliamo completamente.