“Immacolata” non vuol dire “donna sottomessa”
Riflessioni di Massimo Battaglio
Puntuale come un orologio, anche quest’anno, dalle prime ore della festa dell’Immacolata, comincia a rimbalzare su facebook un articolaccio dal titolo “L’9 dicembre si festeggia la sottomissione della donna”.
Roba di tre anni fa ma, in mancanza d’altro, i miei atei militanti lo vanno a scovare per resuscitarlo. Lo postano, vanno a fare colazione, si mettono a fare l’albero. Nessuno è esente da un minimo di ritualità.
E’ un articolo intriso di una saccenza che solo i cattolici possono perdonare, perché conoscono il valore della tolleranza. Gli stessi insulti, rivolti ad altre religioni, non passerebbero sotto silenzio. Ed è pieno di inesattezze, come quella per cui Maria “Non conoscerà mai il piacere: morirà vergine“, come se il dogma si riducesse a una congettura sulla vagina della Madonna.
Maria modello di maschilismo e di sottomissione? Emblema di sessuofobia? Personaggio che uno stato democratico non dovrebbe permettere di festeggiare?
Ma si rendono conto di quanto sono patetici?
“Concepita senza peccato“, tanto per cominciare, non allude nemmeno a un fantomatico concepimento di Maria avvenuto senza atti sessuali (circola anche questo strafalcione), cosa che indurrebbe a pensare che il sesso sia peccato. Vuol dire che Maria è stata esente dal peccato fin dall’attimo del suo concepimento.
Anna e Gioacchino, cari anti-teologi della domenica, hanno fatto sesso; state tranquilli. Il che significa proprio l’opposto e cioè che far l’amore può essere un atto di purezza che dà frutti puri. Quindi, non è peccato neanche un po’, se lo si fa con amore.
“Sempre vergine” non significa che alla Madonna si è richiuso l’imene. Ma dove l’avete sentita? Significa che la sua purezza, l’ha custodita per tutto il resto dei suoi giorni, nei suoi atti e nei suoi pensieri, nel suo vivere quotidiano. E purezza vuol dire coltivare sentimenti lontani dalla superbia, dalla cupidigia, dalla violenza. Pensieri opposti ai vostri.
Tra l’altro, oggi è la festa dell’Immacolata Concezione; non di un teorico “immacolato concepimento“. C’è una bella differenza tra festeggiare la concezione, l’idea, il ruolo che Dio assegna a Maria nella storia, e festeggiare i suoi presunti o mancati amplessi. Cosa su cui nessuno si è mai sognato di aprire indagini.
Ma fa lo stesso. A me, di Maria immacolata, piace ricordare il grandioso coraggio con cui porta a compimento una gravidanza avuta fuori del matrimonio (altro che maschilismo!), il suo mettersi continuamente in viaggio per porre aiuto ad altri o per salvare se stessa, il suo canto rivoluzionario (“il Signore ha spodestato i potenti dai troni e ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati e ha rimandato i ricchi a mani vuote” – altro che sottomissione all’ordine costituito!), il ruolo educativo giocato nei confronti del figlio senza prevaricazione, la pietà che va oltre la croce, la capacità di prendere il comando della chiesa primitiva, lei donna del primo secolo, quando gli apostoli erano ancora pieni di paura.
Il resto sono balle. Che si potrebbero tranquillamente lasciar perdere se si conoscesse il valore del rispetto.