In nome dell’amore. Perché in parrocchia veglieremo contro l’omofobia
Riflessioni del gruppo Kairos di Firenze
Sono passati otto anni da quando Kairos, il gruppo di cristiani omosessuali fiorentino, lanciò per la prima volta l’invito a a “Vegliare per tutte le vittime dell’omofobia e della transfobia” e a pregare insieme per chi non si accetta, per chi è perseguitato dalle leggi del suo paese e per chi non riesce ad amarsi così come Dio lo ha creato, solo perché è una persona omosessuale o transessuale.
Ecco perché ci ritroveremo giovedì 15 Maggio a Firenze, alle ore 21, nella parrocchia della Madonna della Tosse (Largo Adone Zoli, 1 – zona Parterre/P.zza della Libertà) per una veglia ecumenica “di ricordo e di speranza” a cui aderiscono numerose chiese e realtà cristiane fiorentine. Veglieremo in preghiera in comunione con le altre veglie sparse per il mondo ma unite dall’invito di S. Paolo: “Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo ha accolto voi” (Rm 15,7).
Sarà questa una veglia che racconterà storie dolorose ma anche testimonianze di cambiamento e lancerà un grido contro ogni discriminazione, alla nostra società e alle nostre chiese.
Scrive Anna Maria che “In questi anni tante persone hanno partecipato alla veglia, omosessuali ed eterosessuali: personalmente conosco storie di miei amici che non avevano capito, non avevano colto il senso del mio impegno e delle mie parole fino alla partecipazione alla veglia. La preghiera apre il cuore, illumina la mente. Per questo è importante”.
Ricorda Filippo: “Che impressione la mia prima veglia per le vittime dell’omofobia. … E che terremoto di emozioni si rivelò. La nostra chiesa della Madonna della Tosse che pian piano si andava riempiendo di varia umanità; famiglie con bambini, i ragazzi del catechismo, gli scout del CNGEI. … Cattolici, protestanti, scout, etero, gay. Mi accorgo solo in quel momento che li proprio difronte ai miei occhi si stava realizzando uno straordinario momento di ecumenismo”.
“Anche se spero davvero” aggiunge Giulia “che un giorno non troppo lontano, l’omofobia non ci sia più e rimanga spazio all’accoglienza incondizionata dell’Altro,chiunque egli o ella sia”.