In nome di Dio. Un pastore evangelico americano in guerra contro le persone LGBT
Articolo di Kimberly Johnson pubblcato su Aljazeera America il 25 aprile 2014, liberamente tradotto da Daniela Tespio
Franklin Graham, figlio dell’evangelista di fama internazionale Billy Graham e presidente dell’omonimo ministero di suo padre, ha elogiato le severe leggi anti-gay della Russia approvate di recente, che si oppongono alla propaganda gay e che associano l’omosessualità alla pedofilia.
“Non è triste che la moralità propria dell’America non abbia dato la giusta importanza a questa faccenda – proteggere i bambini da ogni tipo di programma o propaganda omosessuale — tanto da far risultare lo standard della Russia più alto del nostro?” Ha scritto Graham in una rubrica dell’edizione di marzo della rivista del ministero, Decision. “Secondo me Putin ha ragione al riguardo. Ovviamente può aver torto su molte altre cose ma ha preso una posizione al fine di proteggere i bambini della sua nazione dagli effetti dannosi dei programmi gay e lesbici.
Non è un segreto che il giovane Graham pensi che esista un’agenda gay e lesbica in America e crede che i bambini siano i primi ad essere in pericolo.
La sua inflessibile presa di posizione contro l’omosessualità e l’amministrazione di Barack Obama, che a suo parere la promuove, è ben lontana dal retaggio apolitico di suo padre. L’aspra critica mette in evidenza uno spartiacque generazionale tra gli evangelici e frena in qualche modo quella tendenza ad essere più tolleranti nei confronti degli omosessuali, tendenza che prende sempre più piede tra le generazioni più giovani.
Poiché la maggior parte delle persone tende sempre più ad appoggiare cose come il matrimonio gay, gli intransigenti evangelici — Franklin primo fra tutti— stanno riaccendendo la retorica.
L’avvocato per i diritti dei gay cristiani Justin Lee, cresciuto come un moderato battista del sud (degli Stati Uniti) prima di scoprire la sua omosessualità, ha detto di comprendere i motivi delle convinzioni di Graham.
“Crescendo in quell’ambiente, credevo che le persone gay scegliessero di essere gay e che la loro era una scelta che poteva distruggere il loro futuro e il loro rapporto con Dio,” ha detto Lee, direttore esecutivo del Gay Christian Network, con sede a Raleigh, N.C. “il che stava a significare che era mio dovere, se davvero li avevo a cuore, parlar chiaro in merito ai messaggi pro-gay, allo stesso modo in cui si cercherebbe di frenare in ogni modo la diffusione di una droga pericolosa e che genera dipendenza come la crystal meth.”
Una chiesa tollerante
I critici sostengono che la rigidità evangelica e la retorica sull’omosessualità negli Stati Uniti abbiano un peso tale da influenzare i diritti umani nel resto del mondo.
“Abbiamo visto che affermazioni evangeliche fuorviate dagli evangelici americani, hanno avuto pesanti ripercussioni in alcuni paesi che hanno finito con l’appoggiare politiche veramente drastiche” ha detto Lee. Si dice, per esempio, che una nuova legge istituita quest’anno in Uganda che considera un crimine l’essere omosessuali e lo punisce con l’ergastolo, sia stata influenzata dagli evangelici americani.
L’esplicita critica di Graham all’amministrazione di Obama e all’omosessualità, contrasta con la linea di suo padre. Billy Graham, adesso 95enne, ha elargito consigli a tutti i presidenti degli Stati Uniti d’America dalla seconda guerra mondiale in poi e a lui va il merito di avere predicato a più di 215 milioni di persone in più di 185 paesi, così come riportato dalla sua associazione evangelica.
Il caposaldo del suo ministero, secondo gli storici, era la compassione.
Più del 25% degli americani si identifica nei cristiani evangelici e crede che ogni individuo necessiti di un’esperienza di conversione del peccato. Secondo il Pew Research Center circa i due terzi delle chiese evangeliche, il 64%, crede che l’omosessualità debba essere scoraggiata dall’intera società.
Nel complesso, comunque, gli americani si stanno sempre più abituando all’omosessualità — una vera e propria inversione di marcia se si pensa a 10 anni fa. Nel 2001, soltanto il 35% circa degli americani era a favore dei matrimoni gay rispetto al 54% di oggi, così come è stato riportato il mese scorso dal Pew Research Center.
Lee sostiene che solo una persona alla volta cambia atteggiamento e aggiunge che, con tutti gli amici e i membri della famiglia che escono allo scoperto, gli evangelici sono costretti a riconsiderare le loro convinzioni rispetto a quello che significa essere gay.
