In Cristo tuttə siamo ugualə
Riflessioni di don Fabio
Grazie alla folgorazione, Paolo ha riacquistato la vista. Moltə, ahimè, oggi, sono solo folgoratə e avrebbero bisogno di un TSO!
“E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono.”
È interessante notare che, quando Paolo racconta la sua “vocazione”, non parla mai di conversione. Dice, piuttosto, che a lui Cristo si è RIVELATO, una vera e propria “apocalissi”, e che ha riacquistato la vista. Ha iniziato a “vedere”, veramente, con occhi nuovi, con sguardi nuovi, ciò che fino a quel momento lui vedeva in maniera distorta.
Sarà anche grazie a questa rivelazione (svelazione degli occhi: caddero come delle squame) che Paolo si rende conto che, in Cristo, non c’è nessuna differenza. Tuttə siamo ugualə.
Sentite, papa Francesco cosa dive in una sua catechesi su San Paolo: “Ogni distinzione diventa secondaria rispetto alla dignità di essere figli di Dio, il quale con il suo amore realizza una vera e sostanziale uguaglianza. Tutti, tramite la redenzione di Cristo e il battesimo che abbiamo ricevuto, siamo uguali: figli e figlie di Dio. Uguali.” (di seguito il link dell’udienza)
http://www.vatican.va/content/francescomobile/it/audiences/2021/documents/papa-francesco_20210908_udienza-generale.html