In Veglia per ricordare le vittime dell’omo-transfobia. E tu che farai?
Ricorderemo i tanti Mario, Angela, Matteo e Ivana, vittime del pregiudizio. Spesso allontanati, offesi e fatti oggetti di violenza, solo perché sono così come Dio li ha creati: gay, lesbiche, transessuali.
Per l’ottavo anno consecutivo pregheremo insieme, con loro e per loro, con le parole del salmo 139 che ci ricorda che Dio ci ha creati “tutti come un prodigio” perché nessuno può arrogarsi il diritto di escludere o uccidere nel suo nome “insegnando dottrine che sono precetti di uomini” (Marco 7,1-13).
“Pregheremo, ancora una volta insieme, per essere una luce di speranza nella nostra società, nelle nostre chiese, in Italia e nel mondo. Pregheremo perché le chiese sono state per troppo tempo luoghi di discriminazione, che hanno usato il messaggio evangelico per escludere e tracciare confini e non per accogliere. Pregheremo per ritrovarci in silenzio davanti a Dio, con le nostre relazioni incrinate, che non ci permettono di gioire delle diversità. Pregheremo perché Dio in Cristo salva ciascuno e ciascuna per mezzo del suo amore, che è anche giudizio, giudizio nei confronti della discriminazione, dell’oppressione, dell’esclusione. Pregheremo per chiedere insieme la forza, la lucidità, la gioia per agire insieme e tessere relazioni di giustizia e di pace”.
Veglie e culti domenicali faranno memoria delle vittime e pregheranno per il superamento del pregiudizio in parrocchie cattoliche e chiese evangeliche, unendo città e cammini di fede diversi.
L’invito è a unirsi a queste comunità per essere una luce di speranza nella nostra società, nelle nostre chiese, in Italia e nel mondo. Un invito già rilanciato alle comunità cristiane di buona volontà dal Progetto Gionata, dall’European Forum lgbt Christians Groups e dalla Commissione fede e omosessualità delle chiese Battiste, metodiste e Valdesi e da tante comunità cattoliche e evangeliche che lo hanno fatto loro.
E tu cosa farai? Ti unirai a noi