In Nigeria ”la chiesa dei gay e delle lesbiche” è minacciata da una nuova legge
Articolo* tratto da topchretien.com del 18 Gennaio 2007
Anche in Nigeria, nonostante la forte repressione legale, gli omosessuali e le lesbiche cercano di far sentire la loro voce. E' nata anche una Chiesa che si rivolge soprattutto a loro, la prima di questo tipo nel paese più popolato dell'Africa. Ma una legge, appoggiata dai musulmani e dai cristiani nigeriani rischia di cancellarla.
In Nigeria, i gay e le lesbiche non sono in odore di santità. Scrive il Wall Street Journal che "la legislazione nigeriana punisce l'atto omosessuale con quattordici anni di prigione o con la pena di morte per lapidazione nel Nord musulmano, anche se questa sentenza della sciaria è applicata di rado".
Questo non ha impedito la nascita di una chiesa "cristiana" chiamata la "House of Rainbow" (la casa arcobaleno) che si rivolge soprattutto alla Comunità omosessuale, la prima di questo tipo nel paese più popolato un'Africa.
Una chiesa fondata dal giovane reverendo nigeriano Rowland Jide Macaulay, che in un suo sermone d'nizio anno ha dichiarato "siamo tutti figli di Dio, indipendentemente dal nome che ci danno" e ha aggiunto che "un uomo felicemente omosessuale". Una dichiarazione che gli è valsa gli applausi di più di un centinaio dei fedeli presenti alla funzione.
Un'iniziativa presa nel momento in cui un nuovo progetto di legge viene a rafforzare la criminalizzazione dell'omosessualità. Infatti oltre alle pene previste dalla legislazione in corso, saranno puniti con cinque anni di prigione tutti coloro che contraggono un matrimonio omosessuale o esercitano il ruolo di testimone, oppure facilitano o incoraggiano i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Inoltre la stessa sorte attende coloro che sono membri di club, associazioni o organizzazioni gay o partecipano a sfilate e riunioni gay.
Secondo il The Wall Street Journal questa legge ha tutte le possibilità di passare con il sostegno dei musulmani e dei cristiani della Nigeria, fra cui l'arcivescovo Akinola, che è alla testa dei conservatori dell'episcopato schierati contro l'ordinazione di sacerdoti gay e contro i matrimoni omosessuali.
Un conflitto latente che rischia di oppore il reverendo gay Rowland Jide Macaulay a suo padre, il professore di teologia Augustus Olakunle Macaulay, una personalità riconosciuta per la sua grande disciplina. Che, come sottolinea il The Wall Street Journal, "pur avendo ordinato suo figlio al compito di reverendo sostiene una legge che potrebbe fare del figlio un criminale da mettere dietro le sbarre".
* Tradotto da Innocenzo nell’ambito del’iniziativa “Traduttori di… buona novella”