In cammino nella Quaresima. Nei luoghi della crocifissione

Riflessioni di Luigi Testa* sul Secondo venerdì di Quaresima
(A Gerusalemme nel Santo Sepolcro) sulla destra, subito, un piccolo arco dà accesso ad una salita di gradini lisi che si fa subito più ripida. La pietra, il marmo, nasconde e custodisce, ma stai salendo al luogo della Crocifissione, e allora capisci subito che non sarebbe stato giusto salirci senza fatica.
Qui, la cosa importante non è l’altare – bellissimo, sontuoso, dono fiorentino dei Medici – ma il grande rettangolo, perimetrato di marmo bianco, tracciato sul pavimento. Te ne accorgi quando, nel pomeriggio, i frati – ogni giorno da secoli – percorrono in processioni i luoghi della Basilica, e lì vedi che ad essere incensato è quel marmo a terra, percorrendone tutto il perimetro. «Erano le nove del mattino quando lo crocifissero» (Mc 15,25).
Non c’era questo marmo; forse la terra era ancora umida per la brezza del mattino di marzo, o forse era solo pietra, ancora fredda, gelida, per il ghiaccio della notte. Non è questo il letto di erba verde (Ct 1,16) che desideravi per noi, per stare insieme, a guardarci negli occhi e sorridere.
Ora ti ferisce solo questa terra su cui ti stendono per inchiodarti alla croce. Domani fiorirà tutto dal tuo sangue, ma, ora, perdonaci, Signore.
* Luigi Testa è autore di testi a carattere giuridico e scrive su alcuni quotidiani nazionali. “Via crucis di un ragazzo gay” (Castelvecchi, 2024) è il suo primo libro di natura spirituale, altre sue riflessioni sono pubblicate anche su Gionata.org.