“Ogni volta che un leader evangelico fa una dichiarazione che pone l’attenzione sulle persone LGBT anziché sulle persone e basta, finisce per allontanare chi, nonostante il credo evangelico millenario, ha amici LGBT, e chi, qualunque siano le sue convinzioni teologiche, vorrebbe una chiesa più tollerante con le persone LGBT,” ha detto. “Penso che questa reazione avrà delle conseguenze dannose per la comunità evangelica e per quella cristiana”.
Mentre molti giovani pastori evangelici contattati da Al Jazeera non commentano il divario generazionale in merito all’omosessualità nella chiesa, un giovane pastore di Charlotte, N.C., che non ha voluto essere identificato, ha minimizzato questa spaccatura, dicendo che i giovani con cui lavora danno più importanza alla necessità di far parte di qualcosa.
“Oggi i giovani crescono in un mondo e in una società sempre più multiculturali e la loro più grande paura è esserne tagliati fuori,” ha detto. “In base alla mia esperienza, molti giovani sono confusi riguardo a quello che pensano o credono quando si discute di sessualità. Molti di loro non si sentono a proprio agio quando ne parlano.”
Questo pastore sostiene inoltre che alcuni dei giovani con cui lavora — quelli che per esempio considerano peccaminoso il sesso al di fuori del matrimonio — non si sentono tranquilli nel dire ciò che realmente pensano perché temono che la cosa possa minare l’appartenersi e l’accettarsi l’un l’altro.”
‘Mai costretto”
Franklin Graham, che ha iniziato il suo ministero concentrandosi sugli aiuti umanitari attraverso l’organizzazione Samaritan’s Purse, ha affermato che lui si è sentito chiamato da Dio e non da suo padre. Questo mese Graham ha dichiarato su un canale televisivo di El Paso, Texas: “Mio padre non mi ha mai spinto a farlo, avevo quasi paura ad intraprendere questa carriera perché non volevo che le persone facessero il confronto con mio padre.”
Ma nel momento in cui ha iniziato a guidare l’impero globale dell’Associazione evangelica di Billy Graham i paragoni sono stati inevitabili. Anche se Billy Graham è sempre stato coinvolto nella vita politica, detestava offendere chiunque, ha detto Michael Hamilton, un professore di storia alla Seattle Pacific University specializzato in religione americana, fondamentalismo and evangelismo.
Hamilton inoltre affermava: “Odiava farlo per un motivo fondamentale: era consapevole che innescare polemiche avrebbe danneggiato il suo ministero e non voleva questo”.
Caratteristica che non apparteneva certo a suo figlio.
Franklin ha voluto adottare la filosofia del diritto religioso, cosa che suo padre non ha mai fatto,” sosteneva Hamilton. “Penso perché il diritto religioso costituisce una fazione all’interno del partito repubblicano, ha reso il partito democratico più assolutista, meno pericoloso in quanto gli evangelici credono che i propri valori morali siano veri in modo assoluto.”
A differenza di suo figlio, Billy Graham non voleva che la gente fosse pazza di lui, ha aggiunto. “Ha sempre cercato di intrattenere dei buoni rapporti personali e di dire cose carine sulle persone, uno dei segreti della sua longeva popolarità è l’aver cercato di costruire dei legami con chi era diverso da lui” così da riuscire a raggiungere la chiesa cristiana e anche quelle chiese teologicamente più liberali. E anche quando suscitava delle polemiche cercava comunque di riconsiderare i suoi commenti.
“Franklin Graham è sempre stato più propenso a dire cose positive sui governi tirannici, il che lo ha in un certo senso costretto a porre dei limiti al suo ministero e alla sua influenza diversamente da suo padre,” ha aggiunto Hamilton.
Gli studenti di Hamilton alla Seattle Pacific, una università Cristiana liberale, vanno dai 18 ai 24 anni e la maggior parte di loro si professa evangelica.
“E’ più che evidente che la loro generazione non si preoccupa dell’omosessualità così come facevano i baby boomers e la generazione di Billy Graham,” ha detto. “non c’è dubbio che quando i baby boomers saranno morti, le chiese evangeliche avranno sempre meno seguaci anti-omosessuali. Il paradigma è destinato a morire.”
Testo originale: Evangelist Franklin Graham’s anti-gay stance fans culture war’s flames
http://america.aljazeera.com/articles/2014/4/25/graham-gay-rights.html