In parrocchia a Reggio Emilia abbiamo vegliato per rispondere all’odio con l’amore
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Riflessioni tratte dal blog di don Paolo Cugini sulla Veglia per superare l’omofobia e ogni discriminazione nella parrocchia Regina Pacis (Reggio Emilia, 14 maggio 2017)
La Chiesa si è gremita di gente. Molte persone erano già in chiesa mezz’ora prima dell’inizio per provare i canti. C’è un clima d’amicizia, di desiderio di partecipare alla costruzione di un mondo nuovo, un mondo di pace, dove tutte le persone si possano sentire finalmente accolte, finalmente a casa.
C’è soprattutto la presa di coscienza che la fede nel Signore Gesù sia il dono più grande che abbiamo e che solo il Signore può condurci verso ciò che l’uomo non riesce ad immaginare. Un mondo dove tutti si sentono accolti, dove nessuno è giudicato e pregiudicato, perché “Dio non fa preferenze di persone” (Atti 10).
C’è la coscienza che la misericordia di Dio è più grande dell’odio dell’uomo. C’è il desiderio di stare dalla parte di Dio, che è la parte dei piccoli, delle persone marginalizzate, disprezzate, discriminate. Dove c’è qualcuno disprezzato Dio è con lui. Chi è entrato in chiesa questa sera sa questo, lo sente.
Poi la veglia comincia. I testi letti sono di grande profondità. Cantiamo con gioia, meditiamo, ascoltiamo. Poi arriva il brano scelto per la veglia: benedite e non maledite. È Paolo che sprona i membri della comunità a rispondere all’odio del mondo con l’amore. È una logica nuova che è stato il Signore ad insegnarci e poi Lui stesso ci ha dato l’esempio perdonando coloro che lo stavano uccidendo sulla croce.
Maria Soave, questa donna che viene da lontano, amica di tante persone presenti in chiesa, ci aiuta a spezzare il pane della Parola. Parole dolci, calme, che scendono in profondità. Filomena, amica della comunità di Codemondo, ci accompagna nella meditazione che il dolce suono della sua chitarra. La vigilia continua con momenti classici come la preghiera dei fedeli, il Padre nostro, l’abbraccio della pace. La benedizione finale di don Giuseppe chiude questo momento che sembra magico.
Grazie, Signore, per il dono di questa veglia. Grazie perché, attorno all’altare, ci fai sentire tutti fratelli e sorelle, amati da te, senza nessuna esclusione.