In Inghilterra alcuni leader cattolici si schierano per l’approvazione del matrimonio gay
Articolo di Francis De Bernardo tratto dal blog Bondings 2.0 (Usa) del 13 agosto 2012, liberamente tradotto da Gino Scarpelli
Il Times di Londra ha pubblicato oggi (ndr il 13 agosto) una lettera sottoscritta da 27 Cattolici inglesi di rilievo e indirizzata all’editore del giornale. Essi manifestano il loro sostegno a favore della proposta di legalizzare il matrimonio tra individui dello stesso sesso (non è possibile collegarsi al testo sul sito web del Times, perché, per accedere alle email inviate, è necessario un abbonamento).
Tra i 27 firmatari, troviamo anche James Alison (teologo e sacerdote), Tina Beattie (teologa), Mary Grey (teologa), Bernard Lynch (sacerdote), Martin Pendergast (direttore del Centro per lo Studio su Cristianesimo e Sessualità).
Il testo della lettera è riportato qui di seguito:
“Signore, non tutti i Cattolici condividono le idee della loro gerarchia, contraria all’estensione del matrimonio civile alle coppie omosessuali. Ad ogni modo, il consenso dei vescovi cattolici dell’Inghilterra e del Galles, alla consultazione del governo per l’equiparazione del matrimonio civile, indica una consapevolezza maggiore rispetto alle posizioni del 2003, che si opponevano, fermamente, alle unioni civili.
Come Cattolici laici, teologi e clero, riteniamo sia importante sostenere dei principi fondamentali, utilizzati dalla Chiesa cattolica inglese e gallese, in materia di pastorale. Le linee guida del 1979 dichiarano che la Chiesa ha una seria responsabilità nell’operare al fine di abolire ogni forma di ingiustizia sociale ai danni degli omosessuali.
Nel 1997, il cardinale Hume ha scritto che l’amore fra due persone, siano esse dello stesso sesso, oppure opposto, deve essere valorizzato e rispettato. Ciò può verificarsi, se, a tali relazioni d’amore, viene concesso il riconoscimento sociale, sulla base dei principi di giustizia. Egli propone tre criteri di analisi su questioni di politica sociale:
Esistono dei motivi fondati per affermare che l’istituzione del matrimonio e della famiglia potrebbero essere danneggiati da un’eventuale modifica di legge?
Il rifiuto sociale di una proposta di cambiamento non nuocerebbe di più, al bene comune, di quanto possa fare l’approvazione di tale cambiamento?
L’orientamento, o l’attività sessuale di un individuo, costituiscono, in particolari circostanze, una ragione sufficiente per trattarlo in maniera diversa dagli altri cittadini?
Secondo noi, è puntualmente opportuno che i Cattolici approvino, con cognizione di causa, l’estensione giuridica del matrimonio civile alle coppie omosessuali”
Sotto, la lista completa completa dei firmatari:
James Alison, teologo e sacerdote
Rubino Almeida, presidente di Quest (Cattolici LGBT)
Tina Beattie, teologa
Mike Castelli, pedagogista
Mark Dowd, giornalista
Michael Egan, presidente del movimento lesbiche e gay cristiani
Maria Exall, presidente al congresso del comitato LGBT
John Falcone, teologo
Eileen Fitzpatrick, pedagogista
Kieran Fitszimons, sacerdote
Mary Grey, teologa
Kevin Kelly, teologo e sacerdote
Ted Le Riche, pedagogista in pensione
Bernard Lynch, sacerdote
Gerard Loughli, teologo
Francis McDonagh, laico
Patrick McLoughlin, sacerdote
Anthony Maggs, sacerdote
Lorraine Milford, laica
Frank Nally, sacerdote
Martin Pendergast, direttore del Centro per lo Studio su Cristianesimo e Sessualità
Sophie Stanes, laica
Joe Stanley, laica
Valerie Stroud, presidente, dei Cattolici per una Chiesa in Evoluzione
Terry Weldon, editore di Queering the Church (Per una Chiesa Queer)
Matias Wibowo laico
Deborah Woodman, psicologa clinica
Mi complimento, e ringrazio gli autori di questa lettera che denota un’attenta riflessione. Speriamo che anche le gerarchie cattoliche di altri Paesi, soprattutto in USA, si esprimano chiaramente e senza mezzi termini.
Testo originale: British Catholic Leaders Support Marriage Equality Legislation