In cammino nella Quaresima. Tra le pietre di Gerusalemme

Riflessioni di Luigi Testa* nel Mercoledì delle Ceneri
«Perciò decise fermamente di andare verso Gerusalemme» (Lc 9,51). Letteralmente, «indurì il suo volto», e si diresse a Gerusalemme. Gerusalemme, la città salda e compatta (Sal 122,3), il trono del Signore (Ger 3,17). Città santa, luogo del tuo riposo (Sir 36,15), capitale del grande re (Sal 48,3).
Gerusalemme, bellezza perfetta (Sal 50,2); le sue porte di zaffiro e smeraldo, le sue mura di pietre preziose; le torri d’oro purissimo, le sue strade lastricate con turchese e pietra di Ofir (Tb 13,17).
Gerusalemme, che uccide i profeti e lapida quelli che sono stati mandati a lei (Mt 23,37). La storia d’amore che tiene in sé tutta la storia – tutta la mia storia – si ricapitola lì, su quelle pietre, sotto quel sole. Bisogna indurire il volto, e dirigersi lì, a Gerusalemme. Lì è la promessa: «Ecco, io pongo una pietra in Sion, una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata: chi crede non si turberà» (Is 28,16).
Quaresima è cercare, tra le pietre di ogni Gerusalemme – tra la storia di ogni chiamata e di ogni contraddizione – la Pietra Angolare su cui tutto sta o tutto cade.
* Luigi Testa è autore di testi a carattere giuridico e scrive su alcuni quotidiani nazionali. “Via crucis di un ragazzo gay” (Castelvecchi, 2024) è il suo primo libro di natura spirituale, altre sue riflessioni sono pubblicate anche su Gionata.org